Essere Brando, anche calvo e enorme. Bertrand Bonello, aspettando “L'Apollonide”
Potrebbe essere a Cannes 64 L'Apollonide (Souvenirs de la maison close) nuovo film di Bertrand Bonello, ambientato in un bordello parigino dei primi del 20°secolo, con al centro una bellissima prostituta sfigurata da un "sorriso" alla Black Dhalia, e interpretato da Adèle Haenel, Noémie Lvovsky, Hafsia Herzi, Jasmine Trinca e Céline Sallette
Potrebbe essere a Cannes 64 L'Apollonide (Souvenirs de la maison close) nuovo film di Bertrand Bonello, ambientato in un bordello parigino dei primi del 20°secolo, con al centro una bellissima prostituta sfigurata da un "sorriso" alla Black Dhalia, e interpretato da Adèle Haenel, Noémie Lvovsky, Hafsia Herzi, Jasmine Trinca e Céline Sallette.
La direttrice della fotografia, abituale collaboratrice di Bonello, è Josée Deshaies, mentre i costumi sono stati affidati al talento di Anaïs Romand, già storica complice di Olivier Assayas (Les destinées sentimentales, Boarding Gate, Demonlover, Clean) e Catherine Breillat (Une vieille maîtresse).
Il regista franco-canadese, nato nel 1968, compositore (ha alle spalle studi di musica classica e si è occupato anche della colonna sonora de L'Apollonide) è protagonista di un percorso cinematografico originale – ricordiamo Quelque Chose d’Organique, l'esordio del 1998, Tiresia (2001) Le pornographe (2003) De la guerre (2008).
In attesa del nuovo film, ecco una recentissima raffica di risposte alle domande di Didier Peron, per Liberation.
La prima immagine?
Al cinema, sarebbe Bambi, ma non ricordo esattamente. La prima immagine che ricordo davvero: la dentatura d'acciaio di Jaws [uno dei villain nella saga di 007, del '79, ndt] in Moonraker.
Il film (o i film) che hanno traumatizzato la tua infanzia?
L’Homme qui rit. Nella versione di Paul Leni [L'uomo che ride, del 1928]. Faccio ancora incubi sul volto deforme di Conrad Veidt. Terrificante.
Il film che i tuoi genitori ti hanno impedito di vedere?
Psycho, una domenica sera in tv, per “Cinéma de minuit”. Così ho subito deciso che si trattava del più grande film della storia del cinema. Non l'ho visto che molto più tardi.
Una scena feticcio, o una scena che ti ossessiona?
Sono nel pieno del montaggio. Le scene che mi tormentano di più sono quelle del film attuale. Le rimonto senza sosta nella mia testa, quando cammino, mentre dormo. Per quanto riguarda la scena feticcio, cambia costantemente. Ma poi torno sempre al finale di Pickpocket.
Devi dirigere un remake. Quale?
Mi piacerebbe rifare tutti i miei film.
Il film che hai visto di più?
Il Padrino. E probabilmente Pretty Woman, ma per altri motivi.
Chi o cosa ti fa ridere?
L'umorismo inglese, l'assurdo, le cadute, Benigni in Jarmusch, Eric e Ramzy, [duo comico francese] Nanni Moretti, alcuni comici americani …
Un film in cui avresti vissuto volentieri?
Malgrado la sua malinconia, La Dolce Vita.
Un sogno che potrebbe diventare l'inizio di uno script?
Un uomo si fa rifare lo stesso viso della donna che ama. Ho scritto la sceneggiatura anni fa, ma il film non poteva essere fatto. [forse perchè nel frattempo Kim Ki-Duk ha affrontato un tema simile in Time]
La tua vita diventa un biopic. Chi vedi nei tuoi panni?
Mathieu Amalric. Anni fa mi è stato detto che faccio pensare a lui.
E dietro la macchina da presa?
Me stesso, per essere in grado di mentire a volontà. Cronenberg, per svelare la verità.
Il personaggio che più ti assomiglia?
Vito Corleone, James Bond o un bar di grandi dimensioni …
Il regista del cuore in assoluto?
Hitchcock. Bresson. Scelta non molto originale, ma sono talmente meravigliosi.
Il mostro o lo psicotico del cinema a cui ti senti più vicino?
John Merrick in The Elephant Man. Oppure, senza trucco, Michael Corleone. Un uomo che uccide suo fratello come ha fatto lui, è un mostro.
Un dialogo che conosci a memoria?
"Oh, sai, ho incontrato Freak … Ed era tutto in verde. Pantaloni verdi, giacca verde, le scarpe verdi. Inoltre fumava Gauloises verdi. Gli ho chiesto se stava bene. Ha risposto: Come sto? Non lo vedi? Sono in verde, e contro ogni cosa!" [in video, qui] Già, posso citare alcune parti de La Maman et la Putain.
L'attore che avresti voluto essere?
Brando a qualsiasi età, in qualunque film, anche calvo ed enorme. Ora che è morto, Christopher Walken. In Francia, Delon diretto da Visconti o Melville.
Il cinema scompare per sempre. Un epitaffio?
Ogni uomo uccide ciò che ama.
L'ultima immagine?
Lo stesso che la prima. Nel cerchio vertiginoso dell'eterno ritorno.