È morto l’architetto Paolo Portoghesi

L’architetto si è spento oggi a 92. Nella sua lunghissima carriera, ha saputo toccare in modo indelebile anche il mondo del cinema e del teatro

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Si è spento a 92 anni, nella sua casa di Calcata, l’architetto romano Paolo Portoghesi. Attivissimo fino all’ultimo, tra i vari lavori in corso stava anche scrivendo un libro sulla bellezza. Laureato in architettura nel 1957, noto internazionalmente per le sue opere architettoniche (Casa Baldi, l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, il teatro di Catanzaro, la Moschea di Roma; questi solo alcuni dei suoi molti progetti), Portoghesi era anche uno stimato storico, critico e docente nonché primo direttore della Biennale Architettura. Nella storica edizione del 1980, oltre al Teatro del Mondo di Aldo Rossi, Portoghesi propose l’esperienza corale della Strada Novissima. Scelse di affiancare le facciate di dieci abitazioni, in grandezza naturale, attraverso un percorso di 70 metri nelle Corderie dell’Arsenale. Tra i nomi che presero parte al progetto: Frank O. Gehry, Rem Koolhaas, Arata Isozaki, Robert Venturi, Franco Purini e Laura Thermes, Ricardo Bofil, Christian de Portzamparc… Venti architetti impegnati in una riflessione collettiva sul Postmoderno, la corrente che ha riscritto i canoni del Modernismo.

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Dal 1983 al 1992, Paolo Portoghesi è stato anche direttore della Biennale, che infatti oggi ricorda “con profonda stima e ammirazione il grande architetto , esempio straordinario di intellettuale, che fu illuminato Presidente della Biennale nel decennio 1983-1992 e primo Direttore del Settore Architettura dal 1979 al 1982. Nell’ambito di quest’ultima ideò, tra le molte iniziative, la leggendaria Strada Novissima (1980), che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’architettura contemporanea e del Postmodernismo”.

Cinque anni fa in un intervista all’ANSA disse che “dovendo scegliere tre opere che mi rappresentano, indicherei la chiesa della Sacra famiglia a Salerno, la piccola chiesa di San Cornelio e Cipriano a Calcata e la moschea di Roma… Ma i i progetti sono un po’ tutti figli, ogni tanto li vado a trovare”.

La sua lunga carriera ha toccato anche il teatro e il cinema, ad esempio con Casa Papanice, realizzata a Roma a metà degli anni ’60 e divenuta un set per tanti titoli della commedia all’italiana, tra cui Dramma della Gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola.

Paolo Portoghesi è stato anche un punto di riferimento anche per l’Università La Sapienza di Roma e per il movimento giovanile di controcultura esploso (anche) in Italia nel ’68. Il film  1968 – Gli Uccelli: una storia mai raccontata (2019) di Silvio Montanaro racconta l’occupazione da parte di alcuni allievi di Portoghesi, studenti della facoltà di architettura, della cupola di Sant’Ivo alla Sapienza, uno dei primi esempi di occupazione non violenta; formula che poi verrà adottata dai movimenti studenteschi negli anni ’70.

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