Ezzaldeen Shalh riceve il Premio Sumud al Festival dei Popoli 2025
La 66ª edizione del Festival internazionale del cinema documentario premia il regista palestinese per il suo impegno nel fondare il Gaza International Festival for Women’s Cinema
Il primo giorno del Festival dei Popoli di Firenze si è inaugurato anche con la consegna del Premio Sumud al regista Ezzaldeen Shalh, un riconoscimento che rappresenta un gesto di solidarietà e vicinanza al popolo palestinese di Gaza.
Nella serata di apertura di lunedì 3 novembre presso il Cinema La Compagnia, si è tenuta la proiezione in anteprima italiana del documentario With Hasan in Gaza del regista palestinese Kamal Aljafari, presente in sala, preceduta da un video messaggio di ringraziamento del regista Shalh.
Il Premio Sumud è nato su idea delle organizzazioni Global Movement to Palestine e di Venice for Palestine, entrambe sostenitrici del festival, che si impegnano a valorizzare i cineasti e le comunità artistiche che lottano per mantenere viva la memoria nei contesti di oppressione ed esilio. Lo stesso termine “sumud” in arabo significa “resilienza, resistenza”, e dimostra l’obiettivo comune di sostenere il cinema palestinese come forma di resistenza culturale e di libertà espressiva.
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Il regista Ezzaldeen Shalh, conosciuto per i suoi lungometraggi The Dry Spring, The Other World, Love and Bread, fonda nel 2025 il Gaza International Festival for Women’s Cinema, la cui prima edizione si è svolta dal 26 al 31 ottobre nella città di Deir al-Balah nella Striscia di Gaza. Un spazio dedicato a tutte le registe palestinesi, dove la speranza e la resilienza restano vive per poter coltivare la creatività e diffondere le proprie voci. Nel video messaggio Ezzaldeen Shalh ricorda quanto sia fondamentale sostenere i registi palestinesi: “Ci sono anche registi palestinesi molto influenti, come Kamal Aljafari, Rashid Masharawi, Reeema Mahmoud, Mustafa Al-Nabih che lavorano per diffondere la cultura della resistenza.”
Inoltre, il regista è presidente e fondatore del Jerusalem International Film Festival e dell’Unione Internazionale dei Festival Arabi del Cinema, che oggi riunisce venticinque festival sparsi in quattordici paesi.
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Alla consegna del premio il regista si è dimostra riconoscente ed emozionato, dichiarando: “In verità, questo premio è un onore per me, ma anche un orgoglio per Gaza, per le donne di Gaza e per i bambini di Gaza. Desidero ringraziare il popolo italiano per la sua posizione a fianco della Palestina e di Gaza, un popolo che ha avuto un ruolo importante nel sostenere la nostra causa palestinese.”






















