E non disse nemmeno una parola…


E’ una Sentieri selvaggi vitale e nei “migliori anni della nostra vita” quella che da oggi dirigerà Simone Emiliani. Una creatura molteplice, che vorremmo rilanciare nei prossimi mesi. L’editoriale di saluto ai lettori, del Direttore Federico Chiacchiari

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Quando nel lontano 1997 facemmo la prima riunione della futura rivista mensile di Sentieri selvaggi, alcuni dei “fondatori” di allora (eravamo io, Demetrio Salvi, Massimo Causo, Giuseppe Gariazzo, Giona Nazzaro e Simone Emiliani), mi dissero che avevano apprezzato il “silenzio” di Simone, alla sua prima riunione di Sentieri. Come gruppo esistevamo già da nove anni, e Simone era l’ultimo arrivato nel direttivo, e nel nuovo progetto aveva un ruolo delicato e importante, quello di caporedattore. A quella riunione Simone non disse una sola parola, ascoltò i “vecchi” di Sentieri e mise nel sacco esperienza. E poi si mise al lavoro, e gran parte del merito della Sentieri selvaggi cartacea è roba sua. Come pure del successivo passaggio al web, che per un periodo finanziò persino di tasca sua… Ecco, se devo riconoscere delle qualità a Simone Emiliani, non posso non citare da un lato la modestia assoluta, dall’altro una generosità – umana e professionale – davvero rara.

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Insomma, cari lettori di Sentieri selvaggi, vi lascio in buone mani. Ho diretto questo sito, questo giornale da una dozzina d’anni, e credo che in ogni progetto editoriale siano importanti i rinnovamenti, che Sentieri produce incessantemente da quando è nata, nel 1988. Già da un paio d’anni la rivista vive del lavoro oscuro e indispensabile di Carlo Valeri, Sergio Sozzo e Aldo Spiniello, che con gli altri redattori e collaboratori realizzano ogni giorno un prodotto sempre più di qualità oltre che di quantità. E Simone, in questi anni, ha fatto un po’ da battitore libero, impegnandosi nei tempi possibili, soprattutto dei Festival, a dare una mano ad un gruppo di redattori che hanno ringiovanito Sentieri selvaggi, evitandole probabilmente una precoce senilità, che tanto spesso colpisce quelle riviste i cui fondatori si arroccano nel fortino di un potere illusorio e inutile. Sentieri invece da sempre vive della mutazione possibile, e da quando è nel web non ha mai smesso di rilanciare giovani collaboratori, prima, e redattori poi, lasciando ai “fondatori” uno spazio più defilato, sempre vigile e presente, mai lontano, ma neppure soffocante.

 

E’ dunque una Sentieri selvaggi vitale e nei “migliori anni della nostra vita” quella che da oggi dirigerà Simone, a cui auguro di riuscire a rilanciare ulteriormente uno dei siti di cinema più seguiti del nostro Paese (e non solo…). Una Sentieri selvaggi che dovrà affrontare le complesse sfide della rivoluzione digitale, della moltiplicazione dei dispositivi di lettura e di fruizione dei contenuti, della comunicazione orizzontale dei social network, in un mondo dove le innovazioni tecnologiche trasformano in solo pochi anni radicalmente il nostro modo di vivere e comunicare. Sembra che Iphone, Ipad, Smartphone, Twitter e Facebook esistano da sempre, eppure, pensate, l’Iphone è nato (almeno da noi) nel 2008, gli smartphone non esistevano fino a due anni fa, l’iPad esiste dal 2010, e Facebook, che pure è nato nel 2004, si è diffuso a livello nazionale non prima del 2008, mentre per Twitter, nato nel 2006, ha cominciato a decollare solo nel 2010….

 

Ci troviamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica e culturale che vede il nostro Paese terribilmente in ritardo rispetto alle sfide del mercato internazionale. Basti pensare alla penosa situazione delle sale cinematografiche italiane, che chiudono in serie perché impossibilitate, economicamente, ad effettuare il passaggio, il cosiddetto switch-off, al cinema digitale. E la nostra stampa, invece di indagare sulle responsabilità della politica e dei manager incapaci e arretrati dell’industria, se la prende con Internet, rea secondo questi giornalisti stipendiati dalle tasse dei cittadini che senza volerlo li finanziano, di aver distrutto il cinema nelle sale. Quindi secondo questi geni del giornalismo non andiamo più in sala perché vediamo i film scaricati dalla rete, e non perché le sale italiane sono di qualità bassissima, e la distribuzione limita la diffusione dei film per cui al povero spettatore molto spesso Internet rimane l’unica possibilità di vedere i film!

 

Ecco, la Sentieri selvaggi che vorremmo rilanciare nei prossimi mesi, sotto la guida di un giornalista e critico cinematografico tra i più preparati ed esperti che abbiamo, è una creatura molteplice, che – come già sta sperimentando – proverà ad affrontare il mondo della comunicazione digitale attraverso tutti i linguaggi e dispositivi possibili. Web, Tablet, Mobile, E-book, senza dimenticare la “analogica presenza” degli eventi che realizziamo, il tutto dentro le moltitudini dei social network, che ogni giorno crescono e sviluppano nuove piattaforme.

 sentieri selvaggi 2002

Coordinare tutti questi progetti, intrecciati e profondamente concatenati tra loro, e i loro "direttori editoriali", sarà il mio nuovo compito, quindi necessariamente un po’ “fuori” dalla dura battaglia quotidiana di fare un giornale con circa 15/20 aggiornamenti quotidiani. Proprio ieri guardavo su Wayback Machine, “come eravamo” nel 2002, ovvero dieci anni fa. Nella prima pagina di allora, festeggiavamo l’articolo n. 3.000 pubblicato sul sito, al suo terzo anno di vita come magazine quotidiano. Una media di circa mille articoli l’anno. Oggi siamo arrivato a 48.300, la media si è un po’ alzata negli ultimi anni….per non parlare che oggi produciamo un Blog e un Magazine Mensile…. Ci aspettano giorni nuovi e impegnativi, confidiamo di avervi, cari lettori, sempre più numerosi, al nostro fianco. E come dicevamo nel 1988…”consigliamo un bagaglio leggero a chi voglia seguirci…”.

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    Un commento

    • Bravo Chiacchiari, largo ai giovani! E auguri al grande Emiliani che seguo da sempre su Film Tv