Festival del Documentario D'Abruzzo – Premio Internazionale Emilio Lopez – 2010 – Personale di Franco Piavoli

EvasiIl Piavoli documentarista è un artista che mette la sua immensa capacità di creatore d’immagini al servizio di opere che, opportunamente filtrate dal suo sguardo, vogliono comunque restituirci la realtà. Di più, spesso si pongono l’obbiettivo, ancor più ambizioso, di condensarla in opere brevissime.

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PiavoliQuest’anno, la giuria del Festival del Documentario D’Abruzzo, ha deciso di assegnare il Premio alla Carriera al Maestro Franco Piavoli con la seguente motivazione: “Per il complesso della sua opera e per la capacità di rappresentare la società contemporanea attraverso i “volti della realtà” tracciando negli anni un percorso di coerenza e di stile oggi raro, ma più che mai attuale e necessario”. In effetti il Piavoli che si è potuto apprezzare in questa retrospettiva è essenzialmente, com’era facile aspettarsi, quello documentarista. L’artista mette, quindi, la sua immensa capacità di creatore d’immagini al servizio di opere che, opportunamente filtrate dal suo sguardo, vogliono comunque restituirci la realtà. Di più, si pongo l’obbiettivo ancor più ambizioso di condensarla in opere brevissime. Questo è quanto avviene nelle opere del trittico realizzato nei primi anni ’60: Domenica Sera, Emigranti ed Evasi, ciascuna della durata di 12 minuti. E, in effetti, come ben dice la motivazione, la rappresentazione della realtà passa sempre attraverso i volti. Domenica
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Sera
(l’unico a colori, forse anche perché l’unico che rappresenta la spensieratezza di quegli anni), attraverso un raffinato gioco di accelerazioni e rallety, di Fast Forward e Rewind, ci mostra un’Italia felice e spensierata che si reca in bicicletta nei locali da ballo la domenica pomeriggio. Volti distesi di un’Italia di ragazzi e ragazze che si accingono a ballare.
Completamente diversa è l’atmosfera degli altri due corti nei quali è rappresentata l’atra faccia (anche in senso letterale) dell’Italia del boom: quella fatta di volti deformati dalla fatica o dall’aggressività. Emigranti (che avrebbe benissimo potuto chiamarsi: Valigie) ci mostra il muoversi convulso degli emigranti alla stazione di Milano. Volti scavati, sguardi allucinati e stanchi, ed un'unica costante preoccupazione: il proprio bagaglio, trascinato, usato come giaciglio e addirittura baciato prima di passarlo al compagno.
EvasiIl ribaltamento dell’ottimismo di Domenica Sera si compie definitivamente in Evasi, che è di soli due anni più vecchio e viene da pensare che in Piavoli le speranze per un’Italia rinnovata si siano esaurite già nel ’64. In Evasi, infatti, si vede il pubblico che assiste ad una partita di calcio ammassato sulle gradinate di uno stadio. Inizialmente quello che colpisce è la voglia di omologazione di gente operosa e piccolo borghese, tutta con l’abito della domenica e cappello sulla testa. Ma sono ancora i volti a tradire l’aggressività repressa, i volti si storpiano di nuovo ma questa volta le mani ed i corpi si muovono talmente veloci da non essere quasi catturati dalle cinepresa, alla quale non resta che filmare le gradinate ormai abbandonate sulle quali ardono i rifiuti.
La retrospettiva si è conclusa con un documentario più simile al lavoro del Piavoli cineasta. Affettuosa Presenza ripercorre la vita e l’arte del poeta Umberto Bellintani attraverso il rapporto epistolare, Bellintanicinquantennale, con lo scrittore Alessandro Parronchi. Il documentario è composto di due parti distinte. La prima, più documentaristica in senso stretto, centrata su una lunga intervista ad Alessandro Parronchi che racconta la loro conoscenza e legge passi del loro epistolario; la seconda, invece, è affidata ad un narratore che legge passi dell’epistolario alternato ai versi del poeta. Visto che i temi della poesia del Bellintani sono spesso a contenuto naturalistico e ricchi di capacità evocativa, è naturale per Piavoli abbinarli alle immagini tipiche della sua arte: quei vividi quadri, al contempo naturalistici e simbolici, che rappresentano la forza delle sue opere più note ed apprezzate come Il Pianeta Azzurro e Nostos – Il ritorno.
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