Festival Cinema Italiano in Turchia

Dal 29 al 7 dicembre MedFilm porta ad Istanbul 35 film italiani tra lungometraggi, corti e documentari, il meglio delle uscite 2008

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Al via il I° Festival del Cinema Italiano in Turchia, dal29 al 7 dicembre MedFilm porta ad Istanbul 35 film italiani tra lungometraggi, corti e documentari, il meglio delle uscite 2008, tutti sottotitolati in turco. Serra Yilmaz, madrina dell’evento, inaugurerà il festival.
 
 “Per un luogo di mezzo dai confini fluidi com’è il Mediterraneo, MedFilm Festival ha costruito uno spazio magico, raccogliendo e documentando in 14 anni di storia il dialogo fitto e a più voci che si leva dalle sue rive”.
Con questa frase Ginella Vocca, Presidente e fondatore del MedFilm Festival, il più antico festival internazionale di cinema di Roma, annuncia il Festival del Cinema italiano ad Istanbul.
 
Alla conferenza stampa del 29 novembre parteciperanno, tra gli altri, Serra YilmazGinella Vocca, Presidente di Medfilm Festival, Gabriella Fortunato, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura,e l’attrice Valentina Carnelutti, interprete del film d’apertura “Tutta la Vita davanti ” di Paolo Virzì.
 
E dunque, appena conclusa la XIV edizione della tappa romana che ha ospitato il meglio del cinema del Mediterraneo, il MedFilm riparte alla volta di Istanbul per inaugurare la prima edizione di un festival che nasce con l’intento di portare in Turchia il nuovo cinema italiano. Questa prima edizione propone 10 lungometraggi inediti, gioielli della produzione italiana del 2007 e del 2008, insieme a una selezione di documentari e cortometraggi per un totale di circa 35 opere in versione originale con i sottotitoli in turco e in inglese.
 
“ … guardare al Mediterraneo, il nostro futuro prossimo, aderendo con serenità al corso della storia, per mutare profondamente l’approccio con una fetta di mondo oggi partner imprescindibile dello sviluppo economico/culturale dell’intera area euro-mediterranea…” dice Ginella Vocca, “ … uno spazio dinamico e aperto, una regione dove la circolazione delle merci è da sempre imponente come potenti e ben radicati sono da sempre i suoi scambi culturali. A questi principi si ispira il progetto del MedFilm Festival Onlus, che trova concretezza in azioni strutturate e continuative fatte di incontri, scambi ricorrenti e appuntamenti annuali con i paesi del Mediterraneo, con cui MedFilm ha creato e crea relazioni e sinergie che moltiplicano le possibilità di conoscenza e cooperazione”.
 
Il Festival del Cinema italiano ad Istanbul, che avrà cadenza annuale, è luogo di incontro privilegiato per gli operatori del settore cine-audiovisivo, strumento per incrementare e rilanciare la distribuzione del nostro cinema all’estero.
 
Come ribadisce Ginella Vocca: “Il futuro dell'Italia sta nella valorizzazione dei suoi punti di forza rappresentati dal Made in Italy che non vuol dire solo food, moda e design ma anche cinema… La doppia natura del film, insieme prodotto e opera d’arte, ne fa uno strumento efficacissimo per valorizzare l'identità culturale del Paese e per promuovere l'internazionalizzazione delle nostre imprese. Medfilm opera da tempo all’estero con appuntamenti  annuali che non sono gloriose retrospettive del cinema che fu, ma vetrine degli artisti più attuali del nostro cinema. L’esperienza di questi anni insegna che i festival svolgono un ruolo essenziale perché attraggono e mettono in comunicazione partner che arrivano da settori di mercato diverso, attraggono capitali, mettendo in moto un processo virtuoso che stimola l'impresa ad investire nel settore, quindi il motto è promuovere un prodotto per promuoverne altri! Poi il mondo del cinema negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, soprattutto sul piano dell'impresa, ora bisogna uscire dalla dimensione domestica e penetrare con forza i mercati esteri anche quelli più refrattari. In questo senso la Turchia , non è solo uno spazio economico dalle enormi potenzialità ma anche la porta per l’Oriente”.
 
Dal 2005 il MedFilm, con il fondamentale supporto degli Istituti Italiani di Cultura di Istanbul e Ankara, promuove attività bilaterali di cooperazione e gemellaggio culturale con la Turchia attraverso rassegne ed eventi dedicati al cinema turco a Roma, nell’ambito del MedFilm Festival di novembre, e con rassegne di film italiani classici e contemporanei in Turchia (Istanbul, Ankara, Smirne).
 
> Uno sguardo alle opere della edizione del Festival di Cinema Italiano ad istanbul
 
La rassegna presentata a Istanbul ha tutte le caratteristiche di un moderno Grand tour nella penisola italiana, un viaggio che fotografa il nostro paese e che soprattutto propone una o più generazioni di autori che hanno saputo finalmente restituire identità, corpo e anima ai loro conterranei.
 
