Dvd – "La gorilla", di Romolo Guerrieri

La NoShame, sempre più imprescindibile etichetta, continua l'opera di salvataggio del cinema italiano dimenticato, con la prima versione in dvd del memorabile “La gorilla”. Film che col passare degli anni può diventare un assoluto cult movie, grazie alla presenza di interpreti-corpi in grado di tracciare un solido immaginario

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Regia: Romolo Guerrieri

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Soggetto: Francesco Merli


Sceneggiatura: Romolo Guerrieri, Francesco Merli, Franco Mercuri


Fotografia: Roberto Girometti


Scenografia: Carlo Gentili


Montaggio: Enzo Meniconi 


Musiche: Fabio Frizzi


Produzione: Challenge Film, Television Productions S.r.l.


Interpreti: Lory Del Santo, Tullio Solenghi, Giorgio Bracardi, Gianfranco D'Angelo, Kristina Manusardi, Franca Stoppi, Ugo Fangareggi, Maria Grazia Bon, Renato Cecchetto, Mireno Scali, Tony Morgan, Francesco Meli, Massimo Pittarello


Durata: 103'


Origine: Italia, 1982


Distribuzione: NoShame Italia


Formato video: 4/3


Audio: italiano Dolby Digital 2.0


 

IL FILM


Ai tempi de La gorilla comici come Gianfranco D'Angelo erano un must per tutti. Drive in, varietà esplosivo trasmesso per la prima volta nell'ottobre del 1983 su Italia 1, era imperdibile e la domenica si memorizzava tutto quel ben di Dio, perché il lunedì tutti si divertivano a rifare gli sketch o citare le battute. Insieme a D'Angelo facevano furore, per motivi differenti, Giorgio Bracardi e Lory Del Santo. Bracardi nello stesso anno era assoluto protagonista di un mitico film televisivo, Sette Folli, forse mai più trasmesso dalla Rai. Era una carrellata di tutti i suoi personaggi deliranti. Nel film ritroviamo il professore Marcellini con il suo indimenticabile refrain "Che te frega" e il Catenacci macellaio fascista. Lory Del Santo era davvero la quintessenza della bona svampita alla Marilyn. Da ciò si comprende anche il (retro)gusto prettamente televisivo del film di Guerrieri. Vale a dire mettere in scena una sequenza di gag con i già citati interpreti, ai quali si aggiunge un Tullio Solenghi che tenta la difficile impresa di costruire un personaggio stralunato e surreale, ma utilizza soltanto l'espressione smarrita del citrullo. Poi un sosia di Roberto Benigni, che non si sa bene perché sia stato piazzato lì: sembrerebbe in omaggio ad uno dei personaggi culto della comicità italiana.
Romolo Guerrieri ha girato film ben più interessanti. La gorilla, quasi nullo come messa in scena, è comunque godibile come presenza di corpi e performance, e l'utilizzo della ripresa accelerata non deve scandalizzare se si fa un riferimento alla più nobile slapstick. Per vedere il film basta non prendersi mai sul serio, e sopportare anche il genuino compito di exploitation. Basti vedere la prima sequenza, molto "eccitante", con Lory che guarda in macchina con un'espressione complice, divertita e sottile. La mdp segue la lunga passeggiata della Del Santo nei pressi dell'Eur, il passaggio della procace ragazza provoca immancabili sguardi concupiscenti. E la stessa macchina da presa poi fa un bel primo piano del fondo schiena, tanto per soddisfare tutti quelli che son venuti a cinema a vedere Lory e il suo bel sedere. Erano altri tempi. Oggi se vuoi vedere due tette basta che accendi il computer e sei collegato ad internet, ma allora si doveva (pure) compiere la fatica di raggiungere una sala.

Il DVD

Discreta qualità video con colori vivaci, luminosità e contrasto buoni che mantengono tutto il sapore della pellicola della quale rimangono molti segni. Il contrasto appare in difficoltà nei piani meno ravvicinati, laddove si manifesta un effetto di estesa granulosità dell'immagine. Il formato è stato adattato senza tanti complimenti al 4/3 televisivo. L'audio Dolby Digital 2.0 è nitido e non ha particolari pretese. Certo, soprattutto la musica non ha quella carica avvolgente di ben più poderosi stream audio. Si tratta di un'edizione basica, completamente al risparmio. Sono pertanto assenti extra. Peccato, perché sarebbero serviti ad un'utile contestualizzazione dell'opera nella storia della televisione e del cinema. Storie che dagli anni Ottanta viaggiavano sempre meno parallele.

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