ENDGAME – Marvel Champions + Marvel United

Con Marvel United e Marvel Champions, la Casa delle Idee ha prestato il proprio immaginario a due titoli, arrivati entrambi in Italia grazie ad Asmodee, diversi tra loro ma perfetti per ambizioni.

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Da quel giorno di fine agosto del ’39, quando nelle edicole americane arrivò per la prima volta una testata chiamata Marvel Comics, la cosiddetta Casa delle Idee ha guadagnato uno spazio imprescindibile nell’immaginario globale, alimentato per decenni da nuovi eroi, nuove saghe, nuove avventure. Grazie all’impegno creativo indefesso di sceneggiatori geniali, primo tra tutti Stan Lee, pater patriae della narrazione super-eroistica, e al talento di generazioni di incredibili disegnatori e artisti, la Marvel e i suoi protagonisti sono diventati sinonimo di un intrattenimento fumettistico sempre più eccitante e frenetico e di un progressismo liberal capace di rendere fruibile (e commercialmente interessante) molte battaglie politiche o tematiche impegnate. Questa evoluzione culturale, negli anni, si è accompagnata ad un’ascesa commerciale senza pari, culminata nell’acquisizione-fusione con la Disney che ne ha sancito la dimensione galattica di colosso mediatico. Il tassello definitivo di questa esplosione è arrivo nella primavera del 2008, con il debutto cinematografico in solo dei Marvel Studios. Iron Man di Jon Favreau, primo capitolo di una saga multi-cinematografica, modello (ad ora non ancora superato) di Universo Condiviso, è stato il primo passo verso un ulteriore livello di espansione. I Marvel Studios, con l’arroganza folle di chi è consapevole oltre misura nei propri mezzi, si è gettata nel mondo cinematografico a ritmi di marcia forzata. In poco più di 10 anni, sotto il loro marchio, hanno visto la luce decine di opere: pellicole divertenti e opere zoppicanti, progetti furbi e pachidermici kolossal. Tutti campioni d’incassi e macchine di immaginari e merchandising. Costretti a fermarsi solo per cause di forza maggiore, la multinazionale dell’intrattenimento, con i primi episodi della serie tv WandaVision si dimostra agguerrita e pronta a invadere anche questa nuova provincia mediale. Il mondo del boardgame, anche per la sua repentina ascesa, diventa quindi una nuova frontiera intrigante da colonizzare, un nuovo succulento mercato da aggredire per la politica espansionista e tentacolare dell’Impero Marvel d’Occidente. Dopo diversi tentativi (non proprio riusciti) il 2020 ha visto l’attacco finale della Casa delle Idee con due titoli, arrivati entrambi in Italia grazie alla Asmodee, diversi tra loro ma perfetti per ambizioni ludico-commerciali.

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Marvel United è il tassello più recente di questa conquista. Passato prima attraverso una fortunata campagna kickstarter, il gioco è stato ideato da una coppia di mesi massimi del mondo ludico internazionale. L’italiano Andrea Chiarvesio (Kingsburg, Hyperborea) e il lanciatissimo designer canadese Eric Lang (Rising Sun, Blood Rage), infatti, sotto la direzione della CMON, casa editrice famosa per i suoi titoli bestsellers dalla componentistica “pesante”, uniscono le loro esperienze per confezionare un gioco decisamente riuscito. Marvel United, infatti, sin dalla grafica è un prodotto che con intelligenza guarda a un pubblico family, regalando un intrattenimento veloce – le partite arrivano difficilmente all’ora di durata – e dall’apprendimento quasi istantaneo. Con meccaniche immediate, il gioco è l’ideale per chi vuole intavolare e giocare subito, anche con compagni di tavolo più piccoli o poco inclini a giocare da tavolo. Marvel United è un titolo fresco e divertente, un’incursione ludica rivolta, più che agli amanti del Fumetto, ai tantissimi (e giovanissimi) spettatori che sono cresciuti con le avventure del MCU. Gli eroi o i villain sono, infatti, nomi e volti con cui il pubblico generalista ha già un’assidua frequentazione – eccetto il povero Taskmaster, vittima dello slittamento infinito di Black Widow – e l’estetica è molto vicina alle loro incarnazioni theatrical. Marvel United è di fatto il gioco dei Marvel Studios. Di conseguenza, il gioco si rivolge al pubblico il più vasto (e giovane) possibile, garantendo un impegno leggero ma appassionante. Marvel United diventa così il modo perfetto di unire l’aspetto commerciale con l’originalità ludica e si conferma (inaspettatamente?) un modo veloce e colorato per introdurre molti “neofiti” ai meccanismi dei boardgames.

Marvel Champions, invece, pur condividendo la filiazione con il gioco di Chiarvesio e Lang, ha ambizioni ludiche molto più alte e “complicate”. Il titolo, edito in USA dalla Fantasy Flight, è un Living Card Game, una tipologia di gioco di carte dalla grande tradizione (Arkham Horror, Android: Netrunner, Il signore degli Anelli sono alcuni dei nomi storici di questa categoria), dove attraverso espansioni e nuovi pack, è sempre possibile modificare il proprio mazzo, integrando nuove capacità, eroi, avversari e trame narrative. I LCG sono, dunque, giochi in continua evoluzione e costringono, così, gli appassionati a seguirne attivamente ogni evoluzione. La decisione di lanciare anche gli eroi Marvel in questo mondo è naturale, tutte le grandi saghe mainstream hanno avuto il loro LCG, ma conferma la volontà di aprire davvero una nuova e potenzialmente infinita saga ludica. Marvel Champions è un gioco che si muove su un livello superiore, puntando ad un pubblico ben definito e inserito in meccaniche profonde. Ideato da un trio di designer già artefici di molti successi negli LCG, il titolo mette il giocatore nei panni di alcuni dei supereroi più amati, costretto a sventare i piani di alcuni supervillain agguerriti, destreggiandosi tra identità segrete e immagine pubblica, con l’intervento di trame secondarie, violenti gregari e alleati insperati. Marvel Champions si rifà apertamente alla mitologia dei fumetti, sin dall’estetica (le immagini sono realizzate dai migliori artisti della Marvel Comics) e immerge il giocatore in una dimensione più profonda. Il gioco è decisamente complesso, rivolto ad un pubblico, non solo già a suo agio nei territori LCG, ma con una forte dedizione ludica e un amore viscerale per la materia originale. Superati gli evidenti scogli di approccio e riconosciuti i riferimenti tematici e ambientali, è possibile apprezzare a pieno la forza di un gioco dall’immersione totale, un titolo difficile ma che, una volta assimilato, dà soddisfazioni uniche.

Editore: Asmodee Italia
Autore: Andrea Chiarvesio, Eric M. Lang
Complessità: Facile
Durata: 40 Min
Numero Giocatori: 1 – 4
Anno: 2020
Costo consigliato:  € 39,99

 

Editore: Asmodee Italia
Autore: Michael Boggs, Nate French, Caleb Grace

Complessità: Medio/Difficile
Durata: 45 -90 Min
Numero Giocatori: 1 – 4
Anno: 2020
Costo consigliato:  € 59,99

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