Lo sguardo dei veterani del cinema, rappresentati nella rassegna, bene si integra con la freschezza dei cineasti esordienti regalando al pubblico una panoramica completa su vizi, gioie, virtù e soprattutto paesaggi del bel Paese, raccontati in una chiave ironica e lieve, nel solco della tradizione di quella commedia che ha fatto la fortuna del nostro cinema.
 
Ad attrarre gli autori sono i malesseri, i punti di crisi di una società che sembra subire più che cavalcare i disagi del nostro tempo, e così accade in Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, una tragicommedia che ben si accompagna a un’altra pellicola, Giorni e Nuvole di Silvio Soldini, che inquadra con tocco lieve, in una bellissima Genova, il dramma di una famiglia borghese travolta dalla crisi economica e dalla perdita delle vecchie certezze. Più indietro nel tempo torna invece la Signorina Effe della regista Wilma Labate che racconta una storia d’amore sullo sfondo delle lotte operaie e sociali nella Torino degli anni Ottanta.
 
La voce comune che si solleva, quasi corale, dalle storie di questi film invoca una rinascita morale, chiede un rito a volte drammatico di purificazione, come nel sincero e ben fotografato Cover Boy di Carmine Amoroso, in cui il precariato è visto parallelamente da due giovani, un italiano e un rumeno, e ancora nel film Uno su due di Eugenio Cappuccio, ritratto di un’Italia arrogante che vede cadere le sue certezze, mini epopea di un uomo in cerca di redenzione.
 
Sul solco della tradizione dei generi, ma con un intento di modernizzazione, si pongono poi alcuni autori, come il notissimo Carlo Verdone che, nel film Il mio miglior nemico, affina le armi della commedia classica, affrontando un tema consueto come lo scontro generazionale risolvendolo in un road movie tragicomico che svela le debolezze di una certa Italia.
Non manca poi il noir, con il film La ragazza del lago di Andrea Molaioli che innesta le raffinatezze di certe atmosfere alla Simenon nella realtà borghese del nord-est italiano, o ancora Notturnobus di Andrea Marengo in cui il i toni del giallo si mitigano con quelli della commedia sentimentale.
 
Alla rinascita del cinema italiano, alla sua rinnovata vitalità contribuiscono tutti questi autori e quelli che con una certa audacia e originalità inventano stili inediti, tra questi si pongono sicuramente due autori: Marco Pontecorvo che, nel suo Pa-ra-da, con un taglio documentaristico e partendo dalla storia vera del clown Miloud alle prese con i bambini abbandonati di Bucarest, riesce a costruire una favola lirica vera e piena di speranza. Accanto a lui, ma in una direzione opposta, si pone il cinema poetico risolto in attese e paesaggi di Giorgio Diritti che con Il vento fa il suo giro ci trasporta tra i silenzi e il vento di una sperduta valle piemontese che vive lo spopolamento e la difficoltà di avvicinare lo straniero.
 
Anche i documentari selezionati per il festival testimoniano la grande effervescenza di un cinema che vuole varcare i confini nazionali e essere testimone di questo tempo, così se Biùtiful cauntri affonda drammaticamente nel quotidiano documentando la vita in quell'area del Napoletano, stretta tra discariche fuori norma e un oceano di rifiuti tossici gettati della camorra, Debora Scaperrotta rivolge il suo sguardo oltre i confini italiani raccontando con Casa mia le storie dei bambini di strada a Bucarest. Ci trascina in Africa, conPinocchio Nero, il registaAngelo Loy, lo stesso autore che con il Sillabario Africano da vita a undocumentario partecipato fornendo agli adolescenti di strada di Nairobi capacità, strumenti e opportunità di espressione.
Più intimo lo sguardo di due giovanissime documentariste: Caterina Carone, con Le chiavi per il paradiso, disegna un viaggio surreale alla ricerca di un nuovo modo di vivere attraverso la voce stravagante di tre anziani, mentre Ingrid Demetz, con Così come sono, traduce in immagini il mondo interiore di un ragazzo autistico.
 
Insieme alla sezione Cortometraggi, che esplora le nuove tendenze e raccoglie gli autori emergenti del cinema italiano, il festival propone una rassegna completa dei video di Ursula Ferrara, la geniale e ironica artista del cinema d’animazione contemporaneo, che firma anche il vivace manifesto del Festival.
 
  
La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie al contributo e sostegno di:
 
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione Generale Cinema
Ministero degli Affari Esteri
Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia
Ambasciata d’Italia ad Ankara
Istituto Italiano di Cultura di Istanbul
Regione Lazio
ICE – Istituto nazionale per il Commercio Estero
Sviluppo Lazio
ALENIA AERONAUTICA-EUROFIGHTER Turkey Team
 
Media Partner: Adn Kronos International
 
In collaborazione con: UNEFA – Unione Esportatori Film e Audivisivi
 
 
INFO MEDFILM FESTIVAL
Responsabile della Comunicazione: Antonella Tarquini
antonella.tarquini@free.fr; cell. 333-4541208
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