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Simone (Max Angioni) è un trentenne che, a causa dell’abbandono da parte del nonno, è cresciuto (in orfanotrofio) con una profonda avversione per gli anziani e con le idee poco chiare sul proprio futuro. Vive insieme all’amico d’infanzia Michele (Herbert Ballerina), avvocato, che gli procura un lavoro presso un negozio di ferramenta. Tuttavia, in seguito a un incidente in cui viene ripreso a maltrattare e ferire gravemente un’anziana cliente, Simone viene dantescamente condannato a sei mesi di lavori socialmente utili in una casa di riposo, Villa Margherita, con la clausola di finire in prigione qualora sgarrasse di nuovo. Dovrà quindi venire a patti con i residenti, che non lo vedono di buon occhio e, capeggiati da Ettore (Diego Abatantuono), faranno di tutto per mandarlo via. 

Esprimi un desiderio, remake del francese Il peggior lavoro della mia vita, è solo l’ennesimo e più recente esemplare del filone ormai obsoleto, stantio e arido dei cinepanettoni, da tempo non più in grado di attirare e appagare il grande pubblico.

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Forse non è un caso, allora, che i protagonisti di Esprimi un desiderio siano anziani, a partire da Simone, che nonostante la giovane età è il personaggio meno “vivo” di tutti, con un atteggiamento ai limiti del sopportabile e con il quale è davvero difficile provare empatia. Anche perché la prova attoriale di Angioni (qui al debutto sul grande schermo), unita alla scarsa chimica con Abatantuono, riescono a malapena a strappare qualche sorriso, mentre nei (rari, per fortuna) momenti di introspezione il comico non riesce a dare profondità alla sua interpretazione, scadendo più volte nel ridicolo. Non che il resto del cast faccia di meglio: Abatantuono e i suoi comprimari, emblemi di una rappresentazione antiquata della vecchiaia – il complottista, la medium, la ricca vedova pettegola -, sembrano prosciugati di ogni forza vitale, senza alcuna voglia di distanziarsi da una scrittura macchiettistica. Solo Giordano Bruno riesce, nonostante tutto, a divertire e divertirsi nei panni dell’eccentrico e poliglotta direttore della casa di riposo.

De Biasi segue i binari prestabiliti della più banale commedia dell’equivoco, riempiendo il film di gag ripetitive e scene che scritte da un’intelligenza artificiale forse sarebbero venute meglio: non ne abbiamo avuto abbastanza di vedere una ragazza apparire in slow motion davanti all’espressione ebete del protagonista? O del vecchio giapponese (finto) samurai ed esperto di arti marziali che parla per aforismi? Insomma, tra tempi comici sbagliati (anche a causa di un montaggio spesso troppo lento) e personaggi-caricature monodimensionali, Esprimi un desiderio arranca e incespica inevitabilmente su sé stesso, muovendosi pigramente da una scena all’altra senza mai cercare soluzioni visive o narrative interessanti.

Regia: Volfango De Biasi
Interpreti: Max Angioni, Diego Abatantuono, Neva Leoni, Nunzia Schiano, Gaetano Bruno, Elisabetta De Vito, Elisabetta De Paolo, Giorgio Colangeli, Hal Yamanouchi, Nini Salerno, Irene Girotti, Maria Grazia Cucinotta, Marco Messeri, Herbert Ballerina, Alessio Praticò, Antonio Gerardi
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 106′
Origine: Italia, 2025

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