“Ex- Amici come prima”, di Carlo Vanzina

ex-amici come prima
Il testimone del sequel passa nella mani del frazionista ideale, probabilmente. Negli slanci intermittenti di comicità, commedia dell'arte e gag riusciti, la sensazione è ancora più forte di un cinema alla ricerca spasmodica di un legame tra il pulviscolo della sala e i “racimoli” della vita quotidiana, del presente, in quella specie di mare di punti in movimento senza significato, proprio come la nave da crociera di repertorio…

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Il testimone del sequel passa nella mani del frazionista ideale, probabilmente. Il film di Carlo Vanzina, con il fratello Enrico alla sceneggiatura, come acutamente ha scritto Simone Emiliani nel 2009, per il precedente di Fausto Brizzi, apripista di Ex – Amici come prima, è ancora, per certi versi, e forse soprattutto nella prima parte, quando scorrono le prime avvisaglie sulla caratterizzazioni delle storie e dei suoi interpreti: “… pieno di corrispondenze nascoste, di dialoghi serrati, di momenti comici riusciti. Forse è un altro erede di una tradizione che prende la solidità della scrittura della commedia all’italiana senza però lasciarsi andare a deformazioni grottesche ma facendo avvertire il respiro e il battiti del cuore dei suoi personaggi”. Se proprio si deve cercare una linea più personale e riconoscibile del regista, il sequel, nella seconda parte invece, a differenza di Brizzi, calca eccessivamente sulla caricatura narrativa e intraprende una flebile ma evidente connotazione satirica, se pur sempre grossolana e visivamente sempliciotta. Carlo Vanzina è l'ideale frazionista non a caso: decompone il suo sguardo, connette ancor di più le sue “isole esotiche”, tra Roma, Bruxelles e Sorrento, nasconde i suoi viaggi “cinepanettoniani”, con il montaggio analogico, dissolvenze calibrate. Non importa se la nave da crociera è soltanto un'immagine di repertorio, se le scene sono girate sul ponte di una nave mai partita, che non ha mai lasciato il porto. Meglio star qui, oggi, a contemplare il mare, su una panchina da soli, come ex marito, ex politico, ex “quasi” amante o “escort”.

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Questa rivista non ha mai nascosto la stima per il cinema dei fratelli Vanzina, pur quando in alcune loro opere sembravano smarrire la capacità di misurarsi con il lavoro fatto in casa, senza perdere il piacere di un contatto umano, e così anche in Ex – Amici come prima, si viaggia a spasso nello spazio, in superficie, senza farsi risucchiare dal vortice di sovrastrutture libertine, senza cuore e meschinamente profumate. Ma l'impressione è di una strana tendenza. Non che la festa infinita, rumorosa, alienante e a volte malinconica, sia conclusa, ma pare che questo cinema carnevalesco proceda lentamente verso lo “smascheramento” di una certa concezione creativa: quella di un'impalpabile forma satura del nulla. Si può dire che il cinema dei Vanzina, oggi, sia attuale e graffiante? Lo è mai stato? Si può ancora pensare che siano i pochi autori in Italia capaci di far gorgogliare la nostra pancia e “intrattenere” i nostri neuroni? Negli slanci intermittenti di comicità, commedia dell'arte e gag riusciti, la sensazione è ancora più forte di un cinema invece alla ricerca spasmodica (le “facili” scelte produttive, farebbero credere il contrario) di un legame tra il pulviscolo della sala e i “racimoli” della vita quotidiana, del presente, in quella specie di mare di punti in movimento senza significato (proprio come quella nave da crociera di repertorio). Siffato pulviscolo si moltiplica nel "fiocchìo" e nella "bromuscola" di conglomerati appesantiti. Il cinema dei Vanzina si è fermato o quantomeno ha rallentato, ma non è un peccato, anzi potrebbe trovare riparo e nuova linfa vitale nella sospensione del giudizio critico, ormai doppiato, nelle prossimità di contro-utopie. Di utopie (Vincenzo Salemme grida a due europarlamentari italiani corrotti: “Prima o poi vi prendono”) che, negando criticamente ogni illusoria costruzione di senso, elevino la loro ingenua e maldestra sottrazione, oltre parvenze e nuance ammiccanti , per opporvi l'irriducibile "zero che dona, da zero, il suo vero". I fratelli Vanzina sono, o vorrebbero essere, (s)mascherati, i due europarlamentari di provincia "mangioni"… ma chi, ormai, non vorrebbe esserlo?

 

Titolo originale: id.
Regia: Carlo Vanzina
Interpreti: Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Ricky Memphis, Enrico Brignano, Gabriella Pession, Anna Foglietta, Teresa Mannino, Natasha Stefanenko, Paolo Ruffini
Origine: Italia, 2011
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 98' 

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    Un commento

    • Ma la scena in cui Paolo ruffini va a casa di quella ke ha rimorchiato e tutta la famiglia di lei vede le sue 'dimensioni'?