FESTIVAL DI ROMA 2013 – Blue Planet Brothers, di Takashi Miike (Fuori Concorso)

blue planet brothers
I
n soli 60' di durata, dopo i mirabolanti eccessi manga di The Mole song, ecco l'altra faccia stilistica di Miike, altrettanto folle, ludica e "scorretta" ma sorprendentemente rigorosa nella fermezza dei piani, per come ricolloca l'impianto teatrale dei dieci episodi che compongono questo Blue Planet Brothers in una frontalità espressiva compiuta, da cinema da camera europeo. Sigarette, gag demenziali, omaggi, parodie. Il cinema di Miike nuoce gravemente alla salute

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

blue planet brothersNon è un film per salutisti Blue Planet Brothers di Takashi Miike. seconda opera passata a Roma diretta da quel maestro della cinebulimia che risponde al nome di Takashi Miike, sperimentatore e provocatore instancabile con un numero sconfinato di film realizzati in carriera e sempre pronto a rilanciare il dado del trucco, della contaminazione, della riflessione (a volte persino troppo) dentro la macchina del cinema. In realtà tutta l'opera di Miike, se non ci si abbandona alla sua libertà espressiva e morale, è da sempre un cinema che rischia di far male alla salute. Questo per noi è un male minore. Ed è un rischio che non corriamo. Se si è geniunamente dentro la partita l'unico effetto collaterale che si corre è quello della feconda scossa elettrica dello spettacolo. E dire che nonostante i suoi pregi The Mole song – Undercover Agent Reiji qualche dubbio ce lo aveva insinuato in quanto operazione che "gira a vuoto, con pazzesca convinzione esibita e programmata".
Anche qui il discorso di Miike si fa esibito e pragrammatico, sin dai titoli di testa e da quelli dei dieci capitoli che lo compongono, scritti in francese e recitati da una doppia voce fuori in campo in lingua giapponese e francese a simulare una codificazione appunto scherzosa sui modelli autoriali di un cinema che fa il verso alla Nouvelle vague, per omaggiare/parodiare il cinema d'autore. Traduzione (im)perfettamente eseguita. Come volevasi dimostrare

Dicevamo che non è un film per salutisti Blue Planet Brothers e veniamo al punto. Tre personaggi assurdamente mascherati si incontrano su una panchina: un samurai, un extraterrestre e una fata. A unirli l'amore per il fumo e le sigarette (!)
. La sigaretta diventa argomento di conversazione ed elemento di contatto tra esseri (più o meno) umani. Gli incontri tra i tre si moltiplicano seguendo così quasi sempre lo stesso schema e sempre con le sigarette in bocca. Sketch

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
blue planet brotherssurreali, all'insegna di una comicità politicamente scorretta, citazioni, location diverse, una inclinazione teatrale al non sense e alla iconoclastia tipicamente miikiana. A tratti se ci fossero le risate aggiunte del pubblico sembrerebbe di assistere alle migliori gag demenziali di stampo televisivo da anni a questa parte, con la magnifica sequenza della partita a ping pong senza pallina (povero Blow Up!) a innalzarsi come uno dei momenti più assurdamente e violentementi divertenti tra quelli visti recentemente.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

In soli 60' di durata, dopo i mirabolanti eccessi manga di The Mole song, ecco l'altra faccia stilistica di Miike, altrettanto ludica e "scorretta" ma sorprendentemente rigorosa nella fermezza dei piani, per come ricolloca l'impianto teatrale dei dieci episodi che compongono questo Blue Planet Brothers in una frontalità espressiva compiuta, da cinema da camera europeo. Blue Planet Brothers attraverso la regolarità del canone e della formula ribadisce l'anarchia del regista di Audition e Yattaman. Un cinema in cui tutto è permesso. Durante i film che vediamo al cinema è severamente vietato fumare. In questo no. Miike nuoce gravemente alla salute.

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array