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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
DVD – “La banda del porno – Dilettanti allo sbaraglio!”, di Michael Traeger
Questo loser che rifiuta di arrendersi al proprio passato di scelte sbagliate in nome di un ruolo paterno di cui tenta disperatamente di essere all’altezza sembra congiungere la placida noncuranza con cui il Dude Lebowski si lascia trasportare dal Caso e la malinconia sospesa tra rimpianto e bisogno di redenzione del Bad Blake di Crazy Heart; come sempre, a Jeff Bridges basta uno sguardo per dare senso a un’inquadratura e poche battute per arricchire di sfumature un personaggio che sulla carta sembrerebbe non averne. Direttamente in dvd da Officine UBU
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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR
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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA
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Titolo originale: The Amateurs
Anno: 2005
Durata: 96’
Distribuzione: Officine UBU
Genere: commedia
Cast: Jeff Bridges, Tim Blake Nelson, Joe Pantoliano, Ted Danson, William Fichtner, Lauren Graham, Patrick Fugit, Jeanne Tripplehorn
Regia: Michael Traeger
Formato DVD/video: 1.85:1
Audio: italiano Dolby Digital 2.0 – inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli:
Extra: trailer, foto, biofilmografia di Jeff Bridges, catalogo officine UBU
Extra: trailer, foto, biofilmografia di Jeff Bridges, catalogo officine UBU
IL FILM
Malgrado tenti di sembrare ciò che gli americani definiscono “big idea guy” – quegli individui illuminati da qualche idea semplice e geniale che rivoluziona vite e conti in banca –, Andy Sargentee si limita a possederne il più comune 
effetto collaterale, vale a dire la scarsa capacità a concentrarsi a lungo sullo stesso progetto o semplicemente a tenersi un lavoro normale. Eppure Andy si produce regolarmente in solitarie sessioni di brainstorming da cui partorisce iniziative di rara inutilità che travolgono lui e la sua cerchia di inseparabili, limitandosi a provocare momentanei sommovimenti, simili a lievi scosse di assestamento, in quel microcosmo mai stanco di ruotare su se stesso che è la Cittadina di Provincia americana. Ecco allora il consueto pub ritrovo del consueto coacervo di sfigati dove matura il nuovo formidabile piano (girare un porno amatoriale coinvolgendo gli abitanti del luogo) in cui, con entusiasmo pari solo a un ammirevole sprezzo del ridicolo, l’autoproclamato produttore coinvolgerà un discreto numero di seguaci. Questo loser che rifiuta di arrendersi al proprio passato di scelte sbagliate in nome di un ruolo paterno di cui tenta disperatamente di essere all’altezza sembra congiungere la placida noncuranza con cui il Dude Lebowski si lascia trasportare dal Caso e la malinconia sospesa tra rimpianto e bisogno di redenzione del Bad Blake di Crazy Heart; come sempre, a Jeff Bridges basta uno sguardo per dare senso a un’inquadratura e poche battute per arricchire di sfumature un personaggio che sulla carta sembrerebbe non averne. L’esordiente Michael Traeger ha abbastanza intuito da assecondarne la straordinaria fisicità, lasciando inoltre alla sua voce pastosa e rassicurante il compito di accompagnare in fuori campo l’intera narrazione, che cresce sul ritmo caotico e imprevedibile del protagonista, cui fa da supporto, peraltro, un assortimento di comprimari abilmente pescati tra caratteristi, vecchie glorie e meteore, tutti perfettamente in parte: da Joe Pantoliano nel ruolo del regista e sceneggiatore che scrive un copione interminabile zeppo di inutilissime scene d’azione, a Ted Danson in quello del gay all’oscuro delle proprie preferenze sessuali peraltro evidenti a chiunque altro, all’ex quasi famoso Patrick Fugit, perennemente incollato a una videocamera con cui realizza un maniacale dietro le quinte. Giocando sul rovesciamento parodistico cui si presta l’immaginario legato al mondo del porno, la commedia di Traeger azzecca non poche trovate e tira fuori un’ironia garbata anche da situazioni che potrebbero apparire scontate; senza sbeffeggiare nessuno, ma anzi riconducendo tutti i suoi tòpoi nella dimensione comunitaria e benigna di una quotidianità di umanissime e semplici vicende.
