Dvd – La guerra è finita, di Alain Resnais

Uno dei capolavori di Alain Resnais, La guerra è finita può essere visto come il compimento di uno stile, laddove la militanza politica si intreccia con i temi cari all’autore, la memoria e la percezione soggettiva dello spazio e del tempo. Bellissima edizione della Ripley’s Home Video con un extra imperdibile, il raro cortometraggio Les statues meurent aussi.

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Regia: Alain Resnais
Sceneggiatura: Jorge Semprun
Fotografia: Sacha Vierny
Montaggio: Eric Pluet
Musiche: Giovanni Fusco
Scenografia: Jacques Saulnier
Costumi: Madeleine Lafon
Produzione: Alain Queffelean, Sofracima, Europa-Film
Interpreti: Yves Montand, Ingrid Thulin, Geneviève Bujold, Jean Daste, Dominique Rozan, Jean-François Remi, Marie Mergey, Michel Piccoli, Anouk Ferjac, Roland Monod, Pierre Decazes, Paul Crauchet, Claire Duhamel, Antoine Bourseiller, Laurence Badie, Françoise Bertin, Yvette Etievant, Jean Bouise, Annie Fargue, Gérard Sety, Catherine De Seynes, Jacques Rispal, Fylgia Zadig, Pierre Leprouk, Roger Pelletier, R. J. Chauffar, Jose-Maria Flotats, Sissi Kaiser, Jean Bolo, Pierre Barbaud, Gérard Lartigau, Jean Larroquette, Martine Vatel, Paillette, Jacques Robnard, Marcel Cuvelier, Bernard Fresson, Antoine Vitez
Durata: 116’
Origine: Francia, 1966
Distribuzione video: Ripley’s Home Video
Formato video: 1.66:1
Audio: italiano e francese mono; sottotitoli italiani
Extra: cortometraggio Les statues meurent aussi; trailer; avantrailer

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IL FILM
Alain Resnais è regista che non avrebbe bisogno di tante presentazioni (chi non lo conosce è bene che si affretti ad acquistare i numerosi dvd del regista, molti già editi dalla stessa Ripley’s). Hiroshima mon amour e L’année dernière à Marienbad hanno cambiato la storia del cinema a partire da una poetica del film completamente nuova e che risiedeva innanzitutto in un’accezione soggettiva, libertaria, ed anche politica dell’arte cinematografica. Proprio in La guerra è finita confluiscono lo stile e la militanza nel ritratto originale di un rivoluzionario spagnolo, Diego Mora (Yves Montand), che in esilio a Parigi tenta di riannodare i fili di un vissuto pubblico e privato che è un fitto intreccio immaginario tra passato presente e futuro. L’utilizzo dei flash-forwards fa davvero rabbrividire per l’eccezionale naturalezza. L’articolazione delle sequenze non è mai gratuita, ma spinge lo spettatore a lasciarsi invischiare nella liquidità delle immagini senza freni inibitori. Eppure Resnais utilizza la voce off del narratore che comunica di tanto in tanto le emozioni e i pensieri del protagonista. Dispositivo che ci ricorda l’aspetto artificioso della creazione cinematografica, il suo aspetto puramente illusorio, ma che non manca mai di ingannarci. Nell’ambito della produzione nouvelle vague dell’epoca, Resnais ci appare sempre più l’autore in grado di esprimere lucidamente qualsiasi tipo di avventura umana sia quella schiettamente individuale che collettiva. Tanto che è sbalorditivo che proprio il suo ultimo film avesse un titolo provvisorio così indicativo della sua arte e vicinissimo a La guerra è finita: “private fears in public places” (che potrebbe essere letto al contrario) e poi quello definitivo “Cuori”. Resnais con La guerra è finita dimostra quanto sia (stato) “compiuto” il cammino degli autori francesi negli anni sessanta e quanto sia importante non procedere a qualunquistiche revisioni (pollici in su o pollice verso per la Nouvelle Vague), ma, proprio a partire da una delle tematiche fondamentali del cinema di Resnais: la memoria, non dimenticarsi (mai) che dietro una grande opera d’arte ed un (grande) autore c’è sempre una persona che pensa (bene).

IL DVD

L’edizione della Ripley’s Home Video centra completamente l’obiettivo di far rivedere un classico (magari meno conosciuto) della storia del cinema nell’ottima versione digitale, in cui la straordinaria fotografia di Sacha Vierny ha senz’altro un ruolo di prim’ordine. Sono, infatti, le innumerevoli gradazioni di nero bianco e grigio a regalare allo spettatore l’ipnotica immersione nelle immagini elaborate da Resnais. Inquadrature che potrebbero sembrare ordinarie, ma che lavorano sulla percezione più piccola dell’occhio dello spettatore. Se la qualità video è allo stato dell’arte, quella audio, nell’unico canale mono, riesce a garantire un’efficace dinamica dei suoni e delle musiche di Giovanni Fusco che rimangono impresse. Tra gli extra oltre ai trailer d’epoca, segnaliamo il bellissimo cortometraggio Les statues meurent aussi, opera abbastanza rara da reperire, firmata oltreché da Resnais anche da Chris Marker, sulla colonizzazione europea “bianca” della cultura nera africana, e che probabilmente viene editata per la prima volta in dvd da un distributore italiano.

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