ENDGAME. Nova Aetas Renaissance

Nel mondo del gioco da tavolo, con un’operazione ambiziosa, la Ludus Magnus Studio ha riproposto attraverso la piattaforma kickstarter la riedizione di un loro classico: Nova Aetas Renassaince

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Questo non vuole essere un discorso sovranista. È evidente che il pubblico italiano viva una forma di senso di inferiorità nei confronti dell’immaginario fantastico degli altri paesi, specie di quelli anglosassoni. Figli di una cultura verista/neorealista che ha condizionato la narrativa degli ultimi due secoli, gli italiani hanno accettato interi generi e immaginari provenienti dall’estero, rimanendo ancorati a sapori che, almeno sulla carta, non dovrebbero avere successo da noi.  Un esempio su tutti è la passione (anche commerciale) che hanno su gran parte del pubblico italiano di settore le ambientazioni e le storie Steampunk. Genere che ha le sue evidenti radici nella rivoluzione industriale e nella cultura britannica, lo Steampunk ha un discreto successo in Italia, vantando decide di imitazioni o tentativi di declinazione. Questa colonizzazione di immaginario da parte della cultura anglosassone, britannica in particolare, nasce non solo dall’esterofilia di determinati pubblici, ma anche dall’effettiva potenza universale di tantissime creature british, dal ciclo arturiano a Sherlock Holmes, da Dracula agli uomini straordinari di Alan Moore. Non è un caso che il personaggio italiano più riuscito degli ultimi quarant’anni sia Dylan Dog, figlio di padri italianissimi, ma  “inglese” almeno nell’apparenza. I tentativi, soprattutto nel mondo ludico, di scardinare questa sottomissione, negli ultimi anni, si sono fatti più vari e audaci. Se Lux Arcana, nel mondo dei gdr ha cercato di raccontare impero romano oscura ed eccitante dove la magia la fa da padrone, l’operazione fatta dai creatori di Brancalonia è, di fatto, il vero manifesto programmatico di un tentativo ludico e politico. Il Gdr edito da Acheron Books, immagina un medioevo brancalonesco e fantasy, ambientazione ideale per giocatori pronti a creare avventure e campagne nostrane. Brancalonia, oltre alla furba trovata commerciale, attinge a piene mani a un bagaglio culturale che va da Giambattista Basile all’Armata Brancaleone, dalla Disfida di Barletta a Collodi, dai Decamerotici alle maschere regionali. Tutto questo gioco culturale è enfatizzato da una profonda spinta antropologica che trascina i giocatori inconsapevoli dentro quel meraviglioso mondo nascosto del folklore italiano, archivio inestimabile di storie, sapori e colori.

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Nel mondo del gioco da tavolo, l’onere di compiere un’operazione simile per intenti ma ambiziosissima per risultati, è toccato alla Ludus Magnus Studio, che ha riproposto attraverso la piattaforma kickstarter la riedizione di un loro classico: Nova Aetas Renassaince. I due autori Luca Bernardini e Andrea Colletti guardano a references molto facili. Ad un primo colpo i riferimenti che saltano all’occhio sono la saga di Ezio Auditore e, per i più colti, le tragiche avventure di Dago, il rinnegato di Venezia. Nova Aetas parte da queste due basi per prendere di petto il Rinascimento, trasformando il tema in universo ludico inedito ed eccitante. Non è una provocazione ma il tentativo narrativo fatto dai due autori riesce dove le tante, mastodontiche, produzioni televisive rinascimentali della Lux Vide (le due stagioni de I Medici, Leonardo) e altri (I Borgia) sono andate troppo fuori fuoco. Nova Aetas Renaissance restituisce al pubblico internazionale tutta l’anarchica follia della Storia Moderna Italiana (e non solo). La nostra penisola tra il IX e il XVI secolo è stata una lunghissima, terrificante, epopea di personaggi unici, storie incredibili, violenze efferate e melodrammi strazianti. Il nostro Umanesimo non è solo una vetta della storia dell’Umanità ma è una saga storicamente accaduta e potenzialmente sfruttabile per infinite interpretazioni o incarnazioni. Nova Aetas, ovviamente attraverso il filtro del fantasy precipita il suo pubblico in un mondo avventuroso che, soprattutto il pubblico italiano non potrà che riconoscere e sentire vicino. Anche se gli ammiccamenti all’attualità (il già citato Assassin’s Creed, The Mandalorian etc) possono sembrare un po’ troppo forzati, il gioco davvero ha un’ambizione politica che non può lasciare indifferente. Creare un gioco da tavolo immersivo, impegnativo per componenti (le miniature, “gli oggetti di scena”) e dotato da una campagna narrativa che permette ai gamers di attraversare questo Cinquecento immaginario sfruttando tutte le potenzialità e scoprendo tutti i colpi di scena e easter eggs. Proprio per questo punto di vista Nova Aetas Renassaince è un gioco che va vissuto, più di tanti altri, in modo condiviso, insieme a compagnie di amici fidati e soldati di ventura non troppo occasionali. Il titolo perfetto per inaugurare un mondo post covid e lockdown. Il modo migliore per reimmaginare il passato e sognare il futuro.

 

Editore: Ludus Magnus Studio
Autore: Luca Bernardini, Andrea Colletti
Complessità: Medio
Durata: 45 – 90 Min
Numero Giocatori: 1 – 6
Anno: 2021

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