DVD – "Lettera aperta a un giornale della sera", di Francesco Maselli
Il cinema politico di Francesco Maselli qui al suo apice: un ritratto cinico e spietato del mondo degli "intellettuali di sinistra" preso al suo interno. Ottimo doppio dvd firmato da Noshame
Anno: 1970
Durata: 95'
Distribuzione: Noshame
Genere: commedia/politico
Cast: Nanni Loy, Mariella Palmich, Piero Faggioni, Graziella Galvani, Daniele Dublino, Laura De Marchi, Daniela Surina, Francesco Maselli, Goliarda Sapienza, Massimo Sarchielli
Regia: Francesco Maselli
Formato DVD/video: bianco & nero, 1.33: 1
Audio: Dolby Digital Stereo in italiano
Sottotitoli: inglese
Extra: Lettera aperta a un compagno (Intervista con il regista Francesco Maselli, 17'),
intervista esclusiva con Francesco Maselli e il Sindaco di Roma Walter Veltroni (13'),
Ritratto dell'artista con la macchina (photogallery esclusiva dalla collezione di Francesco Maselli con introduzione del regista, 4'), Frammenti di Novecento (documentario di Francesco Maselli, 118')
IL FILM
Passati ormai 37 anni da quel 1970, anno di uscita della pellicola, Lettera aperta a un giornale della sera non può certo "mordere" come allora. Visto oggi il film di Francesco Maselli, detto Citto da Luigi Pirandello che fu suo padrino di battesimo (come sottolinea lo stesso autore con rigoroso e fiero puntiglio…), non conserva infatti nemmeno un decimo di quella forza corrosiva che scatenò all'interno del PCI un dibattito autolesionista (come spesso sono i dibattiti a sinistra…), ma è pur sempre un'opera dal sapore etnografico, su un tempo che non c'è più e su un paese ancora lontano dalla derive del berlusconismo.
Quella era l'Italia del Sessantotto (il film, infatti, è girato tra il '68 e il '69), un paese che stava per riversarsi in piazza e dividersi come solo l'apparizione del Messia di Arcore riuscirà nuovamente a provocare: i proletari, parola oramai logora, lottavano travestiti da studenti contro i poliziotti e contro uno Stato che stava per farsi stragista e gli intellettuali, loro sì dei veri borghesi, erano divisi tra il dire e il fare, tra i privilegi e la lotta.
Maselli li ritrae come chiusi in gabbia, quella gabbie costituite dai loro stessi attici in quella Roma sempre più fetente, così astratti eppure così veri nelle loro debolezze di carne: in scena c'è la crisi interna di un'intera fetta della società italiana dell'epoca, dove ricchi giornalisti, registi, editori, imprenditori, artisti e quant'altro erano ostaggi della propria meschinità e dove l'unico comun denominatore erano i desideri sessuali di uomini perversi e donne emancipate. Eccola la vera chicca del film: quella di aver saputo dipingere con spietato cinismo il mondo borghese-impegnato all'apice della sua vergognosa crociata comunista, molto più avvezzo alle lenzuola e alle mutande che alla falce e al martello.
Per questo, Lettera aperta a un giornale della sera più che offrire una risposta ai quesiti interni alla sinistra intellettualoide, alla sua intellighenzia insomma, fa sorgere tante domande su quali siano davvero gli istinti che muovono certi fenomeni storici e quella partita di pallone finale, selvaggia e libera come solo il calcio giocato nei vicoli può esserlo, ne è davvero un simbolo quantomai riuscito.
IL DVD
La Noshame si conferma come una delle case di distribuzione per l'home-video più attente a confezionare il prodotto cinematografico: il doppio dvd di Lettera aperta a un giornale della sera è senz'altro concepito in modo da fornire allo spettatore un ampio ventaglio di possibilità che, partendo dal film, arrivano verso derive senz'altro interessanti.
Già è un miracolo esser riusciti a riportare un video fedelissimo a quel 16mm con cui Maselli girò all'epoca e a rendere quella fotografia sovraesposta, sgranata e quasi sparata sullo schermo con grande fedeltà: e questo non è certo merito di poco conto, visto che uno dei grandi meriti del film risiede proprio in quel particolare aspetto tecnico-stilistico che aderisce perfettamente alla storia narrata. In più ci si è molto preoccupati, come dicevamo poco sopra, di accompagnare il film con degli extra succosi, che saziano sia il curioso che lo studioso.
Lettera aperta a un compagno è un'intervista-confessione del regista nella quale Maselli ripercorre ciò che all'epoca ci fu intorno al film: una sorta di ritorno sullo scena del crimine…
Qualche dubbio in più di natura etica sorge di fronte all'intervista "doppia" Maselli-Veltroni, che sembra più un pedaggio dovuto alla politica che una vera e propria appendice al film.
Molto interessante è, invece, l'escursione iconografica nell'universo privato dell'autore che ha aperto i suoi cassetti contenenti quelle fotografie sperimentali che fece all'epoca (e che tanto piacquero a Antonioni, Calvino e Susan Sontag…): divertissement pregevoli ottenuti grazie a fotografie realizzate con tempi di esposizione lunghissimi, fino a 16 ore, che ritraevano l'autore nel suo letto.
Nel secondo dvd, invece, c'è spazio per Frammenti di Novecento, l'ultimo documentario realizzato dallo stesso Maselli, nel quale l'autore mette in scena sé stesso e il suo tempo in un delirio autobiografico forse ancora non del tutto risolto.