“Febbre da fieno”, di Laura Luchetti

febbre da fieno
La Luchetti si mette in gioco, assume il rischio di dare una svolta non scontata e consolatoria alla sua storia d’incontri e appuntamenti mancati, per dire qualcosa di non banale sulla solitudine, la difficoltà di lasciarsi andare, ricominciare, rischiare, ricordare o dimenticare. Ma la prospettiva ‘aerea’, questa ricerca di uno sguardo più ammaliante non si traduce in uno stile essenziale, necessario e personale, richiudendosi troppo spesso in una poeticità di maniera, forzata come le immancabili e tutto sommato inutili riflessioni della voce fuoricampo
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febbre da fienoChe cos’è il vento? Alcuni dicono che sia il soffio di Dio, rispondeva John Milius in Un mercoledì da leoni. Assomiglia alla scrittura insondabile del destino o del caso, che unisce in un filo sottile storie, oggetti, persone. Sotto le giravolte del ponentino romano, un incidente qualsiasi mette in moto un’altra storia, richiama a galla desideri sconosciuti, sogni di felicità mai considerate. Matteo (Andrea Bosca) raccoglie una scarpa e immagina, come noi, un’altra Cenerentola. Ma è una suggestione che resta tale, inespressa, destinata a cadere, ancora una volta, sotto il peso della paura e del passato, dell’incapacità di affidarsi a una nuova favola. Camilla (Diane Fleri), la Cenerentola mancata, va alla ricerca del suo principe azzurro e si ritrova in uno strampalato bric à brac, un negozio di modernariato e abbigliamento vintage, gestito da Stefano (Giuseppe Gandini), un padre di famiglia che rifiuta ancora di crescere ed è sommerso di debiti e problemi. Al Twinkled, lavora (si fa per dire) proprio il principe della favola, Matteo, un inguaribile sognatore, irrimediabilmente perso dietro una vecchia storia finita male. E poi, c’è Franki (Giuliana Michelini), una ragazza che si ostina a scrivere lettere d’amore a Jude Law, per rifugiarsi nel mondo sicuro della fantasia impossibile. Ecco che Stefano assume Camilla, per portare una salutare ventata di novità nel negozio. La ragazza accetta, perché spera di avvicinarsi a Matteo. Ma proprio quando le cose sembrano mettersi per il meglio, il vento scompagina ancora le carte.
Laura Luchetti scrive e dirige il suo primo lungometraggio, dopo una lunga esperienza di assistente, per Russell Crowe e per varie grandi produzioni internazionali, e dopo aver partecipato al film collettivo Feisbum, con l’episodio Finché morte non ci separi. E si mette in gioco, coraggiosamente, cercando di sganciarsi dalla facile superficialità del racconto generazionale, per toccare corde più universali, sottili e malinconiche. Assume il rischio di dare una svolta non scontata e consolatoria alla sua storia d’incontri e appuntamenti mancati, per dire qualcosa di non banale sulla solitudine, la difficoltà di lasciarsi andare, ricominciare, rischiare, ricordare o dimenticare. La macchina da presa accarezza Roma, la sorvola, si affanna a seguire le volute inspiegabili del vento, lungo le meraviglie della città, per poi sfiorare i corpi e i misteri dell’anima. Ma questa prospettiva ‘aerea’, questa ricerca di uno sguardo più ammaliante non si traduce in uno stile essenziale, necessario e personale, richiudendosi troppo spesso in una poeticità di maniera, forzata come le immancabili e tutto sommato inutili riflessioni della voce fuoricampo di Camilla, che sembrano venir fuori dal solito diario adolescenziale. E, nella confusione delle suggestioni che affiorano, Febbre da fieno assomiglia al Twinkled: un carino negozio di moda, nonostante l’apparenza naïf. L’esile diventa pesante, denunciando l’artificio autoriale della sottrazione. Come di fronte a una parabola rohmeriana non trattenuta nel nitore geometrico del racconto e degli intrecci o a un Hong Kong Express senza il dolore del tempo. E In un attimo rischiano di dispersi il mistero, il fascino, la densità di tutto ciò che appare, del gioco sottile ed emozionante dei sentimenti che prendono forma sullo schermo, della naturale, pura intensità degli interpreti. Quella sì sempre più necessaria.
 
Regia: Laura Luchetti
Interpreti: Andrea Bosca, Diane Fleri, Giulia Michelini, Giuseppe Gandini, Claudia Filippi
Distribuzione. Walt Disney Pictures Italia
Durata: 70’
Origine: Italia, 2011
 
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