"Elizabeth: the Golden Age", di Shekhar Kapur

Dopo il film del 1998, la saga di Elisabetta si arricchisce di un secondo, inutile capitolo. : certo, la regia c’è e si intravedono anche delle scelte estetiche interessanti (su tutte le scene della battaglia navale, quasi un affresco romantico con quel cavallo bianco che nuota in un mare di fuoco), gli attori sono tutti di tipica impronta inglese, stanno nei ruoli e anche bene, ma basta questo per decretare interessante un film? Forse si, ma non da noi

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Tornare sul luogo del delitto è da sempre una delle principali attrazioni del cinema, forse l’arte delittuosa per eccellenza. Il caso di Elizabeth: The Golden Age rappresenta senz’altro un fulgido esempio di quanto appena detto: regia, attori, produzione sono tornati sul luogo dove nel 1998 trovarono un successo strepitoso (e inaspettato) con Elizabeth, il film che lanciò la carriera di Cate Blanchett, eletta  Miglior Attrice quest’anno a Venezia ma incoronata guarda caso alla Festa di Roma con tanto di red carpet. L’Elisabetta seconda parte, icona di quella libertà tutta particolare che costringe gli inglesi a sentirsi così dannatamente superiori e che al cinema ha spesso trovato fortune forse un po’ sproporzionate (pensiamo a Shakespeare in Love…), è sì tanto umana nei sentimenti e nelle emozioni così come è tanto falsa ed eterea nei comportamenti e nelle reazioni. La sventura dell’essere nobile, qui in versione britannica, si arricchisce dunque di un altro forse, permettetecelo, inutile capitolo: certo, la regia c’è e si intravedono anche delle scelte estetiche interessanti (su tutte le scene della battaglia navale, quasi un affresco romantico con quel cavallo bianco che nuota in un mare di fuoco), gli attori sono tutti di tipica impronta inglese, stanno nei ruoli e anche bene, ma basta questo per decretare interessante un film? Forse si, ma non da noi. Pensiamo infatti che questo Elizabeth: The Golden Age sia, ancor più del primo, una pellicola fatta ad uso e consumo del pubblico britannico, ancora ossessionato dai cattolici e fedeli ad una Regina a cui pagano ogni sorta di spasso e vizio. Contenti loro, ad ognuno la propria casta si dirà, ma certo che sopportare una massiccia dose di retorica british tutta insieme costringe ad un esercizio di pazienza davvero forte. E poi, dobbiamo davvero dover ridere di fronte all’ennesima presa in giro di chi, come il giovane rampollo della famiglia reale svedese, non parla correttamente l’inglese? Please

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Titolo originale: The Golden Age

Regia: Shekhar Kapur

Interpreti: Cate Blanchett, Clive Owen, Geoffrey Rush, Tom Hollander, Samantha Morton

Distribuzione: Universal

Durata: 106’

Origine: Gran Bretagna, 2007

 

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