È morto Niels Arestrup

L’attore si è spento a 75 anni nella sua casa a Parigi dopo una malattia. Aveva vinto il premio Cèsar tre volte, due delle quali per ruoli in film di Jacques Audiard

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Niels Arestrup, l’attore franco-danese tre volte premio Cesar  per Tutti i battiti del mio cuore, Il profeta (entrambi diretti da Jacques Audiard) e Quai D’Orsay di Bertrand Tavernier si è spento il 1 dicembre a 75 anni nella sua casa a Parigi.

La notizia è stata annunciata ieri dalla moglie, la sceneggiatrice e scrittrice Isabelle Le Nouvel. La donna ha dichiarato alla stampa: “Provo un dolore estremo nell’annunciare la morte di mio marito, l’immenso attore Niels Arestrup, al termine di una coraggiosa lotta contro la malattia. È mancato circondato dall’amore della sua famiglia“.

Arestrup nasce nel 1949 da madre francese e padre danese, e cresce a Parigi in umili condizioni. Dopo gli insuccessi scolastici, decide di avvicinarsi al mondo dello spettacolo puntando sulla TV e il teatro prendendo lezioni dall’attrice francese Tania Balachova. Il palcoscenico diventa così la sua casa, tanto da portarlo a dirigere il Théâtre de la Renaissance nel 10 ° arrondissement di Parigi dal 1989 al 1993. Successivamente collabora al cinema con numerosi registi di fama internazionale, tra cui Alain Resnais, Claude Leloch, Julian Schnabel e Steven Spielberg, ma è con Tutti i battiti del mio cuore di Jacques Audiard che acquista notorietà. Il film, remake di Rapsodia per un killer vincerà 8 premi César 2006.

Ricordiamo anche Diplomacy di Volker Schlöndorff, dove Arestrup interpreta il generale Dietrich von Choltitz, un governatore militare tedesco nella Parigi della seconda guerra mondiale. Nel 2014 l’attore vince il terzo César come miglior attore non protagonista per Quai D’Orsay, e successivamente nel 2016 recita nella serie drammatica politica Baron Noir.
La serie è solo uno dei progetti televisi in cui compre l’attore, che reciterà, tra gli altri, anche in Les Papillons Noirs. Il suo ultimo ruolo cinematografico è Divertimento del 2023, dove incarna un direttore d’orchestra.

Niels Arestrup nel 2019 racconta su Le Monde il suo rapporto con il teatro, cambiato secondo lui a causa delle esigenze produttive: “Quando ho iniziato nel settore, i registi teatrali sceglievano un’opera, poi si interrogavano sul cast. Ora è il contrario: cercano prima una star e, solo dopo, l’opera che potrebbe accompagnarla“.
Nonostante ciò il teatro resta una colonna portante della sua carriera, e tra i suoi lavori più recenti figura una produzione dell’opera teatrale Red di John Logan sull’artista Mark Rothko, vincendo il Premio Molière come miglior attore nel 2019.

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