DVD – L’uomo che cadde sulla Terra, di Nicolas Roeg

Il film cresce come un lungo delirio visivo, sfuggente e ammaliante, che parla di sogni, di smarrimento e corruzione, di solitudine e incomunicabilità.

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L’uomo che cadde sulla Terra dvd

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Titolo originale: The Man Who Fell to Earth
Anno: 1976

Durata: 130’
Distribuzione: Universal Home Entertainment
Genere: fantascienza
Cast: David Bowie, Rip Torn, Candy Clark, Buck Henry, Bernie Casey, Jackson D. Kane
Regia: Nicolas Roeg
Formato DVD/video: 2.35:1
Audio: italiano Dolby Digital 2.0 mono
Sottotitoli:
Extra: trailer originale, Guardando l’alieno, Sogno di una notte di mezza estate

 
 
 
 
 
 
 
 
IL FILM
Thomas Jerome Newton è forse l’unico personaggio, dopo Ziggy Stardust, che si sia fuso con David Bowie al punto da rendere difficile distinguere dove iniziasse l’artista e dove finisse la finzione scenica. L’aspetto esile, il pallore quasi irreale, L'uomo che cadde sulla Terra - David Bowiel’intensità e la tristezza dello sguardo, la commistione di fragilità, malinconia, ambiguità e distacco ne fecero l’interprete ideale dell’alieno dalle sembianze umane giunto sulla Terra in cerca d’acqua e di energia per il suo pianeta morente. Rispetto al romanzo omonimo di Walter Tevis, Nicolas Roeg assume completamente il punto di vista del protagonista, lasciando che la personalità di Bowie domini tutta la pellicola e assecondando i parallelismi con la vicenda artistica dell’alien approdato negli States, al punto da prendere in prestito le scene del vagabondare di Newton in limousine da quel documentario sulla vita di Bowie dell’anno precedente (Cracked Actor, girato durante l’ultima parte del Diamond Dogs Tour) la cui visione – con le immagini della star inglese troneggiante dall’alto di una gru, tra navicelle spaziali e grattacieli in rovina – lo aveva immediatamente convinto sulla scelta dell’interprete.
Riassunta, la storia del film può apparire anche semplice: la parabola di ascesa e caduta di un individuo che crea in breve tempo un impero finanziario, contatta uno scienziato per costruire un’astronave in cui concentrare l’energia necessaria al suo pianeta, è tradito e consegnato a un’equipe medico-governativa che ne fa un oggetto di studio, privandolo della possibilità di tornare nel proprio mondo. In realtà, la trama è quasi lasciata sullo sfondo, e il film cresce come un lungo delirio visivo, sfuggente e ammaliante, che parla di sogni, di smarrimento e corruzione, di solitudine e incomunicabilità. Ci si smarrisce in un fluire di immagini frammentario e indecifrabile, come succede al protagonista di fronte ai tanti monitor televisivi che guarda in contemporanea, nel vano tentativo di cogliere l’essenza di un mondo irrimediabilmente estraneo. “Ho scoperto il vostro pianeta attraverso la televisione”, dice Newton; ma è la presenza di Bowie, icona primaria del trasformismo più spregiudicato, a rendere così straniante l’implicita riflessione sull’uso manipolatorio dell’immagine e sul suo carattere illusorio come strumento di conoscenza. Le rivoluzionarie novità tecnologiche introdotte da Newton (tutte nel campo dell’immagine e delle comunicazioni) divengono oggetto di giochi di potere come ogni cosa umana, e il legame con l’ingenua Mary Lou, che pure lo ama, è il fugace contatto di due solitudini inconciliabili; in una delle scene più belle, Newton vorrebbe regalare alla donna un anello con le proprie iniziali, l’unico oggetto che davvero sente gli appartenga, ma lei risponde piangendo: “Non mi entra”. All’uomo non resta che continuare a osservare il mondo dalla prigione del proprio corpo immutato; come l’Icaro del dipinto di Bruegel, che appare nel film, anche lui affoga, tra alcol e autocommiserazione, mentre gli uomini continuano a occuparsi delle loro vite, senza accorgersi che l’incredibile esiste, insospettato, ed è proprio dietro le loro spalle.
Menù principale dvdIL DVD
L’assenza della traccia audio originale è la grave pecca dell’edizione proposta dalla Universal Home Entertainment. Peccato, perché l’audio italiano, in Dolby Digital 2.0 mono (senza sottotitoli per non udenti), si mantiene sempre su livelli discreti e la qualità video, a parte qualche occasionale sgranatura, è più che buona. Non ricchissimo ma interessante il comparto extra, che comprende, oltre al trailer originale, due speciali. Il primo (Guardando l’alieno) riguarda la genesi e la lavorazione del film, con interviste al produttore esecutivo, a Nicolas Roeg e a parte del cast. Tra i vari interventi, degni di nota quelli riguardanti la creazione dei costumi alieni, immaginati come una sottile rete di arterie in cui scorre acqua, e la realizzazione della colonna sonora, che in primo tempo doveva essere composta dallo stesso Bowie ma è stata infine firmata da John Philips e Stomu Yamashta. Una curiosità: sul set si aggirava anche il figlio dell’artista inglese, Duncan Jones, futuro regista di Moon. Il secondo speciale (Sogno di una notte di mezza estate) è una lunga intervista allo sceneggiatore Paul Mayersberg che spiega, tra le altre cose, come abbia preferito tralasciare gli aspetti più marcatamente politici del romanzo (in cui Newton è percepito come una diretta minaccia dalla CIA e dal governo americano) a favore di una riflessione più ampia sull’incomunicabilità e il rapporto con il diverso.
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