È morto Franco Giraldi

Dopo aver contratto il Coronavirus ci ha lasciati ieri sera a 89 anni il regista italiano, che nel corso degli anni ha diretto, fra gli altri, Ugo Tognazzi, Gigi Proietti e Monica Vitti.

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È scomparso ieri sera il regista, sceneggiatore e critico cinematografico Franco Giraldi. Ammalatosi di Covid-19, è deceduto dopo essere stato trasferito in una struttura sanitaria dalla residenza per anziani della provincia triestina in cui viveva. A Trieste era tornato nel 2009 dopo una vita passata a Roma.

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Nato a Comeno, nell’attuale Slovenia, Giraldi trascorre l’infanzia tra il Carso, Trieste e Gorizia e durante la seconda guerra mondiale, appena adolescente, si trova ad aiutare i partigiani italiani tagliando i fili delle linee tedesche e fasciste. Il suo lavoro nel mondo del cinema inizia come critico cinematografico per “L’Unità”. Fonda insieme a Tullio Kezich e Callisto Cosulich il Circolo del cinema di Trieste.

Trasferitosi a Roma negli anni 50, diventa aiuto regista di Gillo Pontecorvo, Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis e Giuliano Montaldo. La svolta arriva quando Sergio Leone lo sceglie come regista di seconda unità per Per un pugno di dollari nel 1964. Il suo primo lungometraggio da regista è il western 7 pistole per i McGregor, girato con lo pseudonimo di Frank Grafield. Grazie all’ottimo riscontro nello stesso anno riesce a girare anche Sugar Colt. Ne gira anche il sequel, 7 donne per i MacGregor nel 1967. Il nome Grafield non è però quello che il regista cercava inizialmente. Giraldi voleva infatti omaggiare l’attore de Il postino suona sempre due volte John Garfield, chiamandosi appunto Frank Garfield, ma un errore sulla locandina ha fatto sì che il regista passasse alla storia come Grafield.

Nel ’68 gira La bambolona, commedia con Ugo Tognazzi, con il quale girerà anche i suoi successivi due film, Cuori solitari del 1970 e La supertestimone del 1971. L’anno successivo adatta un racconto di Alberto Moravia e dirige Giorgio Proietti e Monica Vitti ne Gli ordini sono ordini. Negli anni ’70 sperimenta la regia televisiva e si dedica ad adattamenti di opere letterarie con i due film tv La giacca verde (1977) tratto dall’omonimo racconto del suo grande amico Mario Soldati e Un anno di scuola (1979) ripreso da un testo dello scrittore triestino Giani Stuparich. Altri due adattamenti che porta dalla letteratura al cinema sono La rosa rossa (1974) ripreso da Pier Antonio Quarantotti Gambini e La frontiera (1996) da Franco Vegliani .

Da sempre vicino al Partito Comunista Italiano nel 1984 gira il documentario collettivo L’addio a Enrico Berlinguer (insieme ad oltre 40 registi, tra cui Bernardo Bertolucci, Ettore Scola e Roberto Benigni) e nel 2001 un altro documentario collettivo, dedicato alle contestazioni del G8 di Genova, intitolato Un altro mondo è possibile.

 

LA NOSTRA TOP 4

 

Cuori solitari (1970)

 

Gli ordini sono ordini (1972)

 

La rosa rossa (1973)

Un anno di scuola (1979)

 

 

 

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