Titolo originale: id.

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Anno: 2004

Durata: 92’

Distribuzione: Mondo Home Video

Genere: Drammatico

Cast: Rachel Leigh Cook, Jonathan Tucker, Joe Mantegna, Val Kilmer

Regia: Reverge Anselmo

Formato DVD/video: 2.35:1 16/9

Audio: Dolby Digital 5.1 in Italiano, Dolby Digital 2.0 in Italiano e Inglese

Sottotitoli: Italiano

Extra: Accesso alle scene

IL FILM

La classica goliardata d’adolescenza non porta bene al rampollo Marc Deloach, che per evitare la galera dopo aver causato un incidente d’auto viene costretto dal padre padrone ad arruolarsi nei marines. Alla prima licenza scopre l’amore di una tenera schizofrenica, nome d’arte Dori Lawrence, attrice di successo dai nervi a pezzi. Ma la loro storia è costellata di asperità. Reverge Anselmo, regista semi-esordiente, viene dal circuito indipendente, e si vede. Non a caso si porta a casa un bel premio come Best American Indie al Sonoma Valley Festival e si guadagna il ruolo di produttore esecutivo per il successivo Il calamaro e la balena (2005, di Noah Baumbach). Stateside – Anime ribelli scavalca la barriera del giovanilismo demenziale cui sembrerebbero voler tendere titolo e curriculum degli attori – lui, Jonathan Tucker, viene da 100 ragazze (2000, di Michael Davis); lei, una Rachel Leigh Cook dal look furbescamente più sporco del normale, da Kiss Me (1999, di Robert Iscove) – e tende ad una patina sentimentale sdolcinata ma non troppo. La credibilità agrodolce dei caratteri è sottolineata dalla sceneggiatura, dello stesso Anselmo, che per il soggetto si ispira ad una vera attrice decaduta, di cui rifiuta di svelare il nome – anche se dovrebbe trattarsi di Sarah Holcombe (Animal House). La confezione piena di carinerie fa a pugni coi sottotesti autoritari e militari ben rappresentati da un Val Kilmer carogna quanto basta, con vaghe reminiscenze kubrickiane (dal primo tempo di Full Metal Jacket). Piacevole la soundtrack «alternative rock», che miscela country acustico e chitarre arrabbiate, in tante scene solo per valorizzare l’ugola della Cook, che ha del talento come folksinger. L’approccio gentile della regia, padrona delle situazioni ma non immune da un po’ di retorica, e il cast variegato, che comprende anche vecchie glorie come Joe Mantegna, Carrie Fisher, Ed Begley, sono il contrappunto professionale di un outsider di buona fattura. I temi forti trattati, tra cui il sesso e la guerra, valgono al film il massimo divieto, confermato anche da una seconda sessione della commissione di censura. Il presunto ribellismo del sottotitolo italiano è un pretesto per spacciare un’opera delicata, ma tradizionalista, per qualcosa che non è: il «bildungsroman» beneficia dell’equivoco, ringrazia e spiazza la platea, piacevolmente sorpresa, che a questo punto è disposta a concedere qualcosa in più del reale valore della pellicola.

IL DVD

Mondo Home Video appronta per un prodotto che parte sfavorito una confezione meno ambiziosa di quanto avrebbe potuto essere, segno che l’inedito approda in home video senza troppe speranze né velleità di vendita. Eppure le premesse qualitative della trasposizione video, e la presenza di un’edizione americana ricca di contenuti extra – tra cui interviste e commento di attori e regista, miglior esegeta possibile del suo lavoro –, avrebbero potuto far ipotizzare uno sforzo in più, a partire dalla copertina un po’ incolore, dove curiosamente viene magnificata la prova del comprimario Kilmer a discapito dei veri protagonisti. La resa audio / video è il punto di forza della pubblicazione italiana. Il quadro presenta colori brillanti e il formato anamorfico rispetta l’ampio 2.35:1 originale. Digitalizzazione ai limiti della perfezione formale, priva di artefatti, spuntinature o grandi difetti. I neri sono profondi e reggono bene anche nelle sequenze buie, oltre che in quelle movimentate, in cui non vi è traccia di aliasing o interlacciamento delle immagini; solo una leggera grana sfocata quando il campo è saturo di sfumature. Audio profondo, che rispetta in tutte le tracce proposte, doppiate e non, il Dolby Digital di partenza. La traccia italiana è gonfiata a sei canali e non sfigura se paragonata all’originale stereo 2.0. Discreti i sottotitoli, un po’ piccoli ma strategicamente posizionati sulle bande nere sottostanti la pellicola, così che siano sempre ben distinguibili. E’ la totale assenza di contenuti speciali che sconcerta, perché se anche si tratta di un’uscita pensata come «low price» il pubblico avrebbe meritato un bonus qualsiasi per essere maggiormente invogliato a scoprire un piccolo bel film da rivalutare. L’accesso alle scene e i menu di transizione, mal animati, purtroppo non suppliscono ad una carenza del supporto così evidente.

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