DVD – "Priscilla, la regina del deserto", di Stephan Elliott

priscilla la regina del desertoIl pregio più grande del film è la gradevole alternanza tra i toni irriverenti, da pura commedia, e le note malinconiche tipiche del dramma, che fanno di questa avventura nel deserto un viaggio alla scoperta dell’animo umano. Però, il regista vuole, innanzitutto, intrattenere e ci riesce grazie a dialoghi scoppiettanti, che rendono il ritmo della pellicola dinamico e leggero. Un DVD 20th Century Fox
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priscilla la regina del desertoTitolo originale: The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert
Anno: 2010
Durata: 103’
Distribuzione: 20th Century Fox Home Entertainment
Genere: Commedia
Cast: Terence Stamp, Hugo Weaving, Guy Pearce, Bill Hunter, Rebel Penfold-Russel, John Casey  
Regia: Stephan Elliott
Formato DVD/video: 2.35:1
Audio:Italiano Dolby Digital 5.1, Inglese Dolby Digital 5.1, Spagnolo Dolby Digital 5.1, Polacco Dolby Surround
Sottotitoli: Ceco, Inglese per non udenti, Italiano, Spagnolo, Ungherese
Extra: Dietro le quinte; Intervista al regista; Scene tagliate in lingua originale; Commento audio; Trailer; Anteprima
 
 

 

 
IL FILM
Pronti per un viaggio kitsch, scanzonato, trasgressivo, chiassoso e coloratissimo, nel cuore dell’Outback? Se la risposta è sì, non resta che saltare a bordo di Priscilla, il traballante torpedone rosa shocking che dà il nome al secondo film del regista australiano Stephan Elliott. Girato nel 1994 con un budget contenuto, Priscilla, la regina del deserto è diventato ben presto un cult nell’ambito del cinema di genere, amalgamando, in un mix allegro e scoppiettante, gli ingredienti tipici della commedia e del road-movie.   
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priscilla la regina del desertoI protagonisti di questa provocante ed esilarante avventura lungo le aride distese del deserto australiano sono Ralph, Tick e Adam, in arte Bernadette, Mitzi e Felicia, travestiti che animano i locali gay di Sidney con stravaganti spettacoli musicali da drag queen. I tre amici ricevono la proposta di una tournèe nella città di Alice Springs e si mettono in viaggio su un vecchio e malconcio pullman per turisti, affittato per l’occasione. Macinando i chilometri, tra una canzone e l’altra, saranno costretti a misurarsi con la mentalità rozza e ottusa della provincia e faranno i conti con pregiudizi e ostilità che credevano di aver superato. A segnarli, però, non è soltanto lo scontro con una realtà non ancora pronta a comprendere e accettare le loro scelte di vita: la prova più difficile da superare è il confronto con se stessi, con il proprio passato, i ricordi di infanzia, i rimpianti e soprattutto l’angoscia e la paura della solitudine. Ma il legame dell’amicizia e il dono dell’ironia daranno ai tre la forza di superare i momenti di scoramento e di affrontare con il sorriso le difficoltà di un’esistenza capace di riservare piacevoli sorprese. Così, Bernadette, Mitzi e Felicia scopriranno il candore e la spontaneità dell’accettazione, proprio là dove non avrebbero mai pensato di trovarla, e capiranno quanto è semplice farsi apprezzare dagli altri quando ci si ama per come si è.
Il pregio più grande di Priscilla, la regina del deserto è la gradevole alternanza tra i toni irriverenti e disimpegnati, da pura commedia, e le note malinconiche e riflessive tipiche del dramma, che fanno di questa avventura nel deserto un viaggio alla scoperta dell’animo umano. Però, il regista vuole, innanzitutto, intrattenere e ci riesce grazie a dialoghi scoppiettanti, che rendono il ritmo della pellicola dinamico e leggero. La vivacità delle battute è esaltata dal brio interpretativo dei tre attori principali, il profondoHugo Weaving, il giovane e aitante Guy Pearce e soprattutto l’istrionico Terence Stamp. Suggestiva la fotografia, che regala splendide istantanee di un Outback dalle mille tonalità del rosso. Trascinante la colonna sonora dance, rigorosamente anni Settanta, targata Village People, Gloria Gaynor e Abba. I costumi sono un trionfo di lustrini, paillettes, piume, colori e originalità e si sono valsi il premio Oscar del ’94.
La sensazione di spensierata allegria che trasuda da ogni fotogramma non riesce, però, a celare il difetto più vistoso del film, che, a tratti, scade nello stereotipo. Infatti, la sceneggiatura è in parte prevedibile e i dialoghi sono spesso infarciti di tutte quelle volgarità che il luogo comune accosta all’universo transessuale. Del resto, Stephan Elliott non è Pedro Almodovar e, nel guardare al mondo gay, non riesce a cogliere le sfumature e le complessità che fanno delle opere del cineasta spagnolo affascinanti saggi di leggerezza e lirismo.   
 
