"Ex drummer", di Koen Mortier
.jpg)
Il punk non è certo fenomeno nuovo, semmai i suoi epigoni lasciano esterrefatti perché non più, o meglio non soltanto, collegati a movimenti musicali. Se c'è una cosa che ci preme rilevare è che, nonostante la presentazione di questo film come opera anche musicale, ci sembra invece che la musica proprio non sgorghi. Nel senso che dalle tragedie dei personaggi messi in scena da Koen Mortier, al suo primo lungometraggio, ispirato al romanzo dello scrittore fiammingo Herman Brusselmans, deriva solo una sensazione oscura ed opprimente. La musica esce a singhiozzo, ancora più rabbiosa ed inutile, o almeno non interviene a lenire l'angoscia nel vissuto allucinante dei vari personaggi. Quindi Ex drummer è un film sull'inferno concreto, di ogni giorno, al quale sono destinati molti dannati che abitano anonime periferie, o quartieri di città, poco importa. Esseri sfortunati e forse non perdenti come vengono etichettati dal fortunato batterista scrittore Dries Vanhegen. Dannati per nascita, appartenenza. Perché se è vero che l'arte spesso esige indicibili sofferenze, è anche vero che la condizione di fama, di successo è l'ultima speranza per chi si ostina a rimanere adolescente suo malgrado in età adulta. È La condizione di cui parlava Malcolm McLaren, produttore dei Sex Pistols. E qui ritroviamo l'idea di un'infanzia privata da tutto, di traumi infantili che si trasformano in paranoie e psicosi, di utopie del corpo, delle sue parti, come il fallo gigantesco, figura retorica ricorrente della storia del Rock e non solo (praticamente tutti i generi musicali hanno a molto a che fare col sesso, vedi il jazz… ). E l'omosessualità schernita, oltraggiata è l'unica àncora di salvezza, di dolcezza, amore. Koen Mortier dirige il film come un videoclip, esasperato ed anche abbastanza esasperante per il pubblico perché trascinato con la forza nella galleria di orrori, di eccessi, di sangue, che si presume senza causa. Ma della causa già si è detto, ammesso che sia opportuno cercarla. Il viaggio negli orrori, nello splatter esorcizzato dai siparietti finali coi morti, è comunque necessario, anche solo col salvagente, con la garanzia di poter risalire, sollevarsi cinicamente dagli abissi, come intende fare Vanhegen nella scena iniziale del film. La coraggiosa distribuzione L'altro film di Luis Nero ci propone un'opera intensa, eccentrica, in cui il dolore sotterraneo si percepisce continuamente ed alle volte risulta pressoché insopportabile constatarne l'inevitabile esplosione.
Titolo originale: id.
Regia: Koen Mortier
Interpreti: Dries Vanhegen, Sam Louwyck, Norman Baert, Gunter Lamoot, François Beukelaers, Wim Willaert, Jan Hammenecker
Distribuzione: L'altrofilm
Durata: 104'
Origine: Belgio, 2007