El Futuro Perfecto, di Nele Wohlatz

Il film di Nele Wohlatz è disponibile in streaming gratuito per la rassegna online del Carbonia Film Festival, una riflessione sul linguaggio dell’integrazione

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El Futuro Perfecto di Nele Wohlatz, presentato al Locarno Film Festival, dove si è aggiudicato il premio come miglior opera prima, è ora disponibile in streaming gratuito per la rassegna online del Carbonia Film Festival dedicata ai temi di lavoro e migrazioni – in collaborazione con Umanitaria Sardegna, un’istituzione che nasce nel 1893 per fornire assistenza operativa a chi si trova in difficoltà procurandogli appoggio, lavoro e istruzione, e che col tempo è divenuta un importante punto di riferimento per la diffusione culturale.
Il film inizia con un primo piano sulla protagonista Xiaobin a cui vengono poste delle domande in spagnolo da un interlocutore fuori campo.
Attraverso questo primo dialogo, che probabilmente avviene in un ufficio immigrazioni, iniziamo a conoscere Xiaobin, una diciassettenne immigrata dalla Cina all’Argentina insieme alla famiglia.
Intanto ci racconta della sua prima esperienza lavorativa come commessa in un supermercato da cui viene presto licenziata perché non conosce lo spagnolo.
Nonostante tutto Xiaobin ha un desiderio: quello di sfuggire alla realtà chiusa e bigotta della famiglia, che resta confinata tra le mura di casa e della lavanderia a gettoni che gestisce, vietandole qualsiasi tipo di rapporto con persone di altre nazionalità. L’unico modo per evadere dunque è cominciare dall’apprendimento dello spagnolo.
Xiaobin ora ha un nuovo nome: Beatriz, frequenta di nascosto un corso di lingua dove conosce altri coetanei e comincia ad uscire in segreto con Vijay, un ragazzo immigrato dall’india. Una cosa inaccettabile per la famiglia di Xiaobin, che una volta tornata in Cina l’avrebbe destinata a un matrimonio combinato.
A questo punto il titolo assume un doppio significato che riguarda anche il tempo del verbo “El Futuro Perfecto” è il futuro anteriore, che Xiaobin impara a scuola per esprimere supposizioni.

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Nele Wohlatz utilizza un linguaggio visivo simile a quello documentaristico, fatto soprattutto di primi piani sui volti degli attori e di carrellate sugli sfondi urbani circostanti, come rappresentazione del rapporto di condizionamento reciproco che si crea tra ambiente, individuo e comunità.
El Futuro Perfecto intreccia questi tre elementi legando le immagini attraverso un processo di decostruzione della narrazione e ingannando lo spettatore che a un certo punto non riesce più a distinguere la realtà dei fatti da quella immaginata da Xiaobin per esprimersi con il futuro prossimo. In un’ora, la regista costruisce una riflessione che riguarda sia la questione identitaria legata al tema dell’immigrazione, sia la dicotomia tra linguaggio e concetti espressi, attraverso la storia di una ragazza che cerca d’integrarsi in una realtà totalmente nuova.
Grazie alle conversazioni scolastiche sul passato, sugli eventi attuali e sulle situazioni ipotetiche, Xiaobin impara a coniugare i verbi e a parlare lo spagnolo, ma soprattutto a conoscere se stessa attraverso il confronto con gli altri.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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