effetto collaterale, vale a dire la scarsa capacità a concentrarsi a lungo sullo stesso progetto o semplicemente a tenersi un lavoro normale. Eppure Andy si produce regolarmente in solitarie sessioni di brainstorming da cui partorisce iniziative di rara inutilità che travolgono lui e la sua cerchia di inseparabili, limitandosi a provocare momentanei sommovimenti, simili a lievi scosse di assestamento, in quel microcosmo mai stanco di ruotare su se stesso che è la Cittadina di Provincia americana. Ecco allora il consueto pub ritrovo del consueto coacervo di sfigati dove matura il nuovo formidabile piano (girare un porno amatoriale coinvolgendo gli abitanti del luogo) in cui, con entusiasmo pari solo a un ammirevole sprezzo del ridicolo, l’autoproclamato produttore coinvolgerà un discreto numero di seguaci. Questo loser che rifiuta di arrendersi al proprio passato di scelte sbagliate in nome di un ruolo paterno di cui tenta disperatamente di essere all’altezza sembra congiungere la placida noncuranza con cui il Dude Lebowski si lascia trasportare dal Caso e la malinconia sospesa tra rimpianto e bisogno di redenzione del Bad Blake di Crazy Heart; come sempre, a Jeff Bridges basta uno sguardo per dare senso a un’inquadratura e poche battute per arricchire di sfumature un personaggio che sulla carta sembrerebbe non averne. L’esordiente Michael Traeger ha abbastanza intuito da assecondarne la straordinaria fisicità, lasciando inoltre alla sua voce pastosa e rassicurante il compito di accompagnare in fuori campo l’intera narrazione, che cresce sul ritmo caotico e imprevedibile del protagonista, cui fa da supporto, peraltro, un assortimento di comprimari abilmente pescati tra caratteristi, vecchie glorie e meteore, tutti perfettamente in parte: da Joe Pantoliano nel ruolo del regista e sceneggiatore che scrive un copione interminabile zeppo di inutilissime scene d’azione, a Ted Danson in quello del gay all’oscuro delle proprie preferenze sessuali peraltro evidenti a chiunque altro, all’ex quasi famoso Patrick Fugit, perennemente incollato a una videocamera con cui realizza un maniacale dietro le quinte. Giocando sul rovesciamento parodistico cui si presta l’immaginario legato al mondo del porno, la commedia di Traeger azzecca non poche trovate e tira fuori un’ironia garbata anche da situazioni che potrebbero apparire scontate; senza sbeffeggiare nessuno, ma anzi riconducendo tutti i suoi tòpoi nella dimensione comunitaria e benigna di una quotidianità di umanissime e semplici vicende.
IL DVDDistribuito in ritardo e in poche sale negli Stati Uniti (dove il titolo originale The Moguls è stato in un secondo tempo cambiato in The Amateurs), il film di Michael Traeger approda da noi direttamente in dvd grazie a Officine UBU, in un’edizione appena soddisfacente dal punto di vista tecnico e povera di contenuti extra. La qualità video è più che buona, con colori brillanti e neri intensi e un contrasto apprezzabile soprattutto nelle numerose scene che riproducono l’illuminazione di un set cinematografico. L’audio, in due tracce Dolby Digital 2.0 di buon livello, si apprezza senz’altro di più nella versione originale a causa del poco convincente doppiaggio italiano; difetto non secondario, inoltre, la totale mancanza di sottotitoli. I contenuti speciali infine prevedono solo il trailer, una breve galleria fotografica, una sintetica biografia di Jeff Bridges e il trailer di alcune uscite in home video della casa di distribuzione.
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