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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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IL FILM

Titolo "leggendario" per gli amanti del trash. La lupa mannara è film conosciuto soprattutto all'estero, pellicole similari d'altronde, riscuotono notevole successo in ogni angolo del globo (basti pensare a Il lupo mannaro contro la camorra divenuto in pochi anni, misteriosamente, oggetto di culto in Giappone o I porno zombie presentato in molti festival di genere, compreso il Ravenna Nightmare). Rino Di Silvestro, ex sceneggiatore passato alla regia, narra le vicende di Daniela (Annik Borel), che si crede vittima di una maledizione "licantropica", una sua antenata – orrendamente truccata  –  infatti, duecento anni prima, fu arsa viva proprio perché sanguinaria lupa mannara. Il film, proiettato nel 2005 all'Horror Fest di Pesaro, riscosse un enorme successo: ad ogni sequenza si levava un boato dal pubblico  che evidentemente apprezzava le gesta della licantropa Daniela (originariamente il film doveva intitolarsi proprio "La licantropa"). Di Silvestro mescola furbescamente vari generi: il soft core, gli effettacci truculenti, il dramma della schizofrenia e la comicità (in)volontaria. Ne viene fuori un film divertente, a tratti esilarante con momenti indimenticabili: gli sbranamenti delle vittime, dove la lupa mannara Daniela – che non si trasforma mai in belva – assume delle espressioni che sfiorano la demenza interpretativa, le diagnosi sulle autopsie delle vittime, con un utilizzo maniacale di termini così altamente tecnici da formare un vero e proprio "paradosso linguistico" in rapporto alla grossolanità del film, o la storia d'amore tra la stessa Daniela con uno stuntman da quattro soldi e si ride davvero a  crepapelle nella sequenza in cui l'atletico giovanotto salta una finestra, fa una capriola in avanti e spalanca le braccia – con aria rimbambita –  per abbracciare la sua amata. La lupa mannara va dunque preso per quello che è, un demenziale polpettone multi genere con il pregio però di una regia secca e veloce e di alcune sequenze (altamente)erotiche girate con inaspettata maestria dove si toccano i vertici più "seri" del film.

IL DVD

Edizione abbastanza soddisfacente della Raro Video che presenta sul mercato una versione essenziale ma curata. Le immagini hanno discreta luminosità ed i contrasti sono ben definiti senza giochi di luce. Il formato audio presenta solo una versione mono non perfetta con alcuni fruscii in sottofondo. Il film si può ascoltare il tre lingue, italiano, inglese e francese e "leggere" solo in inglese, mancano infatti i sottotitoli in italiano. Buoni i contenuti speciali con una lunga intervista al regista Rino Di Silvestro che mette molta enfasi e colore nel raccontare il suo film; una galleria fotografia di diciassette immagini "rubate"dal set e il trailer del film lungo quasi quattro minuti completano le sezione extra.

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