DVD – "Libera, amore mio", di Mauro Bolognini
Rievocazione non indimenticabile della Resistenza, ma anche e soprattutto un generoso ritratto di donna, un atto di amore appassionato e appassionante per Claudia Cardinale e la sua Libera. Dalla Surf Video
REGIA: Mauro Bolognini
INTERPRETI: Claudia Cardinale, Bruno Cirino, Adolfo Celi, Philippe Leroy, Luigi Diberti
DURATA:
ORIGINE: Italia, 1975
DISTRIBUZIONE: Surf Video/Cecchi Gori
FORMATO VIDEO: 16:9 generico
AUDIO: Italiano Dolby Digital 1.0
SOTTOTITOLI: Italiano per non udenti
EXTRA: Trailer cinematografico originale, galleria fotografica, biofilmografie di Mauro Bolognini e Claudia Cardinale, Dalla A alla Z, credits
IL FILM
Capita a volte, all'interno di filmografie vaste di registi interessanti quali appunto Mauro Bolognini, di imbattersi in quei titoli a dir poco non fondamentali, lievemente stridenti con i canoni dei propri autori: Libera, amore mio rientra appunto in questa categoria. Rievocazione superficiale – seppur appassionata – degli anni della resistenza, il film (girato nel 1973, ma rimasto nel cassetto sino al 1975 perché scomodo sia alla destra che alla sinistra) è innanzitutto un atto d'amore, una dichiarazione di sottomissione completa e definitiva, ed è forse questa la chiave di lettura più funzionale alla visione. Atto d'amore, dicevamo, nei confronti di un corpo e di una donna, quella Claudia Cardinale che con il suo abbigliamento rosso fuoco attraversa tutta la pellicola contagiandola con la sua dirompenza e la sua forza d'animo: parzialmente ispirata alla figura della madre dello sceneggiatore Luciano Vincenzoni, Libera, figlia di un anarchico in confino, è una donna forte e determinata che non si piega alle volontà del regime fascista, causando per questo motivo non pochi problemi al marito e ai due figli. Tutto ruota intorno al suo personaggio, quindi ci interessa fino a un certo punto gli eventi narrati, troppi, si susseguano in maniera frenetica, senza mai dare la possibilità di soffermarsi sul qui, ora: lo spettatore è preso per mano da Libera e spetta a lui starle dietro in tutti i suoi pellegrinaggi e disavventure; anche quando, nella seconda parte, i toni virano sempre più verso la tragedia e la pellicola comincia ad imbarcare acqua. Il film fallisce perché i suoi personaggi non riescono mai ad entrare nella memoria, al punto che alcuni si riducono a mere macchiette nonostante l'alta professionalità del cast: da Adolfo Celi a Philippe Leroy, magnifici interpreti soffocati però da una scrittura eccessivamente epidermica. Quello che rimane, comunque, è la rappresentazione di un popolo e di una forza interiore, rievocati con gusto nostalgico e partecipe: Libera, amore mio è l'Italia che fu, l'Italia che oggi forse abbiamo dimenticato e che sarebbe bene celebrare più spesso.
IL DVD
La qualità video proposta dal dvd Cecchi Gori è sorprendente, all'altezza di una copia restaurata: colori molto nitidi e quadro decisamente pulito, al punto che non sembra affatto di trovarsi di fronte a un film di trenta anni fa. Per quanto riguarda l'audio invece troviamo unicamente l'italiano ad un solo canale, ma è una limitazione che non incide in maniera troppo evidente, essendo la pellicola priva di effetti sonori forti. Pochi invece i contenuti speciali, che si riducono al trailer cinematografico, una galleria di immagini, qualche nozione sul film e le biofilmografie di Bolognini e della Cardinale.
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