È morto James Foley
Il regista statunitense è morto all’età di 71 anni. Regista di alcune pellicole cult degli ’80 e ’90, ha quasi sempre diretto dei grandi nomi del cinema (Pacino, Lemmon) e della musica (Madonna)

È morto a 71 anni il regista statunitense James Foley, noto per essere stato autore di alcune pellicole cult degli anni ’80 e ’90 e per aver diretto dei videoclip dei singoli di Madonna.
Nato il 28 dicembre 1953 a New York, Foley compie i suoi primi passi nel mondo del cinema facendo la conoscenza di una delle menti più originali della New Hollywood, Hal Ashby, incontrato quando quest’ultimo si era recato presso la scuola di cinema dell’Università della California del Sud dove Foley studiava. La proiezione di un cortometraggio studentesco diventa l’occasione, per il regista newyorkese, di creare una rete di contatti che lo porterà poi a girare, nel 1984, il suo primo lungometraggio, Amare con rabbia.
A distanza di diversi anni da quell’evento Foley ricorda la sua conversazione con il regista di Harold e Maude con queste parole: “Non saprò mai se stesse solo cercando di essere educato con me, ma mi disse che aveva apprezzato il corto e che aveva intenzione di fondare una casa di produzione con cui finanziare film diretti da altri registi, chiedendo la mia opinione in merito. Mi chiese anche se avessi avuto il desiderio di scrivere qualcosa e di girarla.”
Il progetto purtroppo non si è mai concretizzato, e quando James Foley termina la stesura della sua prima sceneggiatura, Hal Ashby aveva già collezionato due terribili flop al botteghino, facendo morire definitivamente l’idea partorita in precedenza. Ma nonostante l’occasione mancata, Foley riesce comunque a fare il suo debutto da regista grazie a delle conoscenze strette nell’industria. Episodio spiegato anche dallo stesso autore, che dice: “All’epoca, siccome Hal Ashby mi aveva assunto, diventai appetibile a Hollywood solo perché qualcun altro, di autorevole, aveva pensato che fossi effettivamente appetibile.”
Dirige quindi, nel 1984, Aidan Quinn e Daryl Hannah nel dramma sentimentale Amare con rabbia, dove un adolescente sfortunato (Quinn) si innamora di una cheerleader dell’alta borghesia (Hannah). Nello stesso anno, è regista del videoclip della canzone Dress You Up di Madonna, con la quale lavorerà anche per tre singoli (Live to Tell, Papa Don’t Preach e True Blue) del suo album del 1986, intitolato appunto True Blue.
La sua opera seconda, A distanza ravvicinata (1986), vede Christopher Walken e Sean Penn come protagonisti e narra di una tragedia familiare (basata su una vera storia avvenuta verso la fine degli anni ’70 negli USA) che vede i due attori rispettivamente padre e figlio dell’altro, in una storia di crimini e abusi sessuali.
Nel 1987 gira la commedia Who’s That Girl, con protagonista Madonna (che interpreta anche quattro brani – Who’s That Girl, Causing a Commotion, The Look of Love, Can’t Stop – della colonna sonora) e Griffin Dunne, e nel 1991 dirige un episodio della seconda stagione di Twin Peaks, prima di realizzare la sua opera più di successo, Americani (1992). Il film, con un cast d’eccezione (Al Pacino, Jack Lemmon, Kevin Spacey, Ed Harris, Alec Baldwin), adatta il dramma teatrale Glengarry Glen Ross di David Mamet (vincitrice anche di un Premio Pulitzer) ed è un’analisi spietatissima del mondo impiegatizio statunitense, dove l’inganno diventa un vero e proprio stile di vita e il cinismo e l’alienazione le sue dirette conseguenze. Per la sua interpretazione nel film, Al Pacino riceve anche una nomination agli Oscar 1993 come miglior attore non protagonista.
Negli anni successivi, Foley gira il thriller Paura (1996) con Mark Wahlberg e Reese Witherspoon protagonisti; il legal thriller L’ultimo appello (1996), tratto dall’omonimo romanzo di John Grisham con Chris O’Donnell, Gene Hackman e Faye Dunaway nel cast; il poliziesco The Corruptor – Indagine a Chinatown (1999), dove Chow Yun-Fat e Mark Wahlberg sono al centro di una storia di infiltrazioni delle Triadi cinesi nel corpo di polizia di New York.
Negli anni Duemila, le sue ultime produzioni non riscuotono grande successo di critica, come dimostrano i film Confidence – La truffa perfetta del 2003 e Perfect Stranger del 2007, entrambi aventi comunque sempre degli attori di prim’ordine quali Rachel Weisz, Dustin Hoffman, Paul Giamatti, Halle Berry e Bruce Willis.
Dal 2013 al 2015 dirige 12 episodi di House of Cards e le sue ultime due opere girate, ovvero Cinquanta sfumature di nero (2017) e rosso (2018), ricevono stroncature dalla critica su tutti i fronti, nonostante un incasso globale di 381,1 e 371,9 milioni di dollari. Un epilogo forse troppo amaro per un regista sempre elegante e professionale