DVD – "Strisce invisibili" di Lloyd Bacon

strisce invisibili di Lloyd BaconOttimo noir sulla dura "rinascita" dei criminali con un grande Bogart ed un giovane Holden ed ottimo DVD dalla Warner Home Video che, grazie a numerosi cortometraggi del 1939, cerca di costruire uno spettacolo cinematografico attorno alla pura visione del film

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strisce invisibili di Lloyd BaconTitolo originale: Invisible stripes
Anno: 1939
Durata: 78’
Distribuzione: Warner Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Humphrey Bogart, George Raft, William Holden, Jane Bryan
Regia: Lloyd Bacon
Formato DVD/Video: 1:33.1
Audio: Italiano Dolby Digital, Inglese Dolby Digital, Tedesco Dolby Digital
Sottotitoli: Italiano, Italiano per non udenti, Inglese per non udenti, Tedesco per non udenti
Extra: Commenti critici; trailer; Al cinema con Warner Bros.
 

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IL FILM

 
strisce invisibiliUscito di prigione, Cliff Taylor (George Raft), è intenzionato a rigare dritto e a costruirsi una vita normale accanto ad una donna. Purtroppo il suo passato da galeotto torna sempre a galla tanto da non permettergli di trovare un lavoro stabile. Desideroso di provare alla propria madre la sua capacità di poter fare soldi e di aiutare il fratello, Tim (William Holden), ad aprire un garage, Cliff si rivolge all’ex compagno di cella Chuck Martin (Humphrey Bogart), disilluso criminale dai metodi spicci, che lo “arruola” per alcuni colpi; dopo aver messo un po’ di soldi da parte, l’uomo decide di abbandonare nuovamente la vita da delinquente, ma l’intervento della polizia non gli permette di esorcizzare il proprio passato e di cancellare dal suo viso quelle “strisce invisibili” che ormai lo segnano irrimediabilmente.
Ottimo noir semisconosciuto in Italia, Strisce invisibili è un aspro ed essenziale dramma che descrive senza patetismi e retorica la dura rinascita di un galeotto; memore dell’espressionismo tedesco, Bacon usa uno stupendo bianco e nero per rinchiudere tra ombre e luci i protagonisti, Cliff e Chuck, figure in antitesi per scelta di vita eppure così vicine nel destino; una speranzosa di poter tornare a vivere, l’altra già rassegnata ad una morte da delinquente, morte prima che fisica, soprattutto sociale – e Bacon è perfetto nel mostrare in modo così contrastato il mondo dei criminali, fatto di feste, di dinamismo, di parole a quello più intimo, silenzioso, quasi statico delle strisce invisibilipersone “normali” -. Sorta di pamphlet contro un mondo che guarda agli altri in modo differente e distante, Strisce invisibili è anche una serie di ritratti dei tipi umani: oltre appunto ai protagonisti, così enormemente sfumati, estremamente interessante è quello di Tim (interpretato da un giovane Holden), così confuso nello scegliere tra la dura vita del lavoratore onesto e il mito del fratello, che ammira per il proprio coraggio nell’aver compiuto un’azione di rivolta come quella del crimine.
Anima divisa come quella di Cliff, desiderosi di trovare un grigio tra il nero e il bianco della vita, tra due strisce così nettamente divise che invece paiono risultare più vicine della loro apparenza se solo si guarda la città descritta e mostrata dal regista.

 

 

 IL DVD
 
Ottimo ed interessante il DVD distribuito dalla Warner Home Video.
Perfetto il riversamento video, buono quello audio, anche se a volte il suono risulta basso e meno nitido, più evidente se selezionata la traccia audio italiana, meno quelle inglese e tedesca – ma il problema è forse dovuto al doppiaggio originale, già caratterizzato probabilmente nel 1939 da un’alterità nei suoni.
strisce invisibiliMa più delle questioni tecniche sono i contenuti speciali a colpire per l’originalità e la quantità: oltre al commento al film di Alain Silver e James Ursini e al trailer originale, risulta estremamente singolare la scelta della Warner di inserire una serie di cortometraggi e cartoni animati girati nel 1939, perfetta testimonianza dell’atmosfera dell’epoca – in quell’anno iniziava la Seconda Guerra Mondiale e in più l’America stava cercando di uscire da un crisi economica che l’aveva enormemente debilitata – e suggestiva esperienza cinematografica che cerca di recuperare il senso e l’emozione che dava l’andare al cinema, mezzo di distrazione prima di tutto, ma soprattutto mezzo di informazione (e il cinegiornale inserito tra i filmati extra ne è la conferma).
Operazione filologica innanzitutto, ma anche antropologica e sociologica, valida scelta di contribuire a creare uno “spettacolo” che va oltre la visione stessa del film.

 

 
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