DVD – L'ultima volta che vidi Parigi, di Richard Brooks

Ispirato al racconto Babylon Revisited di Francis Scott Fitzgerald, L'ultima volta che vidi Parigi è diretto da Richard Brooks, una delle penne più argute di Hollywood negli anni cinquanta. Coppia melodrammatica da non perdere: Elizabeth Taylor e Van Johnson. Edita NoShame. ORDINA QUI 

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Titolo originale: The Last Time I Saw Paris
Regia: Richard Brooks
Sceneggiatura: Richard Brooks, F. Scott Fitzgerald (romanzo), Julius J. Epstein, Philip G. Epstein
Fotografia: Joseph Ruttenberg
Montaggio: John Dunning
Musiche: Conrad Salinger
Produzione: Jack Cummings
Interpreti: Elizabeth Taylor, Van Johnson, Walter Pidgeon, Donna Reed, Eva Gabor, Kurt Kasznar, George Dolenz, Roger Moore, Sandy Descher, Celia Lovsky,
Durata: 116' 
Origine: USA, 1954
Distribuzione video: NoShame, Mondo Home Entertainment
Formato video: 1.85:1 
Audio: inglese Dolby Digital 2.0 Mono, italiano Dolby Digital 2.0 Mono
Sottotitoli: italiano

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IL FILM
La coppia Van Johnson Elizabeth Taylor non è sempre scoppiettante e il melodramma dipende fin troppo dall'apparizione della bambina un po' trascurata, mentre le dinamiche di coppia sono assai confuse. Colpa della trascrizione cinematografica dal racconto Babylon Revisited di Francis Scott Fitzgerald? Richard Brooks, da grande sceneggiatore, avrebbe potuto rendere più impressionante la passione difficile tra un uomo e una donna che inizia quando Parigi è liberata dagli americani alla fine della seconda guerra mondiale (però la storia di Fitzgerald era ambientata dopo il primo conflitto mondiale… ) e il futuro sembra roseo per tutti nonostante le difficoltà economiche patite non siano facilmente superabili. Il denaro entra in gioco come elemento prepotente. Brooks ne sottolinea ossessivamente la presenza fino a legarla alla necessità di successo e fama, l'american dream, perfettamente in sintonia con la cultura statunitense ma con tanto retrogusto amaro. Parigi è un siparietto dove aggirarsi tra i locali notturni, le brasserie, dove godere della bella vita bevendo fiumi di alcol. Ma anche l'alcolismo è un elemento semplicemente affiorante. Per tutti questi motivi ed altri sui quali non possiamo dilungarci, L'ultima volta che vidi Parigi
è un film splendidamente asincrono, con lampi improvvisi di sguardi sulla miseria umana baciata capricciosamente dalla fortuna o meno (infatti il successo di Charles arriva dopo la morte straziante di Elena, come se si dovesse pagare un pegno), che si infrangono su una lettura tutto sommato sbrigativa degli eventi narrati. Come se la materia letteraria, fonte della sceneggiatura, alla fine sfuggisse di mano a Brooks, laddove egli tenta di comprenderla tutta nei minimi dettagli. La sensazione è che si poteva fare un bel “polpettone” di tre ore. Comunque da rivedere.

Il DVD
Soltanto discreta la qualità audio video, dal momento che il bitrate, inferiore ai 5 M/bit con irrilevanti picchi a 6 M/bit, comporta un'evidente compromissione delle immagini. Non solo sono pregiudicati tutti i movimenti, che appaiono con scie vistose, ma perfino i quadri “immobili” sono pieni di artefatti soprattutto a livello degli occhi dei personaggi, il che certo disturba la visione. Probabilmente si è ecceduto con i livelli di compressione a fronte di un master non proprio all'altezza della situazione. Per quanto riguarda i contenuti speciali, pur mancando altri filmati quali interviste o contributi di altro genere, segnaliamo una ricca galleria fotografica comprendente oltre trenta foto di scena, decine di foto promozionali e infine le locandine delle edizioni dvd e vhs

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