È morto Robert Forster

L’attore statunitense si è spento ieri a 78 anni. Uno dei ruoli più celebri è stato quello di Jackie Brown per il quale aveva avuto la nomination come miglior attore non protagonista.

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Robert Forster si è spento proprio il giorno in cui è uscito il suo ultimo film su Netflix, El Camino – Il film di Breaking Bad in cui è tornato a interpretare il personaggio di Ed Galbraith, specialista di cambi d’identità, apparso anche in una puntata della popolare serie, Granite State, nel 2013. Robert Forster è morto ieri a 78 anni per un cancro a cervello. Nel corso di una carriera di quasi 60 anni ha interpretato, tra cinema e tv, oltre 180 film. Ma il ruolo per cui viene soprattutto ricordato è quello del garante di cauzioni Max Cherry in Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino, per il quale ha ottenuto la nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.

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Si è fatto notare già dalla fine degli anni ’60 nei panni di un soldato ucciso da un maggiore perché credeva che era l’amante della moglie in Riflessi in un occhio d’oro (1967) di John Huston e in quelli di un giovane scout con sangue metà indiano nel western La notte dell’agguato (1968) di Robert Mulligan. Viene poi diretto, tra gli altri, da George Cukor (Rapporto a quattro, 1969) e Richard Fleischer (Il boss è morto, 1972) prima di interpretare l’ecologo di Valanga (1978) di Corey Allen che mette in guardia lo spregiudicato uomo d’affari (Rock Hudson) che ha costruito uno stazione sciistica e un lussuoso albergo infischiandosene delle leggi della natura.

All’inizio del decennio successivo è il detective protagonista di Alligator (1980) di Lewis Teague, l’operaio newyorkese che decide di entra a far parte di un gruppo di vigilanti che si fanno giustizia da sé dopo che è stata massacrata la sua famiglia in Vigilante (1983) di William Lustig e il capo dei terroristi a cui il maggiore Chuck Norris da la caccia in Delta Force (1986) di Menahem Golan.

Diretto ancora da Lusting in Maniac Cop 3 (1993) e Uncle Sam (1996) trova con Tarantino il ruolo della vita. Da quel momento sembra cominciare per lui un’altra carriera. A  partire da Gus Van Sant che gli offre la parte del dottor Frank Simon nel remake hitchcockiano di Psycho (1998). Per proseguire con il pilota di Supernova (2000) nel film maledetto di Walter Hill, del colonnello di Io, me e Irene (2000) dei fratelli Farrelly e soprattutto dell’ispettore Harry McKnight di Mulholland Drive (2001) di David Lynch, con cui collaborerà ancora in Twin Peaks: il ritorno (2017) dove ha interpretato lo sceriffo Frank Turman. Tra gli altri suoi personaggi più significativi c’è quello del padre della moglie del discendente di una facoltosa famiglia hawaiiana entrata in  coma irreversibile in Paradiso amaro (2011) di Alexander Payne e del Generale Clegg in Attacco al potere (2013) di Antoine Fuqua e nel sequel del 2016 firmato da Babak Najafi.

Tra i vari lavori in tv, sono soprattutto da ricordare quello di Arthur Petrelli, capace di togliere i poteri agli individui avanzati nella terza stagione di Heroes (2008) e nel gestore di un bar ed ex-guardia carceraria di Alcatraz (2012).

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