Favole, musica e parole: Agnès Jaoui parla di "Quando meno te lo aspetti"

Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri in Quando meno te lo aspetti

L'attrice e regista francese è a Roma per presentare il suo quarto lungometraggio dietro la macchina da presa, in originale Au bout de conte, interpretato oltre che da lei stessa, anche da Jean-Pierre Bracri (anche cosceneggiatore), Agathe Bonitzer e Arthur Dupont. In sala dal prossimo 6 giugno in 70 copie distribuito da Lucky Red

--------------------------------------------------------------
CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
--------------------------------------------------------------

Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri in Quando meno te lo aspettiL'attrice e regista francese Agnès Jaoui è a Roma per presentare il suo quarto lungometraggio dietro la macchina da presa, Quando meno te lo aspetti, in originale Au bout de conte, interpretato oltre che da lei stessa, anche da Jean-Pierre Bacri (anche cosceneggiatore), Agathe Bonitzer e Arthur Dupont. In sala dal prossimo 6 giugno in 70 copie distribuito da Lucky Red

--------------------------------------------------------------
IL NUOVO #SENTIERISELVAGGI21ST N.17 È ARRIVATO! in offerta a soli 13 euro

--------------------------------------------------------------

 

 

La favola, già dal titolo ha un ruolo primario nel suo film

Non so se ci crediamo o no alle favole. Pur essendo cresciuta con dei genitori intellettuali e femministi, anch’io aspettavo da giovane il mio principe azzurro che mi portasse via. Molte favole sono state scritte molto tempo fa da uomini. E avevo così voglia di reinventarle adattandole alla societò moderna.

 

 

E gli attori come ci si sono rapportati?

Sono stati contenti. Benjamin Biolay, che ha interpretato Maxime, ha capito che doveva fare il lupo cattivo. Invece Nina Meurisse, che aveva il ruolo di Clémence, non era un personaggio di una favola precisa ma in quel caso non abbiamo voluto forzare. Poi giornalisti e spettatori hanno visto delle somiglianze a cui noi non avevamo pensato. Ad esempio hanno accostato la figura Jean-Pierre (Bacri) con l’orco.

 

 

Che difficoltà ci sono state nel lavoro coi bambini?

Ci sono state le tipiche difficoltà che s'incontrano quando si  lavora con loro, anche perché non fanno mai quello che gli si dice. Poi lì in mezzo c’erano anche i miei figli. Era da tempo comunque che volevofare un film con dei bambini sia come attrice che come regista

 

 

Tra i suoi riferimenti può esserci anche la scrittrice britannica Angela Carter, che ha scritto la raccolta di racconti La camera di sangue che contiene anche quella di Cappuccetto Rosso?

No, mi dispiace, non la conosco. Ora che ci penso, nessuno in Francia mi ha fatto questa domanda.

 

 

Una delle fonti di ispirazione dichiarata è anche Into the Woods di Stephen Sondheim. Come ha lavorato sull'elemento fantastico quando ha scritto la sceneggiatura con Jean-Pierre Bacri?

Sono più di 20 anni che scrivo film con Jean-Pierre Bacri. E avevamo voglia di fare qualcosa di nuovo. Anche perché prima non avevamo creato tanti personaggi. Quindi il rischio era quello di ripetersi. Stavolta ci simo spinti oltre. Formalmente c’è la struttura dei racconti ma insieme ci sono anche le paure di oggi. Scrivendo da così tanti anni diventa anche più difficile rinnovarsi. Per me è stato anche liberatorio fare questo film e mi sono liberata dalla paura della tecnica anche grazie a un direttore della fotografia come Lubomir Bakchev che è meno dogmatico. All’inizio come regista volevo essere più invisibile. Stavolta invcece ho sperimentato di più anche con il solo uso della musica in alcune scene

 

 

Come è stato accolto in Francia?

In Francia è uscito il 6 marzo e ha fatto 1 milione di spettatori. E da qualche tempo ho smesso di leggere le critiche.

 

 

Secondo Polanski le donne si sono troppo mascolinizzate. Lo ha detto a Cannes quando ha presentato il suo ultimo film, La Vénus à la fourrure

Su Polanski preferisco non soffermarmi. La cosa che mi interessa è discutere sulle norme e i condizionamente che influenzano le nostre vite. Sia uomini che donne. Quando si guardano le epoche passate, ci si rende conto che ci sono state dei cambiamenti ma poi le cose stanno diversamente quando si vivono sulla propria pelle. Quello che si può fare è scrivere delle nuove favole con dei nuovi modelli. Ed è per questo che è importante fare film e scrivere libri. Penso molto in questo senso alla forza del cinema. Vorrei che gli italiani invitassero i loro politici a proteggere il valore culturale del cinema e non considerarlo solo come industria. Ho avuto la fortuna di conoscere i grandi cineasti italiani del passato. Oggi ce ne sono di meno. Non è un caso che Roosvelt abbia investito molto sull’industria cinematografica.

 

 

Quando avete scritto il film, chi è che ha fatto pendere il film più dalla parte della commedia?

E’ evidente che la parte più comica è quella di Jean-Pierre. Anche se a me piace molto. Ci sono anche delle cose personali. Ad esempio, è vero che a Jean-Pierre hanno predetto la data di morte. E poi anch'io guido così e ho dei problemi con la tecnologia come il mio personaggio col computer.

 

 

Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri in Quando meno te lo aspettiL'uso della musica?

Per la prima volta ho lavorato con un compositore, Fernando Fiszbein, prima della scrittura e prima dell’inizio delle riprese. E’ uno che conosco da tempo, abbiamo potuto cercare delle cose insieme Volevo anche che ci fossero riferimenti alla musica di Walt Disney, a quella classica e alla filastrocca per bambini.

 

 

Il modo di trattare il tema della religione?

Qualcuno mi ha detto che in questo film ho trattato la religione come una credenza qualunque. Ma non è stata mai mia intenzione prendermene gioco. Anzi, con alcune immagini, anche con la musica di Bach, mi era venuta voglia anche a me di essere credente.

 

 

Quali sono le grandi paure di oggi?

Una delle paure più grandi di oggi è quella di invecchiare. Infatti la matrigna del protagonista si è rifatta tutta. Il finale poi non mi sembra un happy-end ma combacia con la vita. Si, il mio personaggio impara a guidare ma non è un happy-end. Poi ci sono quei piccoli miracoli ma quelli succedono anche nella vita. Anzi in Francia qualcuno mi ha detto: “Ma perché l’hai fatto finire male?"

 

 

Ha dei progetti futuri immediati?

Abbiamo ricominciato a scrivere con Jean-Pierre ma ora mi occupo prevalentemente di teatro e dei concerti.

 

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative