FESTIVAL DI ROMA 2012 – "Ogni film è un film di fantascienza e una commedia". Incontro con Mike Figgis

Mike Figgis
Nella sezione CineMAXXI l'inglese Mike Figgis ha presentato il suo ultimo film Suspension of Disbelief. Il regista di Via da Las Vegas e Affari sporchi ha raccontato come questo progetto rientri pienamente nel percorso sperimentale che sta seguendo negli ultimi dieci anni. "Il cinema contemporaneo si prende troppo sul serio", ha aggiunto poi

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Nella sezione CineMAXXI l'inglese Mike Figgis ha presentato il suo ultimo film Suspension of Disbelief. Il regista di Via da Las Vegas e Affari sporchi ha raccontato come questo progetto rientri pienamente nel percorso sperimentale che sta seguendo negli ultimi dieci anni. "Il cinema contemporaneo si prende troppo sul serio", ha aggiunto in chiusura.

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Come mai ha deciso di fare un film incentrato in modo così diretto sul tema della "narrazione"?

Negli ultimi dieci anni mi sono allontanato dal cinema tradizionale. Ero stimolato dall'importanza che la narrazione, il modo di raccontare una storia, ricopre da sempre nella storia del cinema. Mi sono così posto numerosi quesiti sul rapporto tra film e spettatore e ritenevo che questo contratto tra opera cinematografica e pubblico andasse rinegoziato.

Voleva raccontare in un film il processo creativo?

In parte sì, ma più in generale non sono partito da un'idea precostituita. Di solito quando si fa un film la cosa più importante è non fallire gli ultimi 10 minuti. E' in quell'ultima parte che si decide il film e che porta avanti tutto il resto. Io invece volevo partite dall'esatto opposto. Ero interessato a quello che avveniva prima. E' soprattutto su quello che mi sono concentrato e ho utilizzato il personaggio di Sebastian Koch nel ruolo dello scrittore perchè avevo bisogno di qualcuno che parlasse con il pubblico. Mi sono divertito a creare un personaggio simpatico (lo scrittore) e uno meno simpatico (il regista).

I suoi film hanno spesso un andamento sincopato, quasi jazzistico. Nascono dalla musica?

Beh la mia carriera artistica inizia come musicista. Suonavo il jazz ma anche il rock ( da ragazzo ho suonato con Brian Ferry). La prima disciplina estetica che si impara la si memorizza nel cervello, pertanto è normale che vi siano influenze musicali nel mio modo di fare cinema.

Nel suo film sembra anche prendersi gioco di certe regole del cinema di genere e del mondo del cinema. Era un'ironia intenzionale?

Sì. Negli ultimi dieci anni riflettendo sul cinema sono arrivato a due regole che secondo me sono imprescindibili: ogni film è un film di fantascienza; ogni film è una commedia. Credo che il cinema contemporaneo si prenda troppo sul serio e che tutti i film alla fine siano sempre un'opera di finzione. In teatro è diverso perchè ci si prende molto meno sul serio, l'attore parla con il pubblico frequentemente.

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