FESTIVAL DI ROMA 2008 – "Aide toi, le ciel t'aidera (With a little help from myself)" di Francois Dupeyron (Concorso)

Sorprendente commedia "africana", dove la camera a mano disegna fisicamente un linguaggio documentaristico figlio del cinema in progress di Cassavetes, con cromatismi ocra che paiono recuperare gli odori e la matericità di Sembéne. Esempi forse eccessivamente alti per la pellicola di Dupeyron, che riesce però a mantenere un suo equilibrio senza rinunciare al puro istinto del linguaggio filmico

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Regista dal passato artistico solido e rispettabile Francois Dupeyron sceglie con Aide toi, le ciel t'aidera di rappresentare, con toni ora comici ora violentemente convulsi, la parabola di una donna africana e della sua famiglia nella periferia parigina, riuscendo allo stesso tempo a tracciare un quadro complesso sull'integrazione degli immigrati nella società francese. Nel giorno del matrimonio della figlia, Sonia madre indaffaratissima e coriacea a capo di una famiglia numerosa e piena di problemi, scopre il cadavere del marito disteso sul letto. Con l'aiuto dell'anziano vicino riuscirà a celare ai propri figli la scomparsa del violento consorte, dando l'opportunità a Christie di festeggiare l'unione col proprio compagno e all'altra figlia di dare alla luce un bambino il cui padre è sconosciuto. Dialoghi scoppiettanti, situazioni grottesche, improvvise virate nel cinema di denuncia (eccezionale per empatia e movimento la sequenza dell'arresto del figlio Victor), incroci sentimentali risolutori.
Sorprendente commedia "africana", dove la camera a mano disegna fisicamente un linguaggio documentaristico figlio del cinema in progress di Cassavetes, con cromatismi ocra che paiono recuperare gli odori e la matericità di Sembéne. Esempi forse eccessivamente alti per la pellicola di Dupeyron, che riesce però a mantenere un suo equilibrio senza rinunciare al puro istinto del linguaggio filmico. Grazie anche a una interprete straordinaria, Fèlicitè Wouassi, capace di risucchiare ogni immagine e consegnare al suo personaggio con un unico sguardo tutta la dignità e il dolore universale di una classe sociale.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative