FAR EAST 12 – "Secret Reunion". Intervista a Jang Hun

secret reunion
Secret Reunion è commedia poliziesca dominata dalla star di Mr Vendetta e Memories of Murder Song Kang-Ho, e che sotto la sua anima di scintillante blockbuster accenna alla crisi pericolosamente tendente al nucleare tra Sud e Nord Corea

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di Francesca Bea e Sergio Sozzo

Pur dimostrando di avere non troppo polso per le comunque numerose e massicce sequenze d'azione, risolte a volte in maniera confusamente raffazzonata, e altre con una svilente orizzontalità, il giovane sudocoreano Jang Hun, al secondo film da regista dopo un passato come assistente del mentore Kim Ki-Duk, gira con Secret Reunion una specie di commedia poliziesca che proprio perché non ha intenzione di dribblare alcuno dei canoni del genere, dalla ispida amicizia virile tra i protagonisti ai siparietti buffi coi delinquenti grotteschi, ha la sua carta vincente nella strepitosa prova attoriale del cast tutto, capitanato dalla star di Mr Vendetta e Memories of Murder Song Kang-Ho, e nella sua interezza evidentemente divertito e conquistato dalla (troppo lunga!) girandola

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secret reunion jang hun song kang-ho di avventure di questa coppia di ex-spie, l'uno nordcoreano, l'altro sudcoreano, costretti dal destino a ritrovarsi e a lavorare insieme.
Il blockbuster che in patria ha fatto staccare oltre 5 milioni di biglietti, in qualche modo sembra voler allora anche accennare alla crisi pericolosamente tendente al nucleare che divide sempre più irrimediabilmente le due parti del Paese: il personaggio più emblematico dell'intera pellicola, che stempera i toni blandi dell'apologo nella direzione di esplosioni di violenza secche ed efferate, diventa a questo punto il consumato killer nordcoreano Shadow, invincibile, inafferrabile e spietato, che attraversa il film come un proiettile letale che fende l'aria, quasi a interrompere l'idillio di un possibile perdono, e di un'auspicata convivenza, attraverso il terribile monito del nazionalismo armato di revolver.
In questa intervista concessaci nel corso delle giornate di Udine, Jang Hun riflette sull'importanza decisiva del cast che è riuscito ad assemblare per questo suo
Secret Reunion, minimizza la questione politica del film in favore dell'anima da buddy movie, ma conclude auspicando la realizzazione di un numero maggiore di opere sulla divisione tra le due Coree, in modo da poter eventualmente addirittura in futuro influenzare in questo modo le istituzioni nella direzione di una unità nazionale (che d'altra parte, ca va sans dire, Secret Reunion 'sogna' anche nel momento in cui è tutto teso a far risolvere le storie d'amore tirate in ballo dai rispettivi passati dei due ex-agenti segreti).

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