FESTIVAL DI ROMA 2013 – Il sud è niente di Fabio Mollo (Alice nella città)

il sud è niente

Con uno stile che evidenzia il gusto per l'immagine poetica, che supera appunto il reale, con rimandi a quel Crialese da lui tanto ammirato, il giovane regista Fabio Mollo caratterizza così il suo film d'esordio, girato nella sua città natale, Reggio Calabria: uno stile, dunque, che fa del mare il mezzo di verità e riscatto

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il sud è nienteIl mare come protagonista: come contraltare di una periferia; come fonte di verità che si oppone al silenzio; come bellezza di un luogo; come confine o punto di unione tra due mondi che non si parlano. Il mare è uno dei protagonisti de Il sud è niente: grazie alla magia che suscita, con l'atmosfera rarefatta e iper-reale (come la definisce lo stesso regista, che parla anche di un sud “più emozionale che geografico”) che riesce a creare, come etereo luogo di fuga dalla realtà stessa, o come “vera realtà”.

Con uno stile che evidenzia il gusto per l'immagine poetica, che supera appunto il reale, con rimandi a quel Crialese da lui tanto ammirato, il giovane regista Fabio Mollo caratterizza così il suo film d'esordio, girato nella sua città natale, Reggio Calabria: uno stile, dunque, che fa del mare il mezzo di verità e riscatto, senza bisogno di tante parole, benchè sia la ricerca di un dialogo, di parole vere, la chiave del film stesso. Lo stile, quindi, anche come essenza del racconto, come altri registi calabresi, e più in generale del sud, stanno dimostrando negli ultimi anni (ad esempio, Frammartino).

Il racconto vede al centro Grazia, una ragazza ancora alla ricerca di sè stessa, della sua identità, ma soprattutto alla ricerca della verità sulla fine del fratello Pietro. Il padre Cristiano, infatti, non le ha mai parlato di cosa sia avvenuto qualche anno prima: anche lui è chiuso in un silenzio, quel silenzio che lo porta a subire il fatto di dover perdere casa e bottega e trasferirsi al nord. Ma Grazia non accetta passivamente questo, così come non accetta un silenzio sulla sorte del fratello, che soffoca le vite di tutti. Lei crede addirittura di vedere Pietro in mare e poi in città: e da qui, la metaforicità dello stile scelto, sospeso tra la magia, il sogno e quella realtà da cambiare, con la forza delle gioventù e della verità. Questo il messaggio fondamentale del film: la forza della parola sul silenzio, come la forza del mare.

Sogno e realtà che si incontrano nello sguardo cinematografico di Mollo – già autore di cortometraggi e di opere collettive come Napoli 24 – che ha sviluppato il film da un suo progetto pluripremiato, dal "TorinoFilmLab", alla selezione nel 2011 all’Atelier di Cannes, dal "New Cinema Network” del Festival di Roma, al  Talent Campus della Berlinale.

Giovane ed esordiente è anche l’interprete di Grazia, Miriam Karlkvist, che carica sul suo volto tutto il film, ben supportata da Vinicio Marchioni, che si cala con passione nei panni del padre, e dal grande talento attoriale di Alessandra Costanzo nel ruolo della nonna, personaggio fondamentale nel legare il mondo reale a questo universo magico e parallelo che sarà fonte di speranza.

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