DVD – "Motel Woodstock", di Ang Lee

Motel Woodstock dvdStavolta Lee sembra essere fuori strada, lontano dai momenti più sentiti del suo cinema, quelli in cui, sotto una ‘pelle’ dannatamente convenzionale, riesce a far vibrare le corde profonde del melodramma. La sua Woodstock gira a vuoto, senza riuscir mai a proiettarsi definitivamente nel secondo livello, quello più interno. Ottimo dvd 01 Distribution

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Motel Woodstock dvdTitolo originale: Taking Woodstock
Anno: 2009
Durata: 115’
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: Commedia
Cast:  Demetri Martin, Emile Hirsch, Liev Schreiber, Eugene Levy
Regia: Ang Lee
Formato DVD/video: 2.35:1
Audio: Italiano (5.1), Inglese (5.1)
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer, Intervista esclusiva ad Ang Lee
 
 

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La recensione di Sentieri selvaggi

 

IL DVD

Ang Lee in Motel WoodstockTecnicamente la versione home video dell’ultimo film di Ang Lee è ineccepibile. Il formato panoramico dello schermo in 2.35:1 riflette benissimo le scelte formali del regista di Lussuria, così come le tracce audio in italiano e inglese in 5.1 permettono di fruire il film nella versione doppiata e in quella originale con sottotitoli. Gli extra non forniscono una quantità di scelta non particolarmente varia: giusto il trailer italiano e l’intervista esclusiva ad Ang Lee durante il Festival di Venezia scorso, nel quale Lee era presidente di giuria. L’intervista però, a cura di Marina Fabbri, è molto interessante, lunga ed esaustiva. Qui il regista taiwanese chiarisce i propri riferimenti culturali e cinematografici che lo hanno spinto a dedicarsi a un progetto storico – l’America della controcultura beat del 1969 – così particolare e che lo stesso regista aveva in parte raccontato nei suoi strascichi dei primi anni Settanta in Tempesta di ghiaccio. Grandi elogi per la scelta degli attori, in particolar modo Emile Hirsch, da Lee definito “uno dei migliori attori della sua generazione”, per la duttilità dimostrata ancora una volta da Liev Schreiber e per il ritorno a un genere, la commedia, che Lee amava particolarmente tornare a realizzare dopo i sei film drammatici precedenti. In più di un’occasione Lee ricorda il celebre documentario su Woodstock come una fonte irrinunciabile di ispirazione cronachistica e iconografica. A proposito delle possibili difficoltà avute sul set il regista si concede infine una confessione: "Ne ho avute poche, perchè ero determinato a essere felice". Molto spazio è dedicato poi a ionformazioni sulla colonna sonora e su alcuni ricordo personali del regista sul periodo raccontato.
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