DVD – Lo Specchio della vita, di Douglas Sirk

Lo Specchio della vita è uno dei più grandi melodrammi girati da Douglas Sirk, nonché l'ultimo film hollywoodiano del regista di origini tedesche. Da recuperare assolutamente per chi non lo conosce anche grazie ad una curata confezione dvd della Teodora Film di Vieri Razzini.

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Titolo originale: Imitation of Life
Regia: Douglas Sirk
Sceneggiatura: Eleanore Griffin, Allan Scott, basata sul romanzo di Fannie Hurst
Fotografia: Russell Metty
Montaggio: Milton Carruth
Musiche: Frank Skimmer
Produzione: Ross Hunter
Interpreti: Lana Turner, John Gavin, Sandra Dee, Susan Kohner, Robert Alda, Dan O'Herlihy, Juanita Moore, Mahalia Jackson (canta “Trouble of the World”)
Durata: 125’
Origine: USA, 1959
Distribuzione video: Teodora Film
Formato video: 1.85:1
Audio: inglese, Dolby Digital 2.0 Mono, italiano Dolby Digital 2.0 Mono
Sottotitoli: italiano
Extra: Commento sul film di Vieri Razzini; scheda biofilmografica sul regista Douglas Sirk; scheda biofilmografica su Lana Turner; scheda biofilmografica su Juanita Moore; trailer originale; galleria fotografica sul set; catalogo collana “I piaceri del cinema”.

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 IL FILM
Grandissimo melodramma, grandissima regia, Lo specchio della vita è uno di quei classici del cinema consumati, eppure sempre consumabili. Capaci di illuminare sul senso schietto del dispositivo cinematografico e sulla messa in scena di attori. Douglas Sirk è un maestro della caratterizzazione del personaggio, spinta al suo estremo emotivo. Si racconta che all'epoca del grande successo di quest'opera gli spettatori uscissero dalle sale con gli occhi gonfi di lacrime. E la commozione, che trova il suo climax nel funerale dell'epilogo, una scena quasi baroccheggiante, è lo strumento per esprimere qualcosa di intimo, profondo, viscerale, dell'anima. Da questa zona scoperchiata si evince il meccanismo della regolamentazione sociale. E si possono capire alcune affermazioni, come quella di Rainer Werner Fassbinder: “l'amore è il miglior mezzo di repressione sociale”. Il personaggio di Sarah Jane, infatti, è perfettamente in linea con i coevi di Gioventù bruciata (1955) di Nicholas Ray. Così come Lora Meredith (Lana Turner) fa parte della mediocrità della piccola borghesia arrivista e della ipocrisia di I peccatori di Peyton (1957) di Mark Robson, con protagonista ancora Lana Turner. Mentre Juanita Moore nella parte di Annie è la madre gentile e pure soffocante che vuole inibire ogni forma di ribellione della figlia Sarah contro l'oppressione razzista. Sirk rappresenta l'orrore insopportabile del classismo e della umiliazione dei neri sia con la scena esplicita in cui Sarah è picchiata dal fidanzato bianco, sia, più sottilmente, nella relazione di servitù che si stabilisce tra Lora ed Annie, ancorché sia più volte affermato dalla stessa Lora il suo totale antirazzismo. Ciononostante i rapporti fra le due donne evidenziano una sostanziale differenza tra le opportunità e i ruoli di una donna bianca e quelli di una nera. La grande lezione di Sirk è che tutta questa materia incandescente del melodramma si trasforma in movimento della macchina da presa. Diceva Sirk: “Qui la cosa principale è la macchina da presa. Perché c'è emozione nei film. Il movimento è emozione, in un modo in cui non può mai accadere in teatro”.

Il DVD
Pur essendo lodevole l'iniziativa di riproporre alcuni capolavori della storia del cinema, in molti casi crediamo che non si possa prescindere dalle condizioni in cui versano pellicole e master dai quali derivano i dvd. Le caratteristiche video e audio del film sono pregiudicate dall'assenza di un restauro ad hoc. Se i colori erano all'origine sovradimensionati, la mancanza di risoluzione e contrasto rende nebuloso il quadro. Tanto che nella prima scena, l'inquadratura della spiaggia affollata può benissimo esser considerata alla stregua di un quadro impressionista, ma non sappiamo se questa sia stata l'intenzione del direttore della fotografia. In ogni caso, anche nelle sequenze con piani più ravvicinati, si rilevano numerosi artefatti e una generale compromissione dei dettagli che non ci sembra dipendere dalla media bit rate relativamente bassa (anche meno di 5 Mb/sec.). La granulosità è poi fastidiosa a livello di primi piani, in condizioni ottimali di luce per cui non si capisce se siano intervenuti logoramenti del tempo oppure semplici errori della ripresa sul set. Gli extra sono più che buoni. Le schede biofilmografiche si presentano abbastanza complete. La galleria fotografica comprende una decina di foto d'epoca sul set, molto interessanti e tutte in bianco e nero. Il trailer originale mostra quanto fosse forte all'epoca l'appeal per una storia tutta lacrime. Il commento di Vieri Razzini è, come al solito, piacevole ed insostituibile. Razzini è tra i critici più arguti, da sempre, un grandissimo esperto di commedie, ed è sempre capace di alludere ad un mondo intero partendo da un semplice dettaglio di messa in scena.

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