FEFF19 – Survival Family di Shinobu Yaguchi e Jailbreak di Jimmy Henderson

Il Far East si apre con il giapponese Survival Family, storia di una famiglia che deve sopravvivere alle avversità naturali e non solo, seguito da Jailbreak, prison-action movie cambogiano delirante

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Il Far East Film Fest ha aperto le danze nella prima serata di venerdì, dapprima col giapponese Survival Family di Shinobu Yaguchi, seguito dal cambogiano-milanese Jailbreak di Jimmy Henderson. I due film, diversissimi fra loro, sono accomunati dal tema della sopravvivenza, esplicita nel titolo del primo e evidente nel secondo quando si parla di evadere da un carcere cambogiano.

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Ma partiamo dal principio. La serata si apre con uno sguardo su una Tokyo notturna, dove ogni piccola finestra degli alti grattacieli è illuminata, gli uomini escono dagli uffici spegnendo i computer e nelle case si cucina con la televisione di sottofondo. Quando all’improvviso tutto si spegne. Un potente black out totale fa si che ogni fonte di energia elettrica cessi di funzionare. E non solo, inspiegabilmente l’acqua smette di uscire dai lavandini e le batterie delle automobili non funzionano più. Dopo pochi giorni le provviste svaniscono in un battito d’ali. La famiglia Suzuki è molto presto costretta a partire per raggiungere il nonno che vive in un villaggio rurale dove si pesca e si coltiva. E quindi  madre, padre, figlio e figlia si avventurano. Il viaggio da Tokyo in bici è molto lungo, Soprattutto se si è uomini del secolo elettronico, senza più capacità manuali o di sopravvivenza alle avversità naturali.

Ma qui le avversità naturali sopraggiungono in un secondo momento, tutto nasce dall’iniziale mancanza tecnologica. Prima del bisogno di procacciarsi cibo occorre riuscire a vivere senza l’elettricità. E se inizialmente il film affronta il problema I-phone subito dopo evidenzia con una leggerezza disarmante i veri intoppi che risiedono nei gesti più quotidiani: fare dieci piani senza ascensore o entrare in ufficio quando la porta è una porta scorrevole. Survival Family ha tutte le caratteristiche di un on the road: partendo da una situazione d’immobilità è nel viaggio che la famiglia  cambia. Dinnanzi a un crescendo di situazioni al limite, i Suzuki si riducono a fare di tutto pur di sopravvivere e in questo modo finiscono finalmente per riscoprirsi. Questo disaster movie si lega incantevolmente a una commedia che tiene con grazia il legame fra lo spiritoso, il grottesco e il drammatico. E mostra come alla fin fine, è la natura che regna.

jailbreak

In seconda serata si entra d’impatto all’interno di una prigione cambogiana con il film Jailbreak che si butta nella sopravvivenza più immediata, quella del corpo a corpo, nella classica situazione in cui se non combatti muori. Una squadra speciale di giovani poliziotti è incaricata di scortare il criminale pentito PlayBoy nel terribile penitenziario Prei Klaa dove sono rinchiusi gli individui peggiori. Come ad esempio Cannibale, uomo indistruttibile totalmente indifferente ai calci nei testicoli poiché in un momento di fame acuta se li è mangiati.

Per scontare i suoi anni di prigione Playboy ha deciso di rivelare l’identità del boss mafioso per cui lavora, identità che lo spettatore conosce fin dall’inizio: è la bella Madama Butterfly, capo delle Butterflies, banda al femminile più pericolosa di tutte. La quale promette una ricompensa a chiunque riesca a uccidere Playboy. E questo che scatena il caos totale, un’intera prigione cade nell’anarchia e per sopravvivere all’interno di quelle mura si può solo combattere fino allo sfinimento.

Il film del milanese Jimmy Henderson salta da un genere all’altro, se da un lato è una commedia demenziale con elementi splatter dall’altro è un vero e proprio action movie dove ogni corridoio del penitenziario nasconde un altro avversario da combattere. Davanti a Jailbreak ci si rende subito conto che sarebbe un errore molto sciocco cercare l’originalità della storia o la sua credibilità. Questo deve passare in secondo piano perché in sostanza è di botte che si parla, di calci e di pugni, ma anche di combattimenti misti fra katana e tubi di scarico staccati dal muro con rabbia furiosa. Jimmy Henderson le spara grosse e si lancia egli stesso in vorticose azioni con la mdp, in un crescendo di situazioni folli e di criminali sempre più difficili da buttare al tappeto. D’altronde si sa i cattivi veri arrivano sempre alla fine, quando gli eroi sono stanchi e pieni di lividi. Tutto già si conosce di Jailbreak, ma questo piccolo film a basso costo riesce comunque a conquistare lo spettatore.

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