DVD – "La porta sul buio" di Dario Argento

Mini-serie prodotta dalla RAI nel 1973, La porta sul buio è composta da quattro episodi, tutti presentati da Dario Argento. Il regista romano firma anche la regia di due di essi, Il tram e Testimone oculare, mentre gli altri sono realizzati da Luigi Cozzi e Mario Foglietti. In dvd da No Shame in una edizione a due dischi.

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Anno: 1973
Durata: 4 episodi da 60’
Cast: Il vicino di casa: Aldo Reggiani, Laura Belli, Mimmo Palmara, Alberto Atenari. Il tram: Enzo Cerusico, Paola Tedesco, Pierluigi Aprà, Emilio Marchesini, Corrado Olmi, Fulvio Mingozzi.Testimone oculare: Marilù Tolo, Riccardo Salvino, Glauco Onorato, Altea De Nicola, Gino Pagnani.La bambola: Robert Hoffman, Mara Venier, Gianfranco D’angelo, Erika Blanc, Maria Teresa Albani
Regia: Dario Argento (Il tram,Testimone oculare), Mario Foglietti (La bambola), Luigi Cozzi (Il vicino di casa)
Distribuzione: No Shame
Formato DVD/Video: 4:3
Audio: italiano mono
Extra: Dario Argento: Master of Horror

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IL FILM

Il vicino di casa
Una giovane coppia con un bambino appena nato si trasferisce, di notte, in una nuova casa. Mentre guardano un film su Frankstein da un televisore portatile, l’uomo si accorge di una macchia che si espande sul soffitto della camera nella quale si trovano. L’uomo e la donna salgono al piano di sopra per chiedere spiegazioni ai loro vicini su quella macchia. La porta dell'appartamento dei vicini è aperta, i due entrano e ad aspettarli troveranno una macabra sorpresa.
Il vicino di casa è girato con un budget ridottissimo (tutti interni di una casa sfitta, alcuni esterni del mare), con una storia che acquista quel minimo di “brivido” e di ritmo solamente negli ultimi dieci minuti e che si risolve in un finale intelligente, giocato su una bella trovata di sceneggiatura. Il lavoro più interessante è quello svolto sul montaggio, da parte di Alberto Moro, con tagli veloci su particolari e dettagli (sia dei volti, che degli oggetti) per creare un senso di imminente angoscia e con passaggi da una sequenza ad un’altra che ricordano quei rapidi incastri di immagini visti in Easy Rider. Lo stile narrativo acquista in questo modo una sua sufficiente originalità, riuscendo a costruire, con i pochi elementi a disposizione, una storia che trasforma l’apparente normalità di una coppia in una esperienza macabra e inquietante.

La bambola
Un paziente fugge da un ospedale psichiatrico nel quale era rinchiuso. Dopo l’omicidio di una donna la polizia si mette alla ricerca di un uomo, forse il paziente fuggito, possibile colpevole dell’omicidio. L’uomo incontra poi una donna in un negozio di bambole, la segue e inizia a parlarci. Riesce ad entrare nella sua casa e tra i due nasce un’ambigua conversazione che porterà ad una imprevista conclusione.
La bambola gioca sui meccanismi dell’identificazione e del genere giallo, con un improvviso capovolgimento finale che rimette in discussione tutti gli elementi della storia riordinandoli in un nuovo senso. La spiegazione conclusiva suggella poi i contenuti psicoanalitici dell’episodio.
In questo lavoro si nota un uso a tratti sperimentale del montaggio (per mano di Amedeo Giomini), che almeno nella fuga del paziente dall’ospedale e nella scena dell’omicidio diventa insieme all’utilizzo della soggettiva un modo per caratterizzare formalmente il punto di vista dello psicopatico. Infatti il montaggio, in queste due sequenze, impazzisce letteralmente, con tagli veloci che mostrano oggetti e luoghi senza alcuna connessione logica tra di loro, un modo per ricostruire filmicamente lo stato di instabilità mentale del personaggio.
Nel ruolo del commissario un giovane Gianfranco D’angelo, in quello della donna nel negozio di bambole Mara Venier, ancora lontana dai fasti pecorecci della sua futura carriera televisiva.

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IL DVD
La stessa No Shame, all'inizio del dvd, chiarisce il lavoro svolto nel riversamento di questi quattro episodi – “La qualità audio-video è dovuta esclusivamente al non ottimale stato di conservazione dei materiali originali utilizzati per la realizzazione dei supporti digitali. Nei limiti del rispetto dell’opera riprodotta (definizione originale dell’immagine e qualità del suono) si è tentato di attenuare quanto più possibile tutte le imperfezioni presenti”. Rimane comunque un quadro sporcato da graffi e dai segni della pellicola, che paradossalmente regalano ancora di più alla visione quella atmosfera di artigianalità che traspare anche dalla realizzazione degli episodi.
Originale la grafica del menu disegnata come fosse un fumetto. Il secondo disco presenta un interessante documentario su Dario Argento, nel quale il regista parla delle sue ossessioni e del suo modo di fare cinema, con molte sequenze tratte dai suoi film.

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