DVD – “Ubaldo Terzani Horror Show”, di Gabriele Albanesi

ubaldo terzani horror showMinerva Pictures distribuisce il secondo film scritto e diretto dal giovane (classe 1978) regista romano del Bosco fuori e dei corti L’armadio, Braccati e Mummie. Non solo un omaggio a Ubaldo Terzano e una disarmante sincerità vissuta: il film di Albanesi vibra delle atmosfere, delle costruzioni e dei dettagli – in una parola, della complessiva semplicità – del cinema di Dario Argento

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ubaldo terzani horror showTitolo originale: id.
Anno: 2010
Durata: 83’
Distribuzione: Minerva Pictures
Genere: horror
Cast: Giuseppe Soleri, Paolo Sassanelli, Laura Gigante, Stefano Fregni
Regia: Gabriele Albanesi
Formato DVD/video: 2.40:1
Audio: italiano Dolby Digital 5.1, italiano con sottotitoli in inglese Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: inglese
Extra: Making of, commento audio di Gabriele Albanesi e Antonio Tentori, provino di Laura Gigante, trailer, cortometraggio Braccati di Gabriele Albanesi

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IL FILM 
Non c’è solo un omaggio a Ubaldo Terzano, collaboratore di Dario Argento, Lucio Fulci e Mario Bava, nel secondo film scritto e diretto dal giovane Gabriele Albanesi, già autore del sorprendente Il bosco fuori, distribuito negli Stati Uniti da Sam Raimi. La fauna del cinema italiano, la spinta irriducibile all’indipendenza produttiva e creativa e le difficilmente domabili angosce di un venticinquenne che vuole fare il regista in questo paese rivivono non solo nelle scene in cui il giovane protagonista deve fronteggiare i colpi bassi e quelli alle spalle, i sabotaggi, le relazioni pubbliche coatte, le invidie e l’insopportabile e malcelata, bestiale competizione tra coetanei, ma anche in un piccolo ruolo, quello del regista “arrivato” (ovvero, che lavora per la TV dovendo mantenere sé e la propria famiglia, riuscendo anche a infilare qua e là qualcosa di “personale”) affidato al bravo Stefano Fregni (Amore liquido). 
All’inizio Ubaldo Terzani Horror Show sembra soprattutto uno script basato su ciclici risvegli da incubi aubaldo terzani horror show base di sangue, coltellacci e quasi cannibalismo (quest’ultimo è uno dei temi che, insieme a un efficace uso della plastica nelle scene salienti, ritornano da Il bosco fuori), ma ben presto la potenza e la determinazione creativa di Albanesi emergono nella caratterizzazione dei personaggi e nel coraggio di evocare e rappresentare gli incubi che davvero ci attanagliano – un tradimento che avviene sotto i nostri occhi, qualcuno che uccide ciò che siamo e mette sul tavolo la nostra natura fallimentare. Insieme a un allontanamento dal proprio posto abituale, che inevitabilmente diventa (si sovrappone a) una discesa all’inferno, nel proprio personale inferno, Ubaldo Terzani Horrror Show è anche un tenerissimo (perché sentito e vissuto) e vivo omaggio alle atmosfere, ai personaggi, alle costruzioni, alle ossessioni, al feticismo, ai dettagli, alle colonne sonore e all’inarrivabile, complessiva semplicità del cinema di Dario Argento. Meno folgorazioni e (un po’) meno sangue che Nel bosco fuori, più contenimento e più sofisticazione, ma forse anche più disincanto, in questa opera seconda prodotta in associazione con i Manetti Bros. Forse l’horror italiano ha davvero trovato la sua consapevole avanguardia.

 

IL DVD 
Lo spettatore è letteralmente tirato dentro le atmosfere di Ubaldo Terzani Horror Show già a partire dal menu, virato al seppia come la dicotomia sogno/ricordo che attraversa il film: frammenti di situazioni collettive paradossali fanno da sfondo a un dramma claustrofobico a tre personaggi, sui quali spiccano le pose volutamente sopra le righe di Paolo Sassanelli, interprete dello scrittore Ubaldo Terzani a cui viene “affidato” il giovane regista protagonista del film. Ovvio che il puntatore del telecomando si trascini dietro scie di sangue…
L’edizione curata da  Minerva Pictures è improntata all’essenza e alla semplicità che spesso, come in questo caso, corrispondono a un’alta qualità. Accanto ai trailer del film, è a disposizione dello spettatore il provino di Laura Gigante e, oltre ai commenti del regista (che, affiancato dallo sceneggiatore Antonio Tentori, rivive anche il parallelo tra la vita quotidiana delle persone che lavorano nel campo del cinema e le scene in cui il protagonista è alle prese con segretarie sbrigative, produttori inghiottiti dai festival, orari sballati…), gli extra includono il making of del film e Braccati, da Albanesi stesso definito “il mio primo cortometraggio semi-professionale”: amalgama di western e horror d’assedio che guarda (con nostalgia?) ad autori come John Carpenter, George Romero e Sam Raimi.

 

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