DVD – "Nessuno torna indietro", di Alessandro Blasetti
L’atmosfera di Nessuno torna indietro è poco blasettiana, spogliata degli ideali fascisti e votata alla ricerca di una drammaticità realistica, quasi un’anticipazione di quelle che sarebbero state o meglio che iniziavano ad essere le intenzioni del Neorealismo. I contenuti extra compensano solo in parte i difetti tecnici del DVD curato da Ripley’s Home Video e Sony Pictures
Anno: 1945
Durata: 119'
Distribuzione: Ripley’s Home Video/Sony Pictures
Genere: Drammatico
Cast: Elisa Cegani, Valentina Cortese, Maria Denis, Doris Duranti, Mariella Lotti, Maria Mercader, Dina Sassoli, Vittorio De Sica, Enzo Fiermonte, Roldano Lupi, Virgilio Riento
Regia: Alessandro Blasetti
Formato DVD/video: 1.37:1 Letter Box
Audio: Italiano Dolby Digital 1.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Trailer, Blasetti parla dei suoi film, I ricordi di Maria Denis (Cinedoc d’epoca in traccia rom)
Durata: 119'
Distribuzione: Ripley’s Home Video/Sony Pictures
Genere: Drammatico
Cast: Elisa Cegani, Valentina Cortese, Maria Denis, Doris Duranti, Mariella Lotti, Maria Mercader, Dina Sassoli, Vittorio De Sica, Enzo Fiermonte, Roldano Lupi, Virgilio Riento
Regia: Alessandro Blasetti
Formato DVD/video: 1.37:1 Letter Box
Audio: Italiano Dolby Digital 1.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Trailer, Blasetti parla dei suoi film, I ricordi di Maria Denis (Cinedoc d’epoca in traccia rom)
IL FILM
Nonostante sia stato riabilitato negli anni Sessanta con l’assegnazione del David di Donatello (Targa d’oro nel ’63 e miglior regista nel ’66 per Io, io, io… e gli altri) e il suo valore sia stato riconosciuto con il Leone d’oro alla carriera nel 1982, per molti, soprattutto per i più giovani, Alessandro Blasetti è solamente, così si recita, il massimo rappresentante (assieme a Mario Camerini) del cinema fascista, un cinema eclissato dall’avvento del Neorealismo e, ancor più, ripudiato per evidenti motivi politici e ideologici. Questa appartenenza al cinema e in parte anche all’ideologia fascista è inevitabilmente costata molto a Blasetti, costretto, terminata la guerra, a un periodo di “esilio” o comunque di minor intensità lavorativa (pochi i lungometraggi, molti i cortometraggi e i documentari girati tra il ’47 e il ’53), subissato con chi era stato espressione di quell’epoca da antipatie e odio, e, ancora oggi, tenuto in scarsa considerazione dalla critica di settore.
Eppure – come già era stato per esempio per Quattro passi fra le nuvole – guardando al suo Nessuno torna indietro, ci si accorge di una certa complessità tematica, si respira un’atmosfera poco blasettiana, spogliata degli ideali fascisti, l’ottimismo, il valore, l’onore, la virilità, il cameratismo (non a caso protagoniste sono sette ragazze), e votata alla ricerca di una drammaticità realistica. È lo stesso Blasetti a descrivere il tono del film: «Grigia era la vita di queste ragazze, triste era il destino di tutte queste donne. […] Non c’era vera felicità per nessuna di esse in quanto era un’ambizione o un errore che muoveva i loro passi nella vita. Quindi non poteva esserci felicità nel film. C’era realtà nella costruzione dei personaggi e degli ambienti». La discussione della tesi di laurea, la collaborazione con il professore e le possibilità lavorative, il pensiero del suicidio e l’incendio sono momenti estremamente realistici colti nella loro drammaticità, espressione di un disagio esistenziale seguito alla conclusione della guerra, quasi un’anticipazione di quelle che sarebbero state o meglio che iniziavano ad essere le intenzioni del Neorealismo.
IL DVD
È sempre difficile giudicare un DVD da un punto di vista tecnico quando si ha a che fare con materiale così vecchio. Se è lodevole che la Ripley’s Home Video e
Il difetto tecnico è compensato solo in parte dalla presenza, tutt’altro che scontata, dei contenuti speciali. Oltre al trailer d’epoca (della durata di 2 minuti), sono presenti due interviste: nella prima (si tratta di un’intervista audio raccolta da Francesco Savio nel 1974), breve (poco più di 6 minuti) ma interessante, il regista Blasetti ricorda le difficoltà della lavorazione del film, influenzata dalla morte del fratello e dai bombardamenti della guerra; nella seconda, ancor più breve (appena 4 minuti) e meno interessante, Maria Denis racconta – purtroppo disturbata da un fastidioso rumore d’ambiente – del suo rapporto, tra amicizia e soprattutto opportunismo, con le altre attrici.
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