 
priscilla la regina del desertoIL DVD
Il DVD, prodotto dalla 20th Century Fox Home Entertainment e celebrato con una serata-evento, che si è tenuta il 9 giugno scorso al Cinema Mexico di Milano, è di livello discreto. Però, la lunga attesa dei fan italiani delle tre drag queen avrebbe meritato una ricompensa migliore. Infatti, l’immagine, fruibile in formato 2.35:1, risulta appiattita e non rende giustizia ai colori sfavillanti dei costumi di scena e alle tonalità rossastre dello sconfinato deserto australiano. In compenso, l’audio è godibile e consente di apprezzare appieno i virtuosismi musicali dei protagonisti e la coinvolgente colonna sonora. Vasta la scelta della lingua (Italiano Dolby Digital 5.1, Inglese Dolby Digital 5.1, Spagnolo Dolby Digital 5.1 e Polacco Dolby Surround), così come quella dei sottotitoli (disponibili in ceco, inglese, italiano, spagnolo e ungherese).
Ma a convincere è soprattutto la ricchezza dei contenuti extra. Il più interessante è il capitolo intitolato La nascita di una regina, un’intervista di mezz’ora al regista, intervallata dalle scene salienti del lungometraggio. Il racconto di Stephan Elliott parte da lontano, dalla genesi del suo amore per il cinema, per poi sviscerare le tappe più importanti della realizzazione della pellicola: l’idea di fare un film sul mondo delle drag queen; la scrittura del soggetto e della sceneggiatura (firmati dallo stesso Elliott); l’ingaggio dei due costumisti Tim Chappel e Lizzy Gardiner; la raccolta dei finanziamenti; la scelta del cast, dell’ambientazione e della colonna sonora; la reazione entusiastica del pubblico al Festival di Cannes del ’94; l’inaspettata vittoria dell’Oscar per i migliori costumi; il successo della pellicola oltre i confini dell’Australia e le lettere dei fan di mezzo mondo. Il regista non dimentica di raccontare gli aneddoti più divertenti e curiosi del backstage e di rievocare le difficoltà e gli ostacoli incontrati lungo il percorso di una lavorazione a basso budget e dall’organizzazione spesso improvvisata.
Bocconcini dal set ci consente di farci un’idea immediata della storia e dei protagonisti di Priscilla, la regina del deserto, attraverso i frammenti delle interviste rilasciate dietro le quinte dal regista, dagli interpreti Terence Stamp e Guy Pearce e dai produttori Al Clark e Michael Hamlyn. Il bus dal paese degli errori, invece, è uno spassoso collage dei ciak più bizzarri, disgustosi e divertenti.
A completare i contenuti extra vi sono, infine, il commento audio del regista (in lingua originale, con i sottotitoli), le scene tagliate (anche queste in lingua originale, con i sottotitoli), il trailer e l’anteprima (entrambi in inglese).
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