È morta Marianne Faithfull

Muore a 78 anni una delle icone della Swinging London degli anni ’60. Cantante e attrice, ha collaborato negli anni con registi quali Godard, Kenneth Anger, Gus Van Sant e Sofia Coppola.


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È morta a 78 anni Marianne Faithfull, attrice e cantante simbolo della Swinging London degli anni ’60.
Nata a Londra il 29 dicembre 1946, è salita velocemente alla ribalta nel 1964, quando a soli 17 anni incide la canzone As Tears Go By, scritta da Mick Jagger (con il quale ha avuto una relazione dal 1966 al 1970) e Keith Richards, che riesce ad entrare nella top ten britannica in quello stesso anno. Vera e propria musa per il frontman dei Rolling Stones, la cantante è stata di ispirazione per i testi di diverse canzoni del gruppo, quali Wild Horses e You Can’t Always Get What You Want.
Parallelamente alla sua carriera da musicista, si è dedicata anche alla recitazione, lavorando con registi quali Jean-Luc Godard (Made in Usa, Una storia americana) e Kenneth Anger (Lucifer Rising), e, più tardi nella sua carriera, con Patrice Chéreau (Intimacy – Nell’intimità), Sofia Coppola (Marie Antoinette), Gus Van Sant (in un episodio del film collettivo Paris, je t’aime) e Sam Garbarski (Irina Palm – Il talento di una donna inglese). Ma la sua interpretazione più famosa è quella che la vede protagonista, assieme ad Alain Delon, del road movie psichedelico Nuda sotto la pelle di Jack Cardiff del 1968, dove interpreta una novella sposa che lascia il letto coniugale e parte in moto per raggiungere l’amante.

Marianne faithfull foto nuda sotto la pelle

Dopo la fine della sua storia d’amore con Jagger, la cantante inglese vive il suo momento più buio negli anni ’70, quando si lascia andare alla dipendenza da droghe e al vagabondaggio e cade vittima dell’anoressia.
Uscirà da quel periodo cupo a fine decennio, nel 1979, con la registrazione in studio dell’album Broken English, disco che segna il suo ritorno alla musica e considerato dalla stessa Faithfull il suo capolavoro. In un’intervista al Guardian di quell’anno, la cantante descrive così le sensazioni provate durante la tossicodipendenza che la hanno spinta a tornare a scrivere le canzoni: “Decisi di mollare tutto, altrimenti non mi sarei mai data all’eroina. È come volersi suicidare ma non ci sono mai riuscita. Capii che non potevo uscirne così facilmente. E se non avessi fatto niente di buono la mia vita sarebbe stata insignificante per me. Così decisi di riprendermi.
Seguiranno, negli anni successivi, delle collaborazioni con artisti quali Nick Cave (con il quale compare nel documentario This much I know to be true di Andrew Dominik), Warren Ellis, PJ Harvey, Beck, Damon Albarn e tanti altri che prenderanno parte alla creazione dei suoi album.
Nel 2017, la regista francese Sandrine Bonnaire le dedica il documentario Faithfull.

 

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