È morto l’artista Gianfranco Baruchello

Videoartista, pittore e scrittore. Gianfranco Baruchello è stato un artista a tutto tondo che ha fatto della sperimentazione e della ricerca del linguaggio una ragione di vita

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Si è spento a Roma all’età di 98 anni il pittore e videoartista Gianfranco Baruchello. Figura fondamentale della scena sperimentale italiana degli anni Sessanta ma celebrato in ogni parte del mondo, Baruchello era nato a Livorno il 24 agosto del 1924. Dopo essersi inizialmente laureato in Giurisprudenza con una tesi in economia, Baruchello capisce che la sua strada è l’arte visuale e per questo motivo si trasferisce in Francia. A Parigi avviene la vera formazione con artisti del calibro di Roberto Matta, John Cage e, soprattutto, Marcel Duchamp, figura che influenzerà moltissimo la produzione futura di Baruchello. Per quanto riguarda l’assemblaggio visivo e l’approccio al found footage, il punto di riferimento è stata la ricerca compiuta dall’americano Joseph Cornell negli anni Trenta con Rose Hobart.

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La sua opera audiovisiva più ricordata è senz’altro Verifica incerta del 1965, realizzato con Alberto Grifi, ma nell’arco di cinquant’anni di carriera, dal 1963 al 2023, Gianfranco Baruchello ha realizzato oltre 80 opere tra 8 e 16 mm, videotape, digitale e montaggi di ogni genere e forma, creando un corpus particolarmente vasto nell’ambito del cinema sperimentale. Il lavoro con Grifi è considerato come una delle prime grandi riflessioni teoriche sull’immagine cinematografica e sul suo senso in contrasto alle logiche produttive industriali. Come scrisse Umberto Eco, si tratta in sostanza di un “curioso collage cinematografico […], una storia fatta con spezzoni di storie, anzi di situazioni standard, di topoi, del cinema commerciale”. Gli artisti sono partiti da un campione di 150.000 metri di pellicola destinati al macero e rimontati un po’ casualmente e un po’ creando effetti voluti, come reiterazioni ossessive, asincronie e inversioni isteriche. L’amico Duchamp lo presenterà a Parigi di fronte a Man Ray, Max Ernst, e molti altri, ma negli anni la fama dell’opera ha superato i confini nazionali ed è diventata una di quelle operazioni di culto che hanno contribuito a rilanciare il lavoro di found footage anche al di fuori della ristretta cerchia degli appassionati.

Successivamente, Gianfranco Baruchello si confronta prima con l’arte performativa e poi con i movimenti di controcultura del Sessantotto, fondando la Cooperativa del Cinema Indipendente, costola italiana della Film-Makers’ Cooperative di Jonas Mekas e Stan Brakhage, collaborando con artisti del calibro di Massimo Bacigalupo, Mario Schifano, Alfredo Leonardi, Pierre Clémenti e Jean-Luc Godard. Sul finire degli anni Settanta torna a collaborare con Alberto Grifi con dei lunghissimi videotape all’interno del progetto A partire dal dolce, dalla durata di oltre venti ore, composte da varie interviste a pensatori francesi sul tema del “dolce”. Negli ultimi anni il lavoro di Baruchello ha vissuto una nuova giovinezza, tra interviste di grandi nomi, come Maurizio Cattelan e Hans Ulrich Obrist, omaggi di ogni tipo e in ogni dove, come alla Biennale Arte 2013 dove ha rappresentato l’Italia, o la presenza alla fiera di New York.

Videoartista, pittore e scrittore. Gianfranco Baruchello è stato un artista a tutto tondo che ha fatto della sperimentazione visiva e della ricerca di un proprio linguaggio una ragione di vita artistica. Non sarà mai troppo tardi per scoprire o riscoprire il suo lavoro così libero, ostinato e visionario.

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