DVD – "La fuggitiva", di Piero Ballerini
Senza cadere in facili moralismi, pur sostenendo, in linea con gli ideali conservatori dell’epoca, una decisa difesa della centralità della famiglia, La fuggitiva racconta il naufragare delle speranze delle sue due protagoniste, in balia dell’aridità, dell’egoismo e della superficialità interessata del mondo che attraversano. In occasione del centenario della nascita di Anna Magnani
Anno: 1941
Durata:
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Genere: sentimentale
Cast: Iole Voleri, Mariù Pascoli, Anna Magnani, Renato Cialente, Clelia Matania, Annibale Betrone
Regia: Piero Ballerini
Formato DVD/Video: 1.33:1
Audio: italiano Dolby Digital 1.0 mono
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: trailer, galleria fotografica, biografia e filmografia di Anna Magnani, neorealismo, crediti
IL FILM
Piero Ballerini penetra con lucida semplicità e con intima e sincera partecipazione nella dolorosa solitudine che soffoca Delfina (Iole Voleri) e Marina (Mariù Pascoli); senza cadere nel sentimentalismo e in facili moralismi, pur sostenendo, in linea con gli ideali conservatori dell’epoca, una decisa difesa della centralità della famiglia, La fuggitiva, tratto dall’omonimo romanzo di Milly Dandolo, racconta il naufragare delle speranze delle sue due protagoniste, in balia dell’aridità, dell’egoismo e della superficialità interessata del mondo che attraversano. La leggerezza che scandisce le battute iniziali del film – il matrimonio mai celebrato di Delfina, l’incontro con la piccola Marina fuggita da casa, la decisione di Delfina di occuparsi come istitutrice della bambina e l’idillio amoroso con Antonio (Renato Cialente), il padre di Marina – scivola progressivamente, con l’apparizione della vera madre della piccola (Anna Magnani), che con cinica spregiudicatezza e ispirata unicamente da un basso calcolo economico convince Delfina ad abbandonare la bambina e suo padre, nell’intensificazione del melodramma, fino a culminare nella tragica seconda fuga di Marina che, uscita sotto la pioggia in cerca della sua amica, viene ritrovata in fin di vita. Ballerini crea una cesura nel film e il racconto diventa più tragico e disperato; nella seconda parte e nel finale lasciato amaramente aperto, La fuggitiva mette a nudo la meschinità delle due istitutrici, della madre e del padre di Marina, che hanno sterilizzato con il loro egoismo e la loro cecità l’universo della bambina, privandola di calore, di stabilità, e segue i movimenti interiori senza più speranza di Delfina, che si ritira dolorosamente dalla vita, costretta ad abbandonare i propri affetti, Marina e suo padre Antonio, ritenuta responsabile dallo stesso Antonio, un uomo incapace di guardare alle proprie colpe e al proprio fallimento come padre, della polmonite della piccola. In una semplicità priva di enfasi, di sottolineature, purtroppo parzialmente sciupata dalla meccanicità dell’evoluzione narrativa e, soprattutto, da Iole Voleri, che nella sua inespressività non riesce a dare un vero spessore drammatico a Delfina, Ballerini si avvicina alla sofferenza dei suoi personaggi con rispettosa discrezione, scrutando sommessamente il disorientamento che progressivamente li assale e li sommerge. La partecipazione emotiva al dramma delle due protagoniste non è mai un movimento imperante e fine a stesso, ma un’esplorazione critica delle conseguenze causate nello spazio interiore di Delfina e Marina dall’assenza di solidità del nucleo familiare e dallo sfruttamento interessato e meschino degli affetti.
IL DVD
In occasione del centenario della nascita di Anna Magnani