"Exils", di Tony Gatlif

Talvolta il rischio del film di Gatlif è quella di eccedere in appariscenti soluzioni visive mentre esplode nella sua forza nel continuo contatto con la terra, nei conflitti tra i due protagonisti, o nella liberazione progressiva del corpo come nel finale con quella danza/rito dove Naima è come riposseduta

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Vincitore del premio per la regia all'ultimo festival di Cannes, Exils dell'algerino Tony Gatlif, racconta il viaggio di Zano assieme alla sua compagna Naima dalla Francia fino all'Algeria per conoscere la terra dove sono stati uccisi i genitori del ragazzo. Exils è autentico film nomade, come Rue de départ e Gadjo Dilo, fatto di continui attraversamenti, di consumazioni e abbattimenti degli spazi. Gatlif si attacca con la macchina da presi sui protagonisti, rispettivamente interpretati da Romain Duris (attore spesso utilizzato da Cédric Klapisch) e Lubna Azabal (che si era già rivelata con Lontano di André Téchiné) e cattura la forza dei suoni, le luminosità che surriscaldano i corpi, segni già evidenti dalla prima inauadratura dove si vede la schiena di Zano. Gatlif disegna un road-movie dove i mezzi sono i pulman, i treni e le navi oltre a interminabili camminate,  dove la meta è come continuamente ritardata. Forse talvolta il rischio del film di Gatlif è quella di eccedere in appariscenti soluzioni visive come il riflesso sull'acqua o la goccia di sudore di una donna col velo che, cadendo, colpisce Naima. Exils invece esplode nella sua forza nel continuo contatto con la terra (la scena in cui i due ragazzi vanno a cogliere la frutta), nei conflitti tra i due protagonisti (Naima che tradisce Zano) o nella liberazione progressiva del corpo come nel finale con quella danza/rito dove Naima è come riposseduta. Exils vive sulle sue traiettorie frequentemente interrotte, su una fisicità che appare spesso come faticosamente trattenuta, su un continuo confronto tra culture in cui si mescolano lingue, culture e religioni diverse e dove i protagonisti si vedono a un bivio, davanti a quelle origini che, abitando in Francia, si sono sbiadite. Quando l'opera di Gatlif si libera dal pensiero di ciò che mette in scena, da forme stilistiche più appariscenti che funzionali,  da il meglio proprio nel momento in cui sprigiona la sua istintiva fisicità.

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Titolo originale: id.


Regia: Tony Gatlif


Interpreti: Romain Duris, Lubna Azabal, Leila Makhlouf, Habib Cheik, Gacem Zouhir, Hassan Nabat


Distribuzione: Lady Film


Durata: 103'


Origine: Francia, 2004

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