È morto Oliviero Toscani
Il fotografo che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione è deceduto dopo il complicarsi della malattia che lo affliggeva da anni. Famoso il suo lavoro per il marchio Benetton

È morto all’età di 82 anni Oliviero Toscani. Era ricoverato dal 10 gennaio presso l’ospedale di Cecina, in Toscana, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Da tempo, infatti, il fotografo soffriva di amiloidosi, una rara malattia incurabile che gli era stata diagnosticata due anni fa. Ad annunciare la morte la famiglia con un comunicato stampa:
“Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia. Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali”.
Toscani, che con il suo lavoro fotografico ha cambiato volto alle campagne pubblicitarie, nasce a Milano nel 1942. Il padre, Fedele, uno dei primi fotoreporter del Corriere della sera, spinge il figlio a studiare fotografia mandando il giovane Oliviero alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, una delle migliori scuole dell’epoca, diretta da Johannes Itten, pittore e docente della Bauhaus. Qui apprende i segreti del colore, della tecnica e della composizione visiva, circondato dai più importanti grafici e fotografi del momento. Inizia la sua carriera negli anni ’60, ma il suo primo scandalo arriva nel 1973 quando Toscani realizza una campagna pubblicitaria per i jeans Jesus, immortalando il fondoschiena di Donna Jordan con lo slogan “Chi mi ama, mi segua”. Il manifesto suscita polemiche globali, ma anche l’attenzione di Pier Paolo Pasolini, che sulla prima pagina del Corriere della Sera ne elogia la forza innovativa e la rottura con i canoni della comunicazione pubblicitaria tradizionale.
Sempre di quegli anni è il suo trasferimento a New York, città di cui fotografa la scena musicale e artistica immortalando icone come Mick Jagger, Andy Warhol e Lou Reed. Iniziano anche le collaborazioni con alcune delle più importanti riviste internazionali, come Vogue, Harper’s Bazaar, GQ ed Elle, e con marchi di moda di prestigio, tra cui Missoni, Valentino, Armani, Fiorucci, Chanel, Esprit e Prenatal. Nel 1982 nasce il sodalizio con Benetton, che trasforma la pubblicità in uno strumento di riflessione sociale.
Oliviero Toscani è l’artefice delle campagne United Colors of Benetton, caratterizzate da un linguaggio visivo forte e provocatorio. Attraverso immagini iconiche, affronta temi come razzismo, AIDS, guerra, religione e pena di morte. Tra le campagne più più famose quelle del bacio tra il prete e la suora, il ritratto di un malato di AIDS e dei tre cuori. Nel 1991 fonda una sua rivista, Colors, e nel 1994 nasce Fabrica, un centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna. Negli anni 2000 rompe la collaborazione con il marchio Benetton, ma continua con le campagne pubblicitarie con un focus sui temi dell’anoressia nel mondo della moda, del razzismo e della pena di morte.