DVD – "Soldati – 365 all'alba", di Marco Risi

Cronaca di un universo a margine, che segna il passaggio di Risi dalle commedie degli esordi a un cinema più vicino al reale, dove anche le strategie di genere vengono abilmente piegate alla visione pessimistica della storia. In DVD per Medusa

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Anno: 1987

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Durata: 112'


Distribuzione: Medusa HE


Genere: Drammatico


Cast: Claudio Amendola, Massimo Dapporto, Agostina Belli, Alessandro Benvenuti, Claudio Botosso, Manlio Dovì, Antonella Ponziani


Regia: Marco Risi


Formato DVD/video: 1.85:1


Audio: Dolby Digital mono 1.0 in italiano


Sottotitoli: italiano


Extra: Interviste a Claudio Amendola, Massimo Dapporto, Antonella Ponziani; Trailer originale; Cast artistico; Cast tecnico


 

IL FILM


Apparentemente un film come Soldati è ormai destinato a restare confinato nell'epoca in cui fu prodotto, in quanto oggi il servizio militare è facoltativo e non più obbligatorio. Eppure non è mai stato (soltanto) il tema a rendere questo film un esperimento interessante e commercialmente fortunato: certamente fu il motivo che all'epoca fece discutere e che fa ancor oggi guadagnare al film di Risi una certa importanza. D'altronde, in un paese che ha sempre veicolato l'immagine amena del "buon soldatino" (pensiamo a Profumo di donna di Risi padre) il piglio con il quale il regista affronta il tema è lodevole. Ma è possibile oggi riscoprire Soldati da differenti prospettive, che sono più squisitamente cinematografiche: innanzitutto per cogliere la sua importanza all'interno del percorso artistico dello stesso Marco Risi, che proveniva dalle commedie con Jerry Calà e da qui in poi darà vita alla sua fase "realistica" che lo porterà o opere come Ragazzi fuori, forti di uno sguardo duro eppure sensibile nei confronti di realtà poco indagate. In questo senso Soldati è un crocevia poiché vi si ritrova già il coraggio di irrompere in una realtà marginale, eppure così influente a livello di tessuto sociale, come quella delle caserme, con le sue ritualità e i suoi schematismi gerarchici che rivelano le schizofrenie del potere. Ma allo stesso è ancora avvertibile la natura "di genere" che porta il film a colorarsi con tinte di umorismo goliardico, pure necessarie per esaltare la natura fuori dagli schemi della vita militare. Parimenti è evidente la tipizzazione dei personaggi, che non passa solo per gli accesi regionalismi e alcuni elementi grotteschi, ma anche per la figura del tenente Fili (un grande Massimo Dapporto), cattivo la cui durezza è pura espressione di una vita che sfugge.

L'autorità dell'ufficiale è in fondo eminentemente burocratica e imposta dal ruolo, ma non ha riscontro effettivo nella vita reale, poiché gli è anzi da impedimento nelle relazioni interpersonali: i superiori non hanno stima di lui, il matrimonio è destinato a naufragare e il soldato "ribelle" Scanna non viene piegato dai suoi metodi inflessibili. Fili in questo senso è l'espressione di un potere distorto perfettamente complementare al nonnismo dei congedanti (non a caso lui è assente quando le violenze si consumano, quasi a suggerire l'idea di una complementarietà). Ma soprattutto Fili è l'espressione più riuscita del concetto di realtà "a latere" che ha un risvolto pubblico (quella dell'autorità e dell'ordine) e nel privato invece perde pezzi mostrando la propria pochezza (come gli splendidi bagni della caserma, ampi e puliti, ma privi di acqua). Tutto il film è dunque attraversato dall'idea del "fuori sincrono" rispetto alla vita: basti notare la caserma avvolta nel nulla, o i ragazzi che per salvarsi devono fingersi pazzi o malati. Ciò che realmente conta è quindi la solidarietà tra i singoli e la spontaneità dell'amicizia che sopravanza i codici imposti. Anche visivamente il film sottolinea questa natura: le ombre sono infatti utilizzate espressionisticamente, quasi a esteriorizzare le indecisioni e i conflitti interiori dei personaggi, le cui figure si scontornano in esterni nebbiosi e bui, che spesso danno l'idea di una realtà spettrale. Un limbo dove la ritualità appartiene al giorno (l'esercitazione risolta in modo volutamente farsesco) e di notte si consumano i momenti più significativi (esercitazioni improvvise, litigi con i "nonni", lo stesso arrivo alla caserma). Il lirico finale ha poi la bravura di far ripiombare questi giovani nella realtà attraverso il più spietato dei colpi di scena, ricordando che la logica del conflitto è quella che governa il mondo, come i dodici mesi di militare hanno insegnato, ma senza fornire ai soldati il necessario discernimento. L'interrogativo ultimo, se sia soltanto un'esercitazione, è quindi inevitabile.


 

IL DVD


Soldati – 365 all'alba arriva oggi in DVD grazie a Medusa, che ha approntato una edizione non priva di alcuni elementi interessanti. Il film è presentato nel corretto formato 1.85:1 e il master video, nonostante una lieve grana, si presenta di buon livello, permettendo alla visione di scorrere tranquillamente. L'audio italiano è in codifica monofonica, ma non accusa anch'esso particolari disturbi e i dialoghi sono chiari. La sezione degli extra si apre con alcune interviste ai principali membri del cast: Claudio Amendola (circa 7'), Antonella Ponziani (8') e, la più lunga, a Massimo Dapporto (13'). Per quanto sia interessante conoscere dalla voce degli attori i retroscena di un film diventato un piccolo cult, spiace notare come non sia stato coinvolto lo stesso Marco Risi, magari attraverso un commento audio che illustrasse la filosofia e le scelte alla base del film. Si prosegue con il trailer dell'epoca, per concludere con le consuete schede biofilmografiche. Un'edizione che tiene fortunatamente conto dell'importanza che il film riveste (ribadita a più riprese nelle interviste) per il suo fare riferimento a un'epoca e a un problema che le nuove generazioni non conosceranno: un po' più su della media cui ci ha abituati il mercato nostrano dei DVD sui film italiani.


 


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