Festival del Nuovo Cinema Svedese

Il cinema svedese ha qualcosa di nuovo da raccontare e, dopo il suo glorioso passato legato per lo più alla filmografia di un grande e ingombrante regista come Ingmar Bergman, guarda al futuro tentando nuovamente di emozionare lo spettatore italiano presentando alcune delle sue più recenti e suggestive pellicole nel Festival del Nuovo Cinema Svedese

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La manifestazione, che si è svolta a Roma dal 31 ottobre al 4 novembre, è stata curata dall'Istituto del Cinema Svedese, ente che in passato ha svolto un ruolo centrale anche come distributore di film italiani in Svezia, in collaborazione con l'Ambasciata Svedese e con la Scuola Nazionale di Cinema e nasce dalla sempre maggiore voglia di far incontrare la propria eterogenea produzione, pluripremiata in molti festival internazionali, ad un pubblico che, come quello italiano, dimostra un sempre maggiore interesse verso le pellicole svedesi visti i recenti successi di "Jalla! Jalla!" e "Fucking Amal".

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Come ha dichiarato Ase Kleveland, direttore generale dell'Istituto del Cinema Svedese,: "Le pellicole presentate, tutte distribuite in patria nell'ultimo anno, dimostrano una grande vivacità del cinema svedese capace di affrontare con lo stesso spessore tematiche drammatiche e situazioni spassose. Negli ultimi quarant'anni nella produzione c'è stato un fondamentale aiuto finanziario da parte dello stato, aiuto che ci ha permesso di uscire dai nostri confini".


Tra i lungometraggi presentati particolare interesse ha suscitato il film d'apertura "Evil"di Mikael Håfström, film campione d'incassi in Svezia nelle ultime settimane e vincitore del premio internazionale Fiprresci. Tratto da una autobiografia di successo (il libro è stato letto da più di due milioni di persone) che racconta le tormentate vicende di Jan Guillou, la pellicola filma le difficoltà e i tormenti legati all'adolescenza, periodo visto come fondamentale nella vita di ognuno contrassegnato con la stessa intensità da violenza e tenerezza. La precedente pellicola del regista Hafstrom, "Leva livet" (Giornate come questa), è stata candidata nel 2002 a diversi premi nazionali ed ha vinto in Svezia il premio per la migliore sceneggiatura. Altro appuntamento importante è stata la proiezione di "Lilya 4-ever" dove il già noto regista Lukas Moodysson, qui al suo terzo lungometraggio, torna a filmare i turbamenti amorosi di una ragazza di sedici anni che vive in un povero sobborgo dell'ex Unione Sovietica in attesa di trascorrere giornate più serene. Ancora una volta trapela dalle immagini la sensibilità che il regista Lukas Moodysson, in passato autore di libri di poesia e di un romanzo, ha dimostrato di possedere fin dal suo esordio cinematografico avvenuto qualche anno fa con "Fucking Amal". In programma anche il divertente "Kops" di Josef Fares, in uscita nelle sale italiane dal prossimo 12 novembre.   


Particolare attenzione nel Festival è stata riservata anche ai cortometraggi definiti dalla Kleveland: "Un'importantissima risorsa per i giovani che amano il cinema e che vogliono sperimentare e far conoscere le proprie capacità. In Svezia esistono dei fondi regionali per il cinema corto in modo che i ragazzi possano imparare a girare e negli ultimi anni abbiamo registrato un grande incremento nella produzione di cortometraggi anche grazie alle nuove possibilità digitali". 


In programma nella sezione dedicata al corto sette titoli tra cui "The Apple Tree", che ha partecipato al Festival di Cannes 2003 e "Viktor e i suoi fratelli" di Marten Klingbert, vincitore del Pardo del Futuro al Festival di Locarno 2003.


Il Festival si è svolto all'interno di "Scopriamo la Svezia!" grande evento culturale con il quale la nazione nord europea si presenta al pubblico italiano introducendolo alla propria arte e cultura anche attraverso il cinema. Parte integrante dell'intera manifestazione sarà infatti la retrospettiva, completa e presentata in copie totalmente nuove, dedicata alla complessa opera di Ingmar Bergman, del quale sarà possibile vedere luci e ombre a partire dal 5 novembre presso la sala Trevi "Alberto Sordi". 


      


 

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