FESTIVAL DI ROMA 2012 – "Pinuccio Lovero. Yes I Can", di Pippo Mezzapesa (Prospettive Italia)

pinuccio lovero. Yes I Can

Pinuccio Lovero è tornato. Alla grande. E con lui il cinema di Mezzapesa. C'è un passaggio, rispetto al film del 2008, dall'approccio documentaristico a una commedia scatenata, che arriva quasi da quelle statunitense sulle Presidenziali, in cui non solo ci si diverte moltissimo ma si avverte un'ulteriore evoluzione nello sguardo del cineasta pugliese dopo l'ottimo esordio nel lungometraggio di finzione con Il paese delle spose infelici.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

pinuccio lovero. Yes I CanPinuccio Lovero è tornato. Alla grande. Dal 'sogno di una morte di mezza estate" del 2008 al "Yes I Can" di oggi, il custode del cimitero di Mariotto, una piccola frazione del comune di Bitonto a Bari, tenta la carta della politica candidandosi con SEL. Ovviamente non vi racconteremo come va a finire e ci sarà una grande sorpresa finale. Ma se lì aveva colpito lo sguardo documentaristico di Pippo Mezzapesa, qui il regista, dopo l'ottimo esordio nel lungometraggio di finzione con Il paese delle spose infelici, mescola ulteriormente le carte e fa vedere ulteriori soluzioni del proprio cinema. C'è il protagonista dell'altro lavoro presentato al festival di Venezia del 2008, ci sono i filmati di quell'esperienza al Lido con il protagonista in una linea di mezzo nel passaggio tra un film e l'altro, ma soprattutto c'è una figura che ha acquistato ulteriore consistenza, che porta se stesso sullo schermo (semplice e intenso il racconto della storia d'amore con la moglie) ma si pone anche come attore nel momento in cui intraprende l'avventuua politica.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Non ci si diverte soltanto moltissimo in Pinuccio Lovero. Yes I Can. Ma ci sono battute quasi da commedia statunitense con lo slogan "Vota Pinuccio. Lavora perché tu possa riposare in pace" ed è qui che il cinema di Mezzapesa sorprende nel modo in cui frantuma e mescola i generi, dove il documentario entra dentro ed esce di nuovo fuori il film con estrema velocità. Con Il paese delle spose infelici c'è in comune la tendenza a fondere i protagonisti col luogo. Qui però, in questo tour elettorale, a tratti utilizza anche piani più stretti che lasciano avvertire la 'grande sfida', con ancora quell'ironia di una commedia politica ancora statunitense sulle Presidenziali (e il paragone tra Pinuccio e Obama potrebbe creare questo folle raffronto critico). Rispetto all'attesa di Sogno di una morte di mezza estate c'è una frenetica corsa alla ricerca dell'ultimo voto. Il suo corpo passa dall'immagine del documentario a quelle televisive (Bonolis che l'intervista e Mollica che parla di lui dal Festival di Venezia). E se con Il paese delle spose infelici il cinema di Mezzapesa seduceva, qui trascina dentro senza preavviso. E qui non mostra soltanto la mutazione in Pinuccio ma anche nel suo cinema. Quindi potrebbero esserci anche dei periodici incontri futuri tra il regista e il protagonista. Per altre mutazioni di un percorso sempre più valido e da seguire con ancora più attenzione.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array