È morto Hermann Nitsch, maestro dell’Azionismo Viennese

L’artista austriaco si è spento lo scorso 18 aprile, all’età di 83 anni. Celebre per le sue azioni performative con sangue, animali macellati e corpi nudi

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Addio ad uno degli artisti più controversi della seconda metà del Novecento, divenuto celebre per le discusse azioni performative caratterizzate dall’utilizzo di carcasse di animali, sangue e corpi nudi. Nato a Vienna nel 1938, Hermann Nitsch ha ricercato durante tutta la sua carriera artistica una via per la liberazione del corpo e dello spirito da ogni tipo di tabù imposto dalla società borghese. Insieme a Günter Brus, Otto Muehl e Rudolf Schwarzkogler, nella prima metà degli anni Sessanta ha dato vita all’Azionismo Viennese, una corrente artistica caratterizzata da un atteggiamento profanatorio e dissacrante nei confronti dei simboli religiosi in relazione a pratiche sessuali e funzioni corporali. Il pensiero artistico di Nitsch ha trovato la sua massima espressione nel Teatro delle orge e dei misteri, opera d’arte totale che dal 1971 ha sede nel castello di Prinzerdorf in Austria. L’idea di quest’opera si basa sul concetto psicanalitico di “abreazione” e si articola in diversi atti orgiastici e onanistici con lo scopo di liberare l’individuo da tabù religiosi, sessuali e moralistici. La notizia della morte di Hermann Nitsch, il 18 aprile, arriva proprio nei giorni in cui è stata inaugurata presso la Biennale Arte 2022 di Venezia una mostra in suo onore, dal titolo Hermann Nitsch: 20th painting action. La mostra organizzata da Zuecca Project presenta per la prima volta in Italia l’intera opera 20. malaktion, un’imponente raccolta formata da 52 opere, tra cui il suo dipinto più grande in assoluto di 20 metri di lunghezza.

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Fin dalle primissime opere degli anni Sessanta, le sue provocazioni artistiche hanno spesso incontrato dure critiche da parte dell’opinione pubblica. In molti casi la polizia ha interrotto le sue azioni performative facendo irruzione e, soprattutto nell’ultimo periodo, diverse associazioni animaliste si sono mobilitate con petizioni contro le sue pratiche artistiche. L’Italia è sempre stato uno dei paesi in cui Hermann Nitsch si è sentito più capito e apprezzato, nonostante non siano comunque mai mancate proteste e manifestazioni di dissenso. L’amico di lunga data e fondamentale mecenate, Giuseppe Morra, gli ha dedicato recentemente il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch in Vico Lungo Pontecorvo a Napoli. Questo spazio raccoglie e approfondisce le tematiche filosofiche, poetiche e visive sviluppate dall’artista austriaco, un luogo unico nel suo genere in grado di custodire la memoria di una delle più importanti e dibattute personalità dell’universo artistico della seconda metà del Novecento